martedì 25 novembre 2014

Account Di Facebook, Instagram e Twitter Clonati Dagli Spambot

Dopo Facebook e Twitter, pare che anche su Instagram stia dilagando la fastidiosa piaga degli account rubati o clonati.
Le foto sono le stesse, i messaggi anche, ma non è il tuo account.
I colpevoli di questa nuova frode informatica sono dei programmi automatici, chiamati Spambot, che copiano automaticamente tutte le informazioni presenti su account del social network fotografico generandone una copia ma con nome falso.
Tra l'altro pare che segnalando l'account clone agli admin di Instagram, la risposta sia grossomodo questa:

"Grazie per la vostra email. Purtroppo non siamo in grado di rimuovere l'account da te segnalato. Togliamo solamente gli account che agiscono in modo da indurre in errore o che confondono o ingannano gli altri".

Come sarebbe?
E' vero, Instagram è un'applicazione molto gettonata, quindi diventa difficile controllare tutti gli utenti, ma almeno nei casi di segnalazione evidente di furto di account o di duplicazione del medesimo, dovrebbe prendere provvedimenti.
Instagram si difende sostenendo che "Per limitare lo spam che trovate sulla nostra piattaforma, vietiamo la creazione di account fraudolenti e utilizziamo una serie di sistemi per bloccare gli account sospetti utilizzati per lo spam. Puoi anche segnalare questi account usando gli appositi link di report che forniamo sulle nostre applicazioni e sul sito".


MERCATO NERO E VENDITA DEGLI ACCOUNT
Come per Twitter e Facebook, esiste un mercato nero di fan e follower anche per Instagram.
Se si è in cerca di notorietà sui social network, in breve tempo e senza particolari sforzi, si possono acquistare in massa nuovi falsi fan.
I prezzi vanno dai 3 dollari per 100 follower a 30 dollari per 1.000, dipende dal venditore.
A differenza di Twitter il mercato di account cloni di Instagram si basa principalmente sui “mi piace”.
Gli acquirenti possono essere celebrità “minori”, fotografi professionisti che pensano di dare una scossa al proprio business aumentando la loro visibilità, consulenti nel campo dei social media che vogliono apparire o persone particolarmente egocentriche.
 Questi tipi di account si possono riconoscere facilmente dalla disparità tra follower e following: seguono molti profili, ma pochissime persone seguono loro.
Costruire una schiera di falsi utenti sui social network per poi venderla è molto difficile se si vuole farlo manualmente.
Farlo con uno Spambot è semplicissimo.
Il programma copia automaticamente tutto ciò che è presente su un profilo esistente rendendolo più realistico e anche più vendibile sul mercato nero.
Ma anche gli Spambot sbagliano.
Oltre alle foto, i “bot” copiano anche i tag generati dalle persone.
Se l’utente a cui è stato clonato il profilo inserisce nelle foto dei tag con i nomi dei propri amici di Instagram anche il profilo falso lo farà segnalando così la sua esistenza.


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