martedì 17 novembre 2015

I Terroristi Dell'ISIS Usano I Bitcoin Come Moneta

Secondo il Ghost Security Group, un team legato ad Anonymous, gli attentati parigini di venerdì scorso sarebbero stati finanziati tramite Bitcoin.
Non si sa se queste persone siano in grado di minare Bitcoin ma sicuramente fanno girare moneta.
L’evidenza sarebbe tutta in una serie di indirizzi associati alla piattaforma, connessi a persone vicine ai gruppi armati.
Uno degli account analizzati dagli hacker possedeva addirittura un portafoglio del valore di circa 3 milioni di dollari statunitensi, che funzionava probabilmente da base economica per l’organizzazione di alcune attività.
Molte delle attività di raccolta avvengono nei meandri oscuri della rete.
Non solo la recluta di militanti e la stesura delle strategie, anche la richiesta stessa dei Bitcoin prenderebbe piede nel Deep Web: “I siti principali su cui si chiedono donazioni per lo Stato Islamico sono nascosti agli occhi del grande pubblico siamo riusciti a scoprire diversi portali adibiti a ciò, oscurandone qualcuno, così da limitare alcune campagne a favore degli estremisti”.
Nonostante non sia ben visto dalle forze dell’ordine, il team vicino ad Anonymous può davvero dare una mano concreta nella battaglia contro l’ISIS.
Vista l’importanza di internet nel favorire la comunicazione tra individui distanti tra di loro, la conoscenza delle logiche della rete secondo molti può rappresentare un valore aggiunto contro l’avanzata del terrore che minaccia l’Occidente.
Sono tanti gli strumenti di cui i Jhadisti si servono per far girare i soldi: il petrolio, i dazi sulle merci, la vendita dei reperti archeologici.
Ma di sicuro lo scambio online con i Bitcoin sembra la forma più evoluta dei finanziamenti usati dallo Stato Islamico.

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