giovedì 28 gennaio 2016

La Storia Dei BBS e Della Rete FidoNet

Ben prima dell'avvento di Internet e in contemporanea con la diffusione delle prime reti (ARPANET), in Italia erano molto diffuse i BBS (Bullettin Board System) computer che permettevano la gestione di una piccola pagina (bacheca elettronica) con files, aree guestbook (messaggi), giochi, chat e quant'altro. Il tutto era possibile quindi grazie ad un PC, spesso gestito da un privato, con installato un software per la gestione delle connessioni telefoniche in entrata ed in uscita (modem). Esistevano BBS con una linea telefonica part-time (condivisa con quella domestica) che aprivano solo di notte (perchè le tariffe telefoniche erano inferiori), altri BBS avevano una linea telefonica propria per mantenere aperta la BBS 24 ore su 24 ed infine c'erano i BBS con più di una linea telefonica. Colui che gestiva la BBS era chiamato "Sysop", questo sistema permetteva lo scambio di messaggi telematici tra persone lontane. Tra i BBS si erano infatti create delle reti ed i messaggi scritti localmente potevano essere trasferiti ad altri BBS grazie a strutture gerarchiche ed organizzative ben precise.
Mantenere queste reti comportava delle spese per i Sysops e per questo motivo la diffusione delle aree messaggi non era capillare. Il Matrix (l'antenato delle mail) veniva inoltrato al destinatario in tempi ragionevolmente brevi: entro un paio di ore, massimo 2 giorni.


LE RETI: FIDONET
In seguito si diffusero le reti di BBS. I BBS aderenti alla stessa rete scambiavano fra loro tutti i messaggi scritti dagli utenti. In questo modo l'utente aveva l'impressione di usare un solo grande BBS diffuso in tutto il pianeta, e con moltissimi più utenti di qualunque singolo BBS.
La prima rete del genere nel 1984 fu FidoNet, che arrivò ad avere decine di migliaia di nodi.
Venne imitata da altre reti più piccole ma specializzate su temi specifici. La rete informatica di FidoNet è organizzata in una struttura gerarchica amministrata per garantire il funzionamento della rete e dei nodi e risolvere eventuali dispute tra gli utenti. Una rete informatica basata sui protocolli e le policy FidoNet è abilitata a inviare messaggi sotto forma di Netmail, messaggi privati che gli utenti BBS possono scambiare tra di loro. Un messaggio Netmail dovrebbe includere il nome del mittente, il nome del destinatario e i rispettivi indirizzi FidoNet: sarà il sistema della rete informatica a occuparsi di far transitare il messaggio tra i vari nodi e recapitarlo al giusto indirizzo. Gli utenti possono allegare un solo file ad ogni messaggio: ciò ha portato allo sviluppo dei cosiddetti piggyback protocol, che permettono di estendere le funzionalità dei messaggi e permettere il “passaggio” di più file contemporaneamente. Un indirizzo FidoNet, necessario per l'invio di Netmail, è composto da un codice di zona, un codice di regione e un codice di nodo e scritto nella forma “Zona:Regione/Nodo”.
Ad esempio, il nodo 918 di una FidoNet della città di Tulsa, in Oklahoma (Stati Uniti) avrà l'indirizzo 1:170/918 (gli Stati Uniti, infatti, appartengono alla Zona 1, mentre lo stato dell'Oklahoma ricade nella Regione 170. L'Europa rappresenta la Zona 2, l'Australia alla Zona 3 e così via).
Questo tipo di reti, seppur soppiantate dall'avvento d'Internet, esistono ancora (anche se la maggior parte dei nodi sono dislocati in Russia o in paesi poco sviluppati che non possono permettersi di pagare l'ADSL).


IL CODICE ETICO E LA NETIQUETTE
Inizialmente quasi tutte i BBS, grazie anche alla continua supervisione del Sysop, sposavano un codice etico fondamentale ossia quello del rispetto delle leggi in ambito giuridico (quindi niente pirateria, diffusione di password, di crack, di software pirata) e del rispetto e della tutela dell'integrità morale dell'utente (venivano quindi allontanati i troll). Insomma la classica netiquette poi ripresa sui forum quindi sull'internet di oggi. Sono state quindi modello per quanto riguarda il comportamento in rete: "Quotare" un messaggio in maniera corretta o evitare gli off topic era non solo una forma di rispetto verso il lettore, ma anche nei confronti di chi a sue spese si era assunto l'onere di far girare i messaggi altrui e di tutti coloro che scaricavano la posta con modem di enorme lentezza e con spese telefoniche non trascurabili.


I PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA
Questa struttura funzionò perfettamente per tutti gli anni 80 e sino ad inizio/metà anni 90.
Nell'estate del 1990 gli agenti statali e federali iniziarono una cooperazione che si conclude con la oramai celebre "Operazione Sundevil (Legion Of Doom)", una vera e propria caccia ad Hacker internazionali(soprattutto americani). Dozzine di sequestri ed arresti. Ci furono anche degli "abusi" e clamorosi errori, infatti una BBS gestita dalla "Steve Jackson Games" usata per fornire assistenza tecnica ai clienti venne ispezionata e chiusa dai Servizi Segreti che stavano indagando su criminali informatici (Blankenship "Mentor", ex Hacker della Legion Of Doom stava lavorando proprio con la casa editrice di giochi di ruolo). Dopo avere sequestrato e trattenuto i computer della Steve Jackson Games per molti mesi, gli agenti hanno dovuto restituirli senza riuscire a formulare alcuna accusa contro la compagnia o altri individui. Dal canto suo la Steve Jackson Games, quasi in bancarotta(per spese processuali e vecchie bollette non pagate), fece causa al Governo degli Stati Uniti per avere svolto indagini con sequestri illegittimi (1 marzo 1990) ottenendo un cospicuo risarcimento.
Inoltre il 1994 è passato alla storia come l'"Operazione Fidobust" e all'estero come "Italian Crackdown (Hardware I)": anche qui arresti, sequestri di PC e quant'altro (per duplicazione di software, contrabbando, pornografia, violazione di sistemi informatici, etc). Nonostante i gestori della rete FidoNet si dichiararono innocenti dalle accuse di frode, l'Italian Crackdown fu il catalizzatore del declino della telematica amatoriale e soprattutto nazionale..

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