sabato 17 maggio 2014

Regolamento Agcom Per il Diritto D'Autore (Riassunto)

Il 31 marzo 2014 è entrato in vigore il Regolamento Agcom sul diritto d'autore.
Va dato atto all'Agcom di aver provato a rendere operativo dal punto di vista informatico un sistema molto complicato: quello del Regolamento sul diritto d'autore.
Pur tuttavia nel sistema è possibile evidenziare diversi punti di criticità.


REGOLAMENTO E PROBLEMATICHE
Gli uploader e i gestori della pagina non verranno coinvolti nella procedura di segnalazione per due ordini di motivi: il  primo è  che l'Agcom basandosi sulla direttiva eCommerce e sul Regolamento ritiene di avere il potere solo nei confronti solo dei provider italiani e non di soggetti terzi.
Il secondo è che in questo modo l'autorità non dovrà sforzarsi di cercare su internet il titolare di un sito.
Quindi un soggetto si troverà inibito il sito senza nemmeno saperlo.
Nemmeno i provider italiani di accesso lo sapranno.
Per venire incontro alle esigenze dei grandi operatori di telecomunicazione che temono il bombardamento di richieste una volta raggiunti dalla comunicazione dell'Autorità (e le richieste di danni) dei titolari del diritto d'autore, infatti l'Autorità, senza avvertire i provider,  pubblicherà l'avvio del procedimento sul proprio sito.
Nessuno, quindi, saprà direttamente che un sito è stato inibito.
Non l'uploader, non il gestore della pagina, non il provider e nemmeno il pubblico, dal momento che non è prevista nel Regolamento la pubblicazione dei singoli procedimenti.
In segreto quindi, e senza comunicazioni, soprattutto al titolare del sito, del blogger, del forum, i siti internet verranno inibiti.
Anche chi non ha sede stabile in Italia potrà chiedere il blocco di un sito
Gli Stati Uniti non si sognano lontanamente di adottare una misura simile, men che meno di farla fare da una Autorità amministrativa, anzi quando l'autorità delle Comunicazioni statunitensi (la Federal Communications Commission) ha provato ad arrogarsi il diritto di stabilire regole sulla net neutrality, è arrivato  lo stop da parte dei Tribunali: è solo il Congresso a poter stabilire regole che incidono sui diritti fondamentali degli individui.
Il rischio è anche l'individuazione di numerosi "falsi positivi", cioè di siti denunciati come contenenti materiali protetti che nel frattempo sono stati rimossi o di siti che contengono porzioni di opere illustrative di argomentazioni e discussioni assolutamente legittime.
Ci si potrebbe aspettare anche la chiusura di una serie di Internet service provider che non saranno in grado di seguire il tracciamento dei siti pirata in tempo reale e che quindi saranno multati per 258 mila euro e finanche indagati per favoreggiamento.

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