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lunedì 16 marzo 2015

Alex Bauer Racconta Ross Ulbricht (Silk Road)

In questo articolo riporterò la descrizione di Ross Ulbricht, fatta da Alex Bauer, suo "room-mate" (coinquilino).
Inutile dire che Ross Ulbricht è colui che probabilmente si nascondeva dietro lo pseudonimo di Dread Pirate Roberts(admin di Silk Road, il famoso bazar del Deep Web).


IL PRIMO INCONTRO
"Ho conosciuto Ross Ulbricht, il 29enne giudicato colpevole di aver creato e gestito il bazar Silk Road, in una birreria di Haight Street. 
Indossava una felpa rossa, un paio di jeans e aveva la barba. 
Era lì per fare un colloquio con me e con la coppia sposata con cui dividevo una villetta a Glen Park. Avevamo una stanza da affittare e Ross aveva risposto all’annuncio che avevamo messo online.
Non avevamo capito bene, in realtà, che tipo di persona fosse, ma parlandoci mi sono rincuorato: se non altro non si atteggiava come i precedenti che lavoravano nel mondo delle start-up e ci parlavano di quanti soldi si fossero fatti lavorando per Twitter. 
Ross era anche lui uno che sapeva il fatto suo in materia di tecnologia ma non si atteggiava, sembrava chiacchierone, ottimista e con i piedi per terra. 
Un tipo di cui ci si potesse fidare.
Ripensandoci, ero piuttosto ubriaco quella sera. 
Alla fine si è trasferito da noi. 
L’ho accompagnato all’Ikea. 
Aveva rovistato in tutto il quartiere per procurarsi un po' di legna per il camino. I suoi genitori venivano un fine settimana, la sua ragazza dal Texas un’altra. 
Ho anche conosciuto il suo fratellastro e il suo amico d’infanzia. 
Ce ne stavamo seduti sui divani del salotto a guardare e i raggi di sole che filtravano dalle tapparelle, a farci le canne e ad accarezzare i due chihuahua indolendi dei nostri coinquilini.
Stava piovendo quando mi ha mostrato la sua pagina DeviantArt degli anni dell’università (“sono solo scarabocchi, davvero”). 
Una volta ho sentito che guardava V per Vendetta chiuso nella sua stanza. 
Un’altra volta, mentre andavamo da Paco's Tacos mi aveva confessato di aver cancellato il suo profilo Facebook perché era preoccupato a causa della quantità di informazioni personali che conteneva. 
Dopo di che, mentre eravamo in giro a cercare un nuovo laptop per me, mi aveva suggerito di prendere un pc con il sistema operativo Ubuntu, che ho poi scoperto essere un sistema open-source il cui nome proviene da una filosofia sudafricana, e che tradotto significa “umanità” ed esprime la fede nell’interconnessione tra gli uomini(una visione della vita non troppo lontana da quella di Ross)".


LA SCOPERTA
"Sia io che lui eravamo in sub-affitto, perciò non eravamo sullo stesso contratto. 
Infatti ho saputo il suo cognome soltanto due mesi dopo averlo conosciuto; a pensarci è strano che l’argomento non sia mai venuto fuori. 
Ne sono venuto al corrente soltanto il 2 Ottobre 2013, il giorno del suo arresto. 
Quindici mesi dopo, dall’altra parte del paese, è iniziato il processo degli Stati Uniti d’America contro Ross Ulbricht. 
L’accusa era di aver creato e amministrato Silk Road con il nick di Dread Pirate Roberts (o DPR). 
Le prove che collegavano il mio ex coinquilino a questo nick erano ​schiaccianti, tanto per dirne qualcuna: i diari, l’account Gmail, gli ID falsi confiscati, le chat e i post sui forum creati da persone fittizie tutte riconducibili, apparentemente, al Ross in carne e ossa".


LA DIFESA
"Secondo la difesa, dopo aver creato il bazar Ross aveva ceduto il controllo delle operazioni a un altro utente che l'aveva incastrato in quanto mente del sito. 
Questa argomentazione sembrava fondata esclusivamente sul vecchio cliché che su internet nessuno è quello che sembra. 
Sì, hanno detto, Ross era abbastanza creativo e idealista da concepire un bazar online e anonimo, questo possiamo ammetterlo. 
Ma le droghe? La riserva segreta di criptovaluta? I tentati omicidi su commissione? 
Era tutto uno scambio di identità, sosteneva la difesa".
Ovviamente volevamo che Ross venisse liberato. 
Volevamo che lo dichiarassero innocente, che fosse un eroe: un martire della privacy nell’Era dell’Informazione. 
La sentenza definitiva del 15 maggio non segnerà la fine della storia perchè deve ancora affrontare l’accusa di essere mandante di un omicidio a Baltimora, in data da destinarsi. 
Inoltre, il suo avvocato ha dichiarato che ricorrerà in appello, il che non farebbe che incrementare la quantità di tempo e denaro spesi dai suoi famigliari e sostenitori.
Difficile immaginare quanto Ross stia soffrendo per questa soap opera processuale. 
È un ragazzo tranquillo, uno scout dal cuore d’oro, un ragazzo ammirevole appassionato di trekking e djembè. 
A dirla tutta, è il classico nerd. 
Una volta gli ho prestato la mia copia di Gödel, Escher, Bach, un saggio di Douglas Hofstader di 777 pagine che tratta dei concetti fondamentali che si trovano alla base dell’intelligenza, della simmetria e della matematica. 
Aveva notato delle cose in quel libro a cui io non avevo fatto assolutamente caso, l’aveva capito molto meglio di me. 
Va da sé che Ross è il tipo che preferisce di granlunga una serata tranquilla a una sbronza in un club.
E questo è stato il perno della tesi difensiva: un così caro ragazzo come potrebbe commissionare un omicidio? 
Come potrebbe una persona abbastanza intelligente da prendere un master alla Penn State essere così stupido da usare la sua email personale su Shroomery.org per promuovere un bazar illegale sul Deep Web? Pensava che semplicemente non sarebbe mai stato catturato? 
Secondo la difesa, Ross non poteva essere Dread Pirate Roberts semplicemente perché Dread Pirate Roberts sarebbe stato più prudente". 


COSTRUTTORE DI SITI WEB E SCAMBIO DI BITCOIN
"Non aveva un cellulare. 
Per quanto riguarda il lavoro, diceva di occuparsi della “costruzione di siti web” e, una volta, ha menzionato “lo scambio di valuta.” 
Quando gli ho chiesto se avesse mai scambiato Bitcoin mi rispose “sì, faccio un po' anche quello.”
Il weekend prima del suo arresto, mi sono trovato con Ross e alcuni amici a Ocean Beach. 
Abbiamo bevuto champagne e suonato il djembè. 
Verso la fine della serata un paio di poliziotti si sono avvicinati e ci hanno detto di spegnere il fuoco attorno a cui ci eravamo seduti. 
Ci hanno detto che era ora di andare via.

Il martedì successivo sono tornato a casa dal lavoro e ho trovato un foglio sul tavolino:
Sul modulo di sequestro che accompagnava la ricevuta di proprietà ho visto per la prima volta il nome di Ross per intero.
All'improvviso, su Google c'erano più informazioni sul mio coinquilino di quante ne avessi io dopo due mesi di convivenza. 
Conoscevo la sua voce, il suo viso, la marca di dentifricio che usava, cosa aveva mangiato l'ultima sera di libertà, ma cosa faceva fuori dalla casa su Monterey Boulevard?" 



DA CHI NON TE L'ASPETTI
"Ross è un ragazzo normalissimo.
I veri boss sono gente sofisticata, con vestiti costosi e circondati di donne in bikini: roba da blockbaster o da rapper. 
I baroni della droga si vantano del frutto delle loro attività criminali. 
Ma la vita di Ross come signore della droga digitale non aveva niente di glamour: mangiava salmone, pane integrale, carne magra di manzo e asparagi. 
Indossava vestiti Old Navy, Target, American Eagle. 
Non si drogava, non scopava a caso. 
Ma ancora una volta, cosa sapevo di lui? Niente, ci siamo conosciuti su Craigslist.
Ci vedevamo un giorno sì e un giorno no: usciva di casa al mattino prima che mi svegliassi e io tornavo dai miei turni di notte nel ​supermercato locale (appena sotto la biblioteca in cui sarà poi arrestato) quando lui era già a letto. 
Quando lo vedevo stava sempre in casa senza maglietta, un'abitudine che trovavo un po' strana e in qualche maniera hippie. 
Una volta, dopo aver tentato di recuperare dell'immondizia al Glen Park Canyon, Ross si è beccato un bella irritazione dovuta a chissà quale pianta. 
Ha passato la settimana successiva a vagare per la casa, vestito di un solo asciugamano e con la pelle color fuoco".


INTERNET SOTTO CONTROLLO
"Abbiamo condiviso una connessione Internet Comcast. 
E cosa faceva con Internet nella stessa casa in cui vivevo io?
I federali sapevano di tutta la musica che avevo scaricato? Dei porno che avevo visto? 
Conoscevano i blog che visitavo ogni giorno? 
Sapevano delle ore passate a controllare Facebook e a parlare con i miei amici su Skype? 
Gli agenti erano rimasti per giorni su una berlina parcheggiata nella strada in cui vivevo, mentre io rimuginavo e mi mangiavo le unghie dallo stress nella mia piccola camera con la finestra che dà sulla strada? 
Se ogni mail che ho mandato, e ogni post che ho mai guardato erano controllati dalle autorità, mi avrebbero accusato soltanto di eccessivo narcisismo o di qualcosa di più grave?"


JEF COSTELLO
Dopo l'arresto Bauer scrisse sulla message board "Ipinion" con lo pseudonimo di Jef Costello:
"Dopo lo shock e la paranoia successivi all'arresto, cercavo su Google il nome di Ross quasi ogni ora e c'era sempre qualcosa di nuovo da leggere. 
Su Reddit un utente aveva postato un indirizzo presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn. 
Ho scritto una lettera a quell'indirizzo (chiedendo come stesse e come fosse il cibo) e gli ho mandato il racconto di Poe “L'uomo della folla”. 
Un paio di settimane dopo, Ross mi aveva risposto ringraziandomi del racconto, dicendo che Poe era un piacevole cambiamento rispetto alle letture a cui si stava dedicando: la Bibbia e un testo di chimica organica. “Mi piace che il protagonista all'inizio osservi semplicemente le cose,” mi ha scritto Ross. “E che alla fine del racconto partecipi attivamente.”
Ho continuato a scrivergli, gli ho mandato una copia di Gödel, Escher, Bach facendo affidamento alla familiarità che avevamo prima del suo arresto. 
Non ho ricevuto risposta. 
Ho mandato una lettera, due, tre, quattro...Mi sono sentito qualche volta su Facebook con la sua ex fidanzata, che ora viveva a Los Angeles, che improvvisamente ha smesso di rispondermi. 
Quando ho scritto alla madre di Ross per andare a visitare il figlio in prigione, mi ha spiegato che il processo era complesso e lento, ma che avrebbe detto di me al figlio.
A un certo punto, quando divenne ovvio che una visita era fuori questione, Lyn mi diede l'indirizzo di Ross, che era diverso da quello che stavo usando. 
Mi sono reso conto che era stato spostato di cella e probabilmente le lettere e la copia di Gödel, Escher, Bach che avevo mandato non gli era mai arrivata. 
Quando, per il giorno del ringraziamento, sono andato a trovare la mia famiglia nel Queens, ho preso la linea R da Manhattan a Bay Bridge e ho camminato per un po' intorno al Metropolitan Detention Center.
Il cielo era coperto di nuvole e le strade erano vuote.
Cosa gli avrei detto? Ogni domanda mi sembrava troppo banale o troppo accusatoria. 
Ho pensato che avremmo parlato di San Francisco, dei cani, della serata alla spiaggia. 
Dei tacos. Del djembè. 
Tutte quelle cose che avevamo condiviso e che sapevamo entrambi che erano vere. 
Perché, ammettiamolo, io non conoscevo veramente Ross".


LE ACCUSE DI OMICIDIO
"È più facile dire cose maligne, volgari e anche affettuose attraverso Internet che nel mondo reale. 
È più facile minacciare di morte un estraneo via Internet che faccia a faccia. 
E lo stesso valeva per Ross: è l'accusa di omicidio su commissione che preoccupa maggiormente me, i miei coinquilini, la mia famiglia, la sua famiglia e i suoi amici. 
L'accusa afferma che Ross avrebbe commissionato l'omicidio di un ex amministratore di Silk Road per 80.000 dollari in Bitcoin ma è venuto fuori che era stato un agente federale ad avergli mandato le immagini fasulle che “dimostravano” l'avvenuto omicidio.
Anche se l'assassinio era un falso, questa violenza che si dice fosse un tratto fondamentale di Dread Pirate Roberts non era sicuramente un attributo del suo creatore. 
È come se l'alter ego virtuale avesse maturato una mente autonoma.
“Non c'è bisogno di cambiare la tua vita,” ha scritto una volta Jean Baudrillard. “Basta averne due.” 
Credo che Ross apprezzerebbe questa frase.
Solo ora posso iniziare a pensare che il mio coinquilino Ross Ulbricht e Dread Pirate Roberts siano la stessa persona. 
Più penso alla diversità tra un autore e il suo pseudonimo, più capisco non solo che Ross è colpevole, ma mi rendo conto della sua ingenuità. 
I suoi atteggiamenti infantili, il credere a un valore intrinseco nel mondo che rende Ross, per la maggior parte, un uomo onesto e, per un certo periodo di tempo, una persona che reputavo rispettabile. 
Non credo che Ross volesse fare del male a qualcuno con la sua “simulazione economica”. 
Ma ciò che è certo è che ci ha mentito. 
E anche se non riesco ancora a motivare razionalmente le sue azioni, vorrei che ci fosse Dread Pirate Roberts seduto in quella cella, non Ross".

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