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giovedì 15 febbraio 2018

Cos'è Il Multilevel Marketing? Si Tratta Di Una Truffa?

Il Multilevel Marketing è una vendita diretta di beni e servizi proposto direttamente al consumatore: nelle case dei potenziali clienti ma non nei negozi. In genere il "normale" venditore diretto si limita a cercarsi compratori, il venditore di una rete multilivello procaccia clienti che possono diventare a loro volta venditori. Insomma: il venditore "normale" guadagna su ciò che riesce a vendere più esattamente, sulla differenza tra prezzo all'ingrosso e costo al dettaglio dei prodotti che tratta.
Il venditore Multilevel, invece, ha una doppia remunerazione: riceve provvigioni sia sul prodotto direttamente venduto, sia sui prodotti venduti dai promotori che egli stesso ha arruolato quindi, da tutto il ramo di venditori che ha creato nel tempo, la cosiddetta "downline". C'è da precisare che il venditore non viene assunto dall'azienda di cui vende i prodotti e neppure ne è un rappresentante autonomo: si può definire piuttosto come una sorta di distributore che, tramite una quota (grazie alla quale riceve un primo kit di vendita), acquista il diritto di commerciare i prodotti acquistati (licenza) o i servizi utilizzati. Il secondo step, come detto, è vendere gli oggetti che abbiamo acquistato.
Su ogni prodotto che vendiamo prendiamo una provvigione, lasciando una % al venditore che ci ha convinti ad entrare nel meccanismo (spesso un amico). A nostra volta, se convinciamo qualcuno ad aderire al sistema, guadagneremo una % sulle sue vendite. Si tratta quindi di uno schema piramidale a tutti gli effetti. Il termine piramidale (tipo Schema Ponzi) deriva dalla struttura formale cui viene organizzata la vendita: la persona in cima alla piramide è la prima a vendere un servizio a un numero limitato di persone, le quali si incaricano di introdurre altre persone nella piramide a un livello successivo, con l'obiettivo di formare una nuova piramide sotto di sé e di ottenere i guadagni corrispondenti ai volumi di vendite prodotti dalla propria struttura. Tra i primi utilizzatori di questo sistema, William Casselberry e Lee Mytinger, due distributori di integratori dietetici Nutrilite che iniziarono a vendere vitamine con il loro "programma C&M", coniato sulle iniziali dei loro cognomi (siamo nel 1934). Ci sono però degli aspetti negativi: spesso la vendita di prodotti conta poco rispetto al reclutamento di nuovi venditori che portano all’allargamento della rete (le catene di Sant'Antonio sfruttano lo stesso principio). Secondo, quasi sempre le persone sono convinte ad aderire (e a svolgere un’attività lavorativa di vendita, che è impegnativa e non alla portata di tutti) sulla base di promesse di ricchezza e di successo. Infine, sono spesse usate tecniche di comunicazione e di coinvolgimento che spesso e volentieri assomigliano a quelle utilizzate da "sette": convention di massa in cui si applaudono i carismatici leader delle reti, costosi corsi di formazione che si viene "invitati" a frequentare, un atteggiamento di ostilità verso chiunque abbia dubbi o critiche.


NETWORK MARKETING SU INTERNET
Grazie ad Internet questo tipo di business oggi è cambiato ed ha assunto una forma apparentemente più convincente, ovvero quella di poter guadagnare da casa, senza necessariamente recarsi di porta in porta a vendere. Questa viene spesso spacciata come grande innovazione o differenza cruciale tra il Network Marketing e i vecchi schemi piramidali, ma in realtà la sostanza non cambia.
Si assiste così ad una miriade di persone che passano il tempo a cercare “affiliati” sui social e sui forum.


SI GUADAGNA?
Il sito MLM TheThruth ha analizzato i dati ufficiali pubblicati da oltre 500 compagnie che trattano il Multi Level Marketing, in un lasso di tempo di una decina d'anni ed è arrivato alla conclusione che il 99,9% delle persone che aderiscono a questi sistemi non recuperano nemmeno i soldi del kit iniziale.
Solo lo 0,1% ha dei buoni ritorni economici.


COSA DICE LA LEGGE? E' LEGALE?
La legislazione italiana non parla espressamente di MLM, sicuramente illegali invece strutture piramidali e catene di Sant'Antonio. Ad esempio l'articolo 5 della Legge 173 agosto 2005 rende illegali organizzazioni che "configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone".

4 commenti:

  1. Tutti gli schemi piramidali divengono anti-economici per la vendita di qualsivoglia prodotto entro poche variazioni di livello dalla cima della piramide fino alla base, per il semplice fatto che a differenza di mercato perfetto, oligopolio o monopolio, l'ultimo deve nutrire tutta la piramide.
    Spesso vendono beni immateriali o fisicamente esistenti, ma mai spostati, come nei più classici schemi ponzi, questo perchè spostare il prodotto ha un costo ed è tracciabile (per esempio si trova subito chi ha intestato il magazzino in cima alla piramide), mentre i beni immateriali, oltre a non avere le garanzie offerte dalla restituzione dei prodotti difettosi, basta poco per far sparire le tracce.

    Quindi l'unico modello che funziona (ovvero che non arraffa e scappa dopo 1-2 anni come i classici multilevel marketing) è quello di Lyoness con le grandi compagnie, che evadono l'iva sui prodotti venduti (+22%) garantendo un 2% di commissione (più bonus vari) ai clienti=venditore.
    Infatti chi aderisce a questo schema è sì cliente, ma ha anche un contratto come venditore!!! quindi è imputabile di evasione fiscale come prestanome se la transazione del bene via Lyoness per recuperare il 2% di commissione dovesse passare per la sede Lyoness (guardacaso in un paradiso fiscale), benchè il bene sia venduto sul territorio italiano.
    Non a caso Lyoness persiste da oltre 4/5 anni dato che a differenza dei classici multilevel marketing che sono schemi ponzi, questo froda denaro al fisco italiano.

    Il multilevel marketing oltre che stupido economicamente è 99.99% dellle volte garanzia di schema ponzi.

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    1. D'accordo al 100%, se sai come funziona...lo eviti.
      Lyoness invece potrebbero essere considerati "truffatori legalizzati" non per quanto riguarda compratori/venditori ma proprio per la questione tasse ma del resto, ormai, sono tantissime le aziende che sfruttano i paradisi fiscali (da agenzie di scommesse passando per lo stesso Amazon).

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    2. Da quel che ricordavo, con il beneficio del dubbio, con lyoness l'iva la paghi comunque. il cashback diventa uno sconto differito. (al massimo se ci si fanno gli affiliati forse, dato che lo proponevano anche al pensionato al panificio, mi domando ingenuamente come poter essere considerati evasore/prestanome se si paga l'Iva? ricevendo uno sconto postumo ? )

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    3. Più che altro era Lyoness ad avere sede in un paradiso fiscale, alla fine un po' come Amazon.

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