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giovedì 3 ottobre 2013

TOR Hackerato Da Un Malware (Deep Web)

Gli esperti di sicurezza di TOR, il servizio che protegge la privacy e rende anonime le attività in Rete, hanno accusato le forze dell'ordine governative statunitensi di aver sfruttato una falla nel browser Firefox per identificare e monitorare gli utenti del loro servizio.
Il malware che ha tentato di hackerare il sistema è stato lanciato ad agosto 2013.
L'analisi del software ha infatti mostrato che l'origine dell' attacco informatico era un server della Virginia appartenente a Saic, che è nota per la sua collaborazione con diverse agenzie governative.


MALWARE
E' stata la FBI in persona ad "infiltrarsi" in TOR, la rete di comunicazione anonima celebre per consentire l'anonimato ai suoi utenti. È così che è riuscita a mettere in manette Eric Marques, un irlandese di 28 anni considerato fra i maggiori distributori di pedo pornografia in circolazione.
Gli esperti di informatica del Federal Bureau Of Investigation si sarebbero serviti di un malware che sfrutta un bug presente in Firefox 17 ESR, la stessa versione su cui si basa TOR Browser, per infiltrarsi nel provider Freedom Hosting e individuare il suo fondatore, Marques appunto.
Freedom Hosting e Silk Road sono stati chiusi, alcuni server che fanno capo a servizi come Onionbank e Tormail sono stati spenti e ora Marques rischia una condanna fino a 30 anni di carcere negli Stati Uniti dove sta per essere estradato e processato.


TOR IN GINOCCHIO
La violazione della rete TOR ha colpito perché i suoi frequentatori l'hanno sempre reputata una piattaforma sufficientemente sicura non sono per le attività criminali ma anche per lo scambio sicuro di informazioni di giornalisti e whistleblower.
Insomma a muoversi nell'ombra della Darknet non ci sono solo criminali, ma anche persone oneste che magari trattano informazioni critiche, e che necessitano di proteggersi.
Freedom Hosting era un provider che sfruttava l'anonimato della rete TOR per diffondere immagini pedo pornografiche.
Il sospetto c'era da tempo, tanto che in passato era già stato oggetto di attacchi DDoS di Anonymous. Per questo l'FBI avrebbe messo in campo il CIPAV (Computer and Internet Protocol Address Verifier). Ha spedito nei server di Freedom Hosting un codice Javascript, e sfruttando la falla di Firefox 17 ESR ha ricevuto su un server esterno alla rete TOR le informazioni utili per rintracciare la posizione del provider.
Questa volta la tecnica ha permesso di catturare un pedofilo, quindi la finalità dell'operazione è solo da premiare.
L'accaduto però preoccupa gli utenti dato che TOR non garantisce più l'assoluto anonimato e la protezione da tutto.



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