giovedì 26 novembre 2015

La Storia Di Gary McKinnon e L'Attacco Alla NASA

Gary McKinnon è un hacker scozzese, etichettato dalla giustizia americano come reo di aver perpetrato "la più grande intrusione informatica su computer militari di tutti i tempi." Nel marzo del 2002, McKinnon veniva arrestato dagli agenti di Scotland Yard nel suo squallido appartamento in Wood Green, zona nord di Londra. L’accusa era di aver violato 97 sistemi informatici, tra computer militari e quelli della NASA, scaricando dati segreti, tra cui informazioni sulla strage dell’11 settembre. La rete di computer violata includeva reti possedute dalla NASA, dallo US Army, US Navy, dipartimento della difesa e della Forza Aerea degli Stati Uniti, oltre ad un sistema appartenente al Pentagono. Per approfondimenti su queste reti potete andare qui: JWICS, SIPRNet e NIPRNet
Stime USA dichiarano che i costi del monitoraggio e correzione dei problemi erano tra i 450.000 e i 700.000 dollari. McKinnon venne all'inizio rintracciato nella rete telematica ed arrestato dalla National Hi-Tech Crime Unit (NHTCU) del Regno Unito nel 2002, e successivamente nello stesso anno venne posto sotto giudizio dal governo degli Stati Uniti. In aggiunta venne bandito dall'utilizzo di qualsiasi computer con accesso ad internet. Verso la fine del 2005 gli Stati Uniti formalmente cominciarono le procedure di estradizione chiedendo 70 anni di carcere. Le gravi accuse di attacchi informatici sono state respinte da McKinnon, che si auto-descrive come uno "smanettone" che sotto l'influenza della cannabis è entrato non distruttivamente in sistemi lasciati senza misure di sicurezza.


COSA CERCAVA MCKINNON?
Ma che cosa realmente cercava l’hacker nei computer delle agenzie governative americane?
“Ero convinto e c’erano buoni motivi per esserlo, che alcune agenzie governative di intelligence avessero avuto accesso a tecnologia extraterrestre” disse McKinnon alla BBC.
“Questa tecnologia potrebbe offrire energia libera e pulita all’umanità. Ho pensato che tenerla nascosta, fosse incostituzionale secondo il diritto americano”.
“Ho trovato una foto in alta definizione di un oggetto di grandi dimensioni a forma di sigaro sopra l’emisfero settentrionale. Ero così scioccato dalla foto che non ho potuto salvarla subito. La dimensione del file erano così grande che era difficile vederlo in Risorse del computer. Alla fine ho perso la connessione e la foto”.

"Pochi mesi prima vidi una conferenza di Donna Hare, una scienziata della sezione fotografica della NASA che aveva accesso al livello Top Secret e si trovava al Johnson Space Center nel Palazzo 8, nella sua testimonianza dice che uno dei suoi colleghi che lavorava alle fotografie, la invitò ad osservare. Lei vide immagini ad alta risoluzione prese da un satellite, di un disco bianco a mezzo km dalla cima degli alberi. Una volta intrufolato nel sistema ho ipotizzato che la scansione con password blank potesse funzionare anche al Johnson Space Center e funzionò.  Una volta dentro, ho usato vari comandi di rete per cercare nelle macchine del Palazzo 8.  La prima in cui sono stato conteneva quello che lei diceva.  Non ricordo se era “Filtered” e “Raw”, “Processed” e “Unprocessed”, ma c’ erano cartelle che contenevano una trasformazione di dati tra una e l’ altra. Queste cartelle erano piene di immagini NASA o in un formato che non ho mai visto prima: non Jpeg o gif. Erano anche da 200 a 300 Mb in dimensione. Essendo con una connessione 56k, non avevo modo di scaricare più rapidamente di 1 megabyte ogni 5 minuti più o meno. Allora  ho utilizzato un programma remoto che ti da il controllo grafico della macchina, ho abbassato la risoluzione, mi pare a 4bit di colore sul desktop della macchina NASA, sono entrato nella cartella e ho cliccato sulla prima immagine. L’ applicazione è partita.  L’ immagine arrivò allo schermo, ma molto, molto lentamente. Ciò che ho visto, o che speravo di vedere, era ciò che lei nella conferenza descriveva come disco, in un'immagine molto definita. Ciò che invece vidi penso fosse la Terra. Era in ombre di grigio. C'era l’ emisfero della Terra per 2/3 dello schermo e quindi a metà tra la cima dell’ emisfero e la fine dell’ immagine c’ era una specie di oggetto dalla forma a sigaro.  Aveva delle estremità a sigaretta leggermente piatte. Nessuna saldatura. Nessuna antenna telemetrica o altro di simile. Non sembrava nulla di produzione umana.
Nel 1964, la Ranger 7 fu la prima sonda inviata dagli Stati Uniti per l’esplorazione lunare, segnando l’inizio di una nuova era spaziale. La sonda, costruita principalmente per scattare fotografie ad alta risoluzione della Luna, trasmise 4316 fotografie. Le immagini mostravano il volto di un mondo fino ad allora sconosciuto, premessa fondamentale per la futura esplorazione umana del satellite terrestre.
Ma esistono fotografie che non sono state mostrate? Questo fu un altro motivo che spinse Gary McKinnon all'attacco informatico. McKinnon pare sia riuscito ad avere accesso anche ai file riservati della US Space Command, scoprendo diverse procedure, tra le quali il "trasferimento" relativo ad ufficiali "non-terrestri".
“Ho trovato una lista di nomi di funzionari sotto la dicitura "ufficiali non terrestri" cosi era descritto nel titolo del file.  Questo forse non significa che si trattava di alieni. Quello che penso è che vuol dire che le loro basi non sono qui sulla terra" spiega McKinnon. In particolare il Serpo è un programma di scambio tra alieni e umani che si suppone sia avvenuto tra il 1965 e il 1978. 
Sono state rilasciate informazioni sul web che si possono leggere nell' articolo "The Fortean Times".
Per dirti qualcosa in merito, c’erano 12 astronauti che andarono su un altro pianeta. 
Il pianeta venne chiamato Serpo nel sistema di Zeta Reticuli, si suppone.  Ora, molti dicono che sia disinformazione, ma la cosa interessante è che quando dici ufficiali non-terrestri, c’ è possibilità che si riferisca agli astronauti di Serpo". “Ho anche trovato una lista di nomi di navi spaziali. Ho fatto una ricerca. C’erano i nomi di navi della marina militare, quindi nello spazio viene tutto gestito dalla Marina degli USA. Quello che ho visto mi ha fatto credere che la stessa marina deve avere un qualche tipo di astronave”.


LE DICHIARAZIONI DELL'EX PRESIDENTE RONALD REAGAN
Solleticato dalle dichiarazioni di McKinnon, qualcuno ai tempi è andato a pescare una singolare affermazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan riportata nel suo diario personale pubblicato nel libro “The Reagan Diaries”, che confermerebbe le ipotesi dell’hacker scozzese.
Così scrive l’ex presidente nell’appunto dell’11 luglio 1985:

«Il pranzo con cinque eminenti scienziati spaziali è stato affascinante. Lo spazio è davvero l’ultima frontiera e alcuni degli sviluppi in astronomia sembrano appartenere alla fantascienza, ma sono reali. Ho imparato che la capacità della nostra navetta è tale che si potrebbe potrebbe portare in orbita almeno 300 persone. Il nostro Space Shuttle può trasportare fino a otto passeggeri, e ne sono stati costruiti solo cinque. Anche a pieno carico di queste cinque navette e l’invio di tutti gli equipaggi nello spazio messi insieme, non avremmo mai potuto raggiungere il numero di 300 passeggeri».

Le parole di Reagan farebbero pensare all’esistenza di un programma segreto per lo sviluppo di astronavi capaci di portare interi contingenti militari in orbita, una sorta di traghetto spaziale Terra-Luna. È noto che negli anni ’60 gli Stati Uniti avessero progettato la costruzione di un avamposto militare con equipaggio destinato a proteggere i potenziali interessi degli Stati Uniti sulla Luna, il cosiddetto Project Horizon.


L'ATTACCO INFORMATICO
Lo scozzese dichiarò che era stato capace di accedere ai network militari semplicemente usando uno script scritto in linguaggio Perl che rintracciava le password sfruttando quelle di default (native) ancora attive. Alla conferenza della Infosecurity Europe 2006 tenutasi a Londra il 27 aprile 2006, McKinnon apparve nella sezione Hackers’ Panel. Quando gli venne domandato come siano state scoperte le sue intrusioni, McKinnon rispose che si era sbagliato nel calcolo della fascia oraria o comunque il proprietario di quel PC stava lavorando in fasce orario insolite: stava usando un software di controllo-remoto sul computer mentre il proprietario stava seduto in fronte ad esso.

"Dato che avevo controllo remoto grafico della macchina, era letteralmente come essere seduti sulla sedia di fronte allo schermo. Penso che stesse lavorando in tardo orario o altro. 
Ovviamente vide muoversi il mouse sullo schermo.  Poi si è aperto WordPad ed ho letto: “Chi sei tu?”. Mi sono spaventato. Non volevo essere beccato. Pensai rapidamente e m'inventai qualcosa.
“Sono della Nipponet Security”, che è un protocollo internet non classificato e una rete di router. 
“Ho scoperto alcune scansioni non autorizzate che arrivano da questa macchina. Sono qua per investigare.”

Ma lo stratagemma non funzionò, partirono le indagini e riuscirono a localizzare la sua posizione dopo un po' di tempo. Regno Unito.

"Erano circa le 8 del mattino e la mia ragazza aprì la porta. Era una unità anticrimine, 4 o 5 ufficiali, un grosso furgone della polizia. Entrarono in casa. Avevano un mandato di perquisizione e di arresto per reati informatici.  La mia ragazza e io vivevamo nella casa di sua zia. Noi stavamo a piano terra e sua zia sui due piani superiori.  Così, sfortunatamente, presero il mio pc e quello della mia ragazza più altri 4 di miei amici che dovevo riparare. Arrivammo alla stazione di polizia. 
Ci sono stato per quattro ore, nel frattempo ho dormito un pò perchè ero distrutto. Quindi mi hanno tirato fuori dalla cella dopo aver interrogato la mia ragazza. Nel novembre del 2002, essendo stato arrestato in marzo, il Dipartimento di Giustizia disse che volevano applicare la mia estradizione. 
Non l’ applicarono, ma dissero che ne avevano intenzione. Quindi aspettammo e aspettammo e aspettammo. Non accadde nulla. In seguito arrivò lo Special US-UK Extradition Act del 2003 che non richiedeva prove alcune da parte del Dipartimento di Giustizia per prendere un cittadino Britannico. 
Noi non possiamo fare questo a un cittadino degli USA.  Questo trattato è stato firmato solo dagli Inglesi, non dagli Americani. Quattrocento persone sono sotto minaccia di estradizione per via di questo".
L’hacker, come detto, si difese dicendo che la sua motivazione era cercare una prova dell’esistenza degli UFO e disse di essere certo che i militari americani nascondessero la tecnologia dell’antigravità e che il governo USA stesse cercando di sopprimere la diffusione della “Free Energy”.
Dopo una tormentosa vicenda giudiziaria, il 16 ottobre 2012 Theresa May (affari interni del Regno Unito) ha respinto la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità statunitensi nel 2005.
Forse a salvare McKinnon furono i presunti problemi di autismo.

4 commenti:

  1. 0_o storia intrigante come intrigata, certo i marroni li ha rotti, ma se ha solo riferito i suoi deliri, la reazione americana stona!

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    1. Pur sempre di reati si tratta, per quanto in buona fede (probabilmente).

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  2. nessuno può dire che le foto di cui a parlato siano finte con certezza
    ma non la prenderei tanto reale la storia perché si specifica che faceva uso di cannabis durante l'hacking delle reti di nasa un army e us navy

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    1. Be' ciò che dice lui va preso con le pinze però gli attacchi e tutti i contorni della storia sono veri.

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