giovedì 11 febbraio 2016

Classifica Dei Videogame Più Violenti e Diseducativi Di Tutti I Tempi

Quando si sente parlare di videogame violenti o diseducativi, la mente va subito a Carmageddon o ovviamente a Grand Theft Auto. In realtà la diatriba è molto più vecchia e variegata. Non è una classifica in senso stretto ma più che altro una lista contenente giochi che hanno fatto molto discutere durante la loro uscita ed anche dopo. L'oggetto dello "scandalo" è molto vario.


DEATH RACE 2000 (1976)
Uno dei primi casi derivò da Death Race della Exidy: in questo storico videogioco di guida (realizzato negli USA e in sole 500 copie), a sua volta ispirato al film Anno 2000: La corsa della morte, era infatti possibile investire dei "gremlins" che non erano nient'altro che persone stilizzate.
Nel gioco, uno o due giocatori controllano una macchina su schermo con un volante e un pedale per accelerazione. L'obiettivo è quello di investire i gremlins appunto, che fuggono dai veicoli. Come il giocatore li colpisce, urlano e vengono sostituiti sullo schermo da lapidi. Questo aumenta la difficoltà del gioco perchè il giocatore deve evitare le lapidi. Ai tempi il Consiglio di Sicurezza Nazionale lo definì "assolutamente diseducativo e violento". Il telegiornale della CBS 60 Minutes trasmise un'indagine sull'impatto psicologico dei videogiochi.



SPEED RACER (1983)
Speed Racer non molto diverso da Death Race, anche se qui la visuale è dall'alto. Il giocatore guida un'auto su un rettilineo infinito. Lungo il percorso si incontrano ostacoli (buche e veicoli fermi) e pedoni. I pedoni sono di vario tipo, la maggior parte attraversano la strada ma alcuni sono fermi, e possono essere investiti senza danno all'auto, lasciando una macchia di sangue sull'asfalto.
Il giocatore deve cercare di accumulare più punti possibile prima che scada il tempo o che si esauriscano le vite. Alla fine della corsa, nei vari quadri riassuntivi, si trovano anche il numero di pedoni investiti. La rivista americana "Video Games" si rifiutò di recensire il gioco.



MORTAL KOMBAT (1992)
Nel 1992 Mortal Kombat, venne ampiamente criticato dal senatore Joseph Lieberman.
Infatti i lottatori erano personaggi umani digitalizzati, il che rendeva il gioco quasi vero agli occhi di un adolescente dell’epoca. La facevano da padrone: sangue, teste spezzate, cuori strappati, impalamenti, smembramenti e spine dorsali asportate. Erano presenti anche le cosiddette "fatality", mosse con cui il vincitore, al termine dell'incontro, aveva la possibilità di uccidere l'avversario con un colpo di estrema violenza. Una mossa, inutile ai fini del gioco, ma certamente spettacolare, era la possibilità di gettare l'avversario sconfitto giù dal ponte nello schermo del pit: colpendolo con un montante, questo veniva scaraventato giù dal ponte, finendo contro degli spuntoni presenti nel fondale che lo trafiggevano. Tutti questi particolari fecero sì che alcune versioni subissero alcune censure pesanti: su alcune piattaforme venne eliminato il sangue, fu eliminata la possibilità lanciare il personaggio nel "pit" e alcune fatality furono modificate per risultare meno cruente.
La violenza gratuita dei combattimenti e delle fatality scatenò enormi polemiche che condussero alla costituzione dell’ESRB, l’ente statunitense che stabilisce per quali fasce d’età sono adatti i vari videogiochi.



WOLFENSTEIN 3D (1992).
Uno dei primi videogame a presentare una visuale in soggettiva, il nostro personaggio non era più visibile sullo schermo, lo era la sua mano destra, con tanto di coltelli, pistole, fucili e quant'altro.
Scopo del gioco? Nei panni di Bj Blazkowitz, soldato americano, bisognava farsi strada attraverso 60 livelli, divisi in 6 episodi distinti, nel tentativo di scappare da un castello occupato dai nazisti.
La presenza di nemici, cani, energumeni pronti a tutto pur di uccidervi, la presenza di tante stanze segrete ed un eccellente lavoro di level design, poneva Wolfenstein 3D nella storia dei videogiochi, nonostante le feroci polemiche riguardanti l’abbondante presenza di sangue, svastiche ed altri ornamenti nazisti disseminati qua e la, come i quadri raffiguranti Adolf Hitler. La colonna sonora del gioco era rappresentata dall'inno nazionalsocialista tedesco. Il gioco venne bloccato in Germania e in molte altre nazioni.



NIGHT TRAP (1992)
Nell’ottobre del 1992, Digital Reality distribuisce nei negozi statunitensi Night Trap.
Otto stanze, un po' di ragazze, qualche vampiro: Night Trap. La caratteristica unica di Night Trap era la presenza di una discreta quantità di pelle femminile scoperta. D’altronde, in epoca di pixel, i filmati di Digital Reality furono più che sufficienti a scatenare qualche giustificata curiosità. Ma se la qualità media del gioco, una sorta di Horror tutt’altro che epocale(studentesse in pigiama da difendere dai vampiri), pochi si sarebbero aspettati che a infilare il muso nella questione ci si sarebbe messa addirittura la politica statunitense. Interrogazioni al congresso cavalcate con successo, anche e soprattutto attraverso i media, da Joseph Lieberman, portarono nel 1993 Night Trap nell’occhio del ciclone.



LETHAL ENFORCERS (1992)
Nella stessa diatriba di Night Trap, anche se per motivi diversi, ci finì anche Lethal Enforcers.
Videogame edito dalla Konami uscito nel 1992. Si tratta di uno sparatutto, la particolarità era che in alcune edizioni limitate del videogame era presente una pistola: la "Konami Justifier" (una Light Gun).
Questo, Night Trap e Doom furono fatti sparire dai mercati americani.



DOOM (1993) E DUKE NUKEM 3D (1996)
Doom e Duke Nukem 3D sono stati tra i primi sparatutto in prima persona della storia dei videogame.
Doom, uscito nel 1993, venne etichettato come un simulatore di "omicidi" in quanto estremamente realistico. Erano presenti anche simbologie sataniche. Invece Duke Nukem uscì nel 1991 ma qui ci si riferisce alla versione 3D del 1996. Oltre alle critiche durante la loro uscita, finirono nell'occhio del ciclone nel 1999. Esattamente dopo il Massacro della Columbine High School negli U.S.A. Indubbiamente fu uno dei più sanguinosi episodi di violenza in una scuola. Due studenti, Eric Harris e Dylan Klebold (18 e 17 anni), si introdussero nell’edificio armati e aprirono il fuoco su numerosi compagni di scuola e insegnanti. Al termine della sparatoria rimasero uccisi 12 studenti e un insegnante, mentre 24 furono i feriti, compresi 3 che erano riusciti a fuggire all’esterno dell’edificio.
I due autori della strage morirono suicidi a loro volta, chiusi all’interno della scuola dopo che la polizia era intervenuta a circondare la zona. Eric Harris creava mod per Doom, quindi aprì un sito per ospitarle e con lo scopo principale quello di farle scaricare ai suoi amici. Entrambi erano grandi fan sia di Doom che di Duke Nukem 3D. Alcuni genitori fecero causa alle case produttrici. Dopo il massacro, furono dichiarati fuorilegge in molte nazioni europee.



CARMAGEDDON (1997)
Lanciato sul mercato nel 1997 dalla SCi Software, come Death Race, anche questo gioco si ispira "Anno 2000: La corsa della morte", Carmageddon deriva dalla fusione dei termini inglesi "car" e "armageddon". Alla sua uscita nei negozi, Carmageddon suscitò una miriade di critiche e polemiche legate al fatto che l'obiettivo principale del gioco fosse quello di investire con la propria auto quanti più pedoni possibile tra quelli che tranquillamente scorrazzavano per la città ed ovviamente di distruggere tutte le macchine degli avversari. Tutto questo con abbondante presenza di sangue che schizzava qua e là per lo schermo. I protagonisti, ironicamente, erano chiamati: Max Damage e Die Anna. I mass media assalirono presto il titolo con appellativi quali “violento”, “spietato”, “diseducativo”, “perverso”, “demoniaco” e “immorale”. In alcuni stati ne venne vietata la distribuzione, mentre in altri meno censuratori vennero sostituiti i pedoni con degli zombie ed il sangue rosso con del sangue color verde. Addirittura in Germania gli abitanti delle città vennero "sostituiti" con dei robot a cui fu completamente levato il sangue. Anche in Italia la versione distribuita fu quella degli zombie dal sangue verde, ma non si potè comunque impedire la repentina diffusione tramite la rete del titolo allo stato originario.



POSTAL I (1997) E II (2003)
In Postal I il protagonista impazzisce e va al lavoro con l’intento di uccidere il capoufficio e i colleghi.
L'obbiettivo del gioco è appunto quello di uscire di casa e trucidare il maggior numero di persone.
Col secondo capitolo le cose si fanno ancora più assurde. Il protagonista deve infatti completare missioni improbabili che vanno dal prendere il latte all’urinare sulla tomba del padre nell’arco di cinque giorni, fino all’apocalisse finale che trasformerà tutti in brutali assassini. Il mondo di Postal II è una parodia esasperata della società americana in cui il protagonista deve vedersela con bizzarri culti religiosi, terroristi di Al-Qaeda, poliziotti corrotti, cannibali. Ad un certo punto si imbatte persino in Gary Coleman, ovvero l’Arnold televisivo, e ovviamente lo decapita per poi usarne la testa come arma.
Altri particolari raccapriccianti sono la possibilità di utilizzare i gatti come silenziatore e una testa di mucca piena di antrace come arma batteriologica. Dal gioco è stato tratto persino un film, altrettanto surreale, curato da Uwe Boll.



GRAND THEFT AUTO I (1997) E TUTTI I SEGUITI
La prima versione di questa famosa serie prodotta dalla casa inglese Rockstar uscì nel 1997 ma i grandi problemi iniziarono con il terzo episodio. Nel 2001, con l'avvento di Grand Theft Auto III, il giocatore veniva assoldato da malavitosi e poteva compiere svariati crimini. Il giocatore era armato come molti personaggi del gioco, meno le prostitute che era possibile picchiare e derubare (nei capitoli successivi anche loro sono armate) Criticato per i suoi contenuti violenti, immorali e diseducativi. Successivamente persino le prostitute americane si schierarono contro il videogioco (in cui come detto possono venire percosse e uccise, come del resto tutti gli altri passanti). Nel 2005 ha fatto discutere anche un altro capitolo di Grand Theft Auto: San Andreas: su alcuni siti internet era infatti apparsa una patch che sbloccava un minigioco a carattere pornografico (chiamato Hot Coffee) nascosto all'interno del gioco. Dopo questa scoperta, negli Stati Uniti il gioco è stato definitivamente vietato ai minori di 18 anni (prima era stato giudicato più generalmente come Mature), per poi essere ritirato dal mercato ed essere sostituito da una versione censurata. Nel 2008 è ancora un capitolo di Grand Theft Auto a salire sul banco degli imputati, questa volta Grand Theft Auto IV. Il Codacons ha presentato un esposto, accusando il gioco di istigazione a delinquere e chiedendone il ritiro dal mercato. Le cose non migliorarono nemmeno nell'episodio successivo: tra traffico e spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione ed incitamento alla violenza. Più si spara, più si uccide e più si sale nella graduatoria di pericolosità della città che si deve “conquistare”. La classifica, poi, si scala più velocemente se tra le proprie vittime finiscono i poliziotti. Meglio ancora se vengono tirati fuori dalla volante e gli si prende a calci la faccia una volta uccisi. Tra le modalità di fare soldi, poi, c’è anche quella di appartarsi con una prostituta consumare un rapporto sessuale e, una volta finito, sottrarre alla donna i ricavi delle prestazioni. Anche qui c’è la possibilità di picchiare la donna, in un mix tra il divertimento e la missione del gioco che è guadagnare sempre più punti.



THRILL KILL (1998 MA IN REALTA' MAI RILASCIATO)
Trattasi di un picchiaduro per Playstation, la cui uscita era prevista per il 1998. Già il nome fa riferimento all' "uccidere per il piacere/gusto di farlo" (Thrill Kill vuol dire questo). Il gioco doveva essere pubblicato dalla Virgin Interactive, ma in seguito all'acquisizione di quest'ultima da parte della Electronic Arts, la pubblicazione venne annullata e sono entrate in circolazione solo copie pirata. I lottatori si affrontano su un ring sino alla morte. Il gioco venne censurato perché pieno di violenza fine a sé stessa e ritirato dal mercato poiché avrebbe potuto danneggiare l'immagine della casa pubblicatrice. Nel gioco, infatti, erano presenti (oltre agli ambienti assai macabri) personaggi con handicap o con arti amputati, oltre a mosse dai significati esplicitamente sessuali (come Bitch Slap, Swallow This) e costante presenza di sangue e violenza gratuiti. Prima ancora del ritiro dai negozi, il gioco aveva già avuto problemi con la censura: il personaggio di The Imp doveva inizialmente chiamarsi "Senator Lieberman", ma a causa di un'omonimia (che suonava un po' come uno sfottò diretto) con il senatore statunitense che aveva in passato portato in tribunale molti videogames, il nome fu sostituito. Anche se il gioco è stato ritirato poco dopo l'uscita nei negozi, alcune persone sono riuscite comunque ad acquistarlo in versione originale. Per questo motivo, le copie disponibili sono molto rare e in rete circolano solo versioni pirata rilasciate dai creatori del videogioco.



RESIDENT EVIL (1999)
Il genere Horror fu anche ampiamente colpito: uno dei titoli più famosi tra questi, Resident Evil, ha subito modifiche in tre scene FMV. Nel 1999, dopo una sentenza del tribunale di Roma, vennero ritirate tutte le copie sul territorio italiano del gioco e del suo seguito, Resident Evil 2. Di quest'ultimo venne censurato anche lo spot.



MAFIA: THE CITY OF LOST HEAVEN (2002)
Il videogioco Mafia: The City Of Lost Heaven ad inizio nuovo millennio fece scoppiare un caso politico. La sua data di uscita, inizialmente prevista per il mese di marzo 2002, slittò a causa di pressioni da parte di politici e associazioni contro la mafia verso il publisher, Cidiverte Italia, che ha promosso una raccolta di firme a favore della pubblicazione. Nel 2004 Rino Piscitello chiese il sequestro del gioco dagli scaffali.



MANHUNT I (2003) E MANHUNT II (2007)
Manhunt I e Manhunt II invece inneggerebbero "alla violenza e all'omicidio".
Editi dalla Rockstar (la stessa di GTA) titoli che si basano sull’arrivare di soppiatto alle spalle di criminali psicopatici per farli a pezzi con martelli, asce, seghe circolari, sacchetti di plastica (per il soffocamento), fucili, siringhe, ganci da macellaio e altre diavolerie simili. La storia è ambientata in una città degradata (di nome Carcer City) e narra di James Earl Cash, un uomo incarcerato a causa di diversi gravi crimini e condannato a morte per iniezione letale. Ma ciò non porta alla morte del protagonista, poiché nel prologo del gioco si verrà a sapere che l'iniezione non contiene del veleno ma un potente sedativo. I dottori incaricati all'esecuzione infatti sono stati corrotti da un uomo misterioso.
Il misterioso regista ha risparmiato la vita a Cash in cambio delle sue performance: esporrà al protagonista le regole per poter sopravvivere attraverso un auricolare, controllandolo ininterrottamente tramite delle videocamere sparse per gli scenari del film designati da se stesso. Lo scopo di Cash è sopravvivere ad una caccia all'uomo (da cui il titolo Manhunt). Il suo percorso sarà ostacolato da gang locali della città, gente pericolosa e perversa, che si distingue da quelle normali per l'utilizzo di maschere e passamontagna. Cash dovrà nascondersi, attendere il nemico e sfruttare l'occasione propizia per ucciderlo, seguendolo in modalità furtiva senza farsi scoprire, e quindi offrire lo spettacolo voluto dal regista. Le esecuzioni potranno essere rapide, violente e sanguinose, queste ultime decisive per aumentare il punteggio finale del livello (e del gioco), con conseguente sbloccamento di livelli bonus ed extra del gioco. Ritenuti a giusta ragione due dei giochi più violenti di sempre.



RULE OF ROSE (2006)
Rule Of Rose nel novembre 2006 viene contestato duramente da diverse testate nazionali come Panorama. Giornali che descrivono il videogioco come un concentrato di sadismo: "ogni scena è pervasa da sottintesi omosessuali e sadici a cui non si è preparati". L'articolo di Panorama rimprovera la scena iniziale, in cui la protagonista, che pur avendo diciannove anni sembra una bambina, viene sepolta viva. Altre critiche riguardano le tematiche erotiche del videogioco.
Molte scene criticate non sono presenti direttamente all'interno del gioco, ma solo nei trailer o nel preludio. Così alla fine il videogioco è stato comunque pubblicato, senza suscitare ulteriori polemiche.



CANIS CANEM EDIT (2006)
Nel 2006 Canis Canem Edit(chiamato anche Bully), viene preso di mira dalle istituzioni per i suoi contenuti. Nel gioco si vestono i panni di un ragazzino che, per affermarsi in una scuola, non esita ad utilizzare i metodi del bullismo. Inizialmente viene bandito in Europa, Australia e Cina, mentre in altri il titolo originale, che per alcuni inneggia appunto al bullismo, viene semplicemente modificato in Canis Canem Edit. Anche in Italia il gioco viene temporaneamente vietato, per poi essere commercializzato qualche tempo dopo.



HATRED (2015)
Sviluppato a giugno del 2015: gratuitamente violento, sadico e sviluppato da un team in odore di neonazismo, Hatred, un po’ come Postal, racconta la storia di un uomo che decide di farla finita con la società, nel modo più cruento possibile. Il gioco è stato prima eliminato da Steam, la popolare piattaforma di distribuzione di Valve, e poi riammesso dopo qualche giorno. Nel trailer si vede il protagonista sparare in faccia ai passanti, far saltare edifici di ogni tipo e dichiarare apertamente di voler iniziare una crociata suicida per eliminare quante più persone possibili.



YANDERE SIMULATOR (NON ANCORA RILASCIATO)
In Yandere Simulator vestiamo i panni di una ragazza tutta sorrisi, pronta però a piantare un coltello nel collo delle rivali in amore pur di ottenere il ragazzo dei suoi sogni. Oltre all’omicidio (annegamento, avvelenamento e quant'altro) dovremo occuparci anche di eliminare il cadavere, le prove e gli eventuali testimoni. Essere scoperti porterà inevitabilmente al game over. In alternativa, possiamo cercare di diffamare le eventuali rivali in amore, sperando che commettano suicidio per la vergogna e altre amenità simili.


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5 commenti:

  1. MI è piaciuto molto questo articolo, sinceramente , il più ( personalmente parlando) interessante insieme a quello delle bestie di satana e di Steve Jobs, sul tuo blog. MI è piaciuta la descrizione di Manhunt,l'ho avuto è il + violento di questa classifica.

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  2. Di yandere è la versione alfa quella che si vede su youtube?

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    1. Non so quale sia quella su Youtube ma direi di si perchè come si legge sul sito ufficiale (YandereDev) il gioco è ancora in fase beta e c'è pochissimo in giro.

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  3. Il primo capitolo del videogioco "Postal" (1997) ricorderebbe un evento accaduto negli Stati Uniti nel 1986, in cui un uomo fece appunto una sparatoria contro il direttore ed i colleghi dell'ufficio postale di Edmond (Oklahoma) per cui lavorava. Se volete capire a cosa mi riferisco, potete guardare questo video: https://youtu.be/nioXf8eKvss?si=5dEYo8z3aWTLZMpQ

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    1. Grazie per la segnalazione! Si, può darsi sia ispirato, del resto molti di questi videogame son stati criticati proprio perchè ispirati ad eventi realmente successi o son stati accusati di averli influenzati.

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