giovedì 18 agosto 2016

Ali Sonboly Comprò La Pistola Sul Deep Web? Strage Di Monaco

Ali Sonboly, il 18enne tedesco di origini iraniane che il 22 luglio 2016 ha ucciso 9  persone in un centro commerciale a Monaco di Baviera nei pressi di un McDonalds, avrebbe comprato l'arma in un mercato nero del Deep Web (una Glock 17 con matricola abrasa, usata poi per la strage).
Il venditore sarebbe un 31enne, di cui non è stato diffusa l'identità, arrestato a Marburg, circa 100 chilometri a nord di Francoforte.
La procura di Francoforte stava indagando sulla compravendita di armi acquistate illegalmente, in particolare da parte di un 62enne del Nord Reno-Westfalia e da uno studente 17enne dell'Assia.
Era stato il 31enne a venderle e la trattativa aveva avuto luogo nel Deep Web.
Quando gli agenti, sotto copertura, incaricati di tendere la trappola hanno provato a contattare il venditore per comprare delle armi, il sospetto ha detto di essere stato lui a vendere la pistola a Sonboly.
Entrando anche nei dettagli.
La Glock era passata di mano il 20 maggio, durante un incontro a Marburg.
Il 31enne aveva poi fornito a Sonboly 350 caricatori di munizioni con un secondo appuntamento il 18 luglio, quattro giorni prima della strage, conclusa con il suicidio dello stesso Sonboly braccato dalla polizia.
Dall'analisi dei messaggi sui social, sono emerse chiare indicazioni che il 18enne si è effettivamente recato da Monaco a Marburg nel mese di maggio e poi ancora in luglio.
Ali era ossessionato da due folli massacri degli ultimi anni.
Gli inquirenti hanno trovato in casa sua, oltre al libro "Furia nella testa: perchè gli studenti uccidono", anche una documentazione minuziosa sulla strage di Utoya, in Norvegia, cinque anni fa (69 morti a un campo estivo, più altri 8 uccisi da Anders Breivik con un’autobomba a Oslo), e su quella in una scuola vicino Stoccarda, quando un ex studente massacrò 15 persone prima di suicidarsi, nel 2009.
Anders Behering Breivik, estremista di destra, il 22 luglio 2011 aveva pianificato tutto con estrema cura: aveva piazzato e fatto esplodere una bomba a poche centinaia di metri dal Parlamento per attirare lì gli uomini dell’antiterrorismo e i militari, poi si era vestito da poliziotto e si era diretto all’isoletta di Utoya, dove 650 giovani attivisti del Partito laburista erano riuniti per una vacanza di formazione.
Arrivato lì, ha eliminato l’unico agente armato e poi ha sparato per oltre un’ora e mezza contro ragazze e ragazzi indifesi: 150 feriti oltre ai 69 morti già citati.
Il 10 marzo 2009 Tim Kretshmer, 17 anni, si presentò nella sua ex scuola vestito di nero, imbracciando un fucile mitragliatore, ed apri il fuoco in due classi dell’istituto tecnico Albert Schweitzer.
Uccise 15 persone tra i 13 i 17 anni (più 3 professori), prima di suicidarsi.


LA STRAGE DI MONACO
Una strage studiata nei dettagli, quella di Sonboly: vittima di bullismo da piccolo e schizofrenico (secondo altri, semplicemente razzista in quanto odiava turchi ed arabi).
Nel 2010 era stato picchiato da tre compagni, nel 2012 aveva subito un furto.
Ali aveva cambiato scuola nella speranza che le cose migliorassero ma non era migliorato nulla.
Si era chiuso nella sua camera per navigare su Internet.
Dopo essersi procurato armi e munizioni, il post esca pubblicato su Facebook poco prima della sparatoria di Monaco da un profilo a nome di una donna, registrata come "Selina Akim", in cui l'utente invitava ad andare al McDonald's del centro commerciale Olympia, promettendo che avrebbe offerto da mangiare:

"Venite oggi alle 17 al Meggi (McDonald's) all'Oez. 
Vi offro qualcosa se volete, ma non troppo caro"
Durante la conferenza stampa all'indomani della strage il procuratore capo della polizia di Monaco, Thomas Steinkraus, ha detto che il killer ha violato il profilo Facebook di una terza persona per pubblicare il finto annuncio sul social network.
I primi colpi sono stati esplosi all’interno del McDonald’s.
Ali si sarebbe armato dentro il bagno.
Una testimone racconta: «Quando successivamente ho visto in televisione il suo volto, mi sono ricordata. Era vicino al mio tavolo. Da solo. Con un hamburger. A un certo punto si è alzato, è entrato nella toilette ed è uscito dal fast-food».
Lì ci sono stati i primi morti. I successivi all’interno del centro commerciale.
Il killer ha imboccato le scale mobili in discesa e ha fatto fuoco.
Infine, salito sul tetto del centro commerciale, c’è stato il terzo momento, sintetizzato da quel surreale dialogo con un residente che s’è affacciato e ha parlato col killer.
L’ha insultato.
"Kanacke" ha gridato dalla finestra. Un’offesa che sta per "merda".

– Uomo in balcone: “Maledetto stronzo…”
– Sparatore: “Grazie a te”
– Uomo in balcone: “Sei un coglione”
– Sparatore: “E ora ho comprato una pistola per spararvi”
– Uomo in balcone: “Una fottuta pistola, la tua testa non è a posto”
– Uomo in balcone: apparentemente rivolto alla persona che sta filmando: “Ha una pistola, il ragazzo ha una pistola”
– Sparatore: “Merda” Maledetti turchi!”
– Uomo in balcone: “Merda/Maledetti stranieri!”
– Uomo in balcone: rivolto a qualcun altro: “Hey! Ha una pistola! L’ha caricata! Chiama la polizia!”
– Sparatore: “Io sono tedesco!”
– Uomo in balcone: “Sei un coglione, ecco cosa sei”
– Sparatore: “Smettila di filmare!”
– Uomo in balcone: “Sei uno stronzo! Ecco cosa sei”
– Sparatore: “Sono nato qui!”
– Uomo in balcone: “Si, e cosa cazzo pensi di fare?”
– Sparatore: “Sono cresciuto qui nell’area Hartz 4” riferimento al sussidio sociale
– Sparatore: dice qualcosa a proposito di un “trattamento medico”.
– Uomo in balcone: dice qualcosa del tipo “sì un trattamento è ciò che ti serve”

Poi la fuga e braccato dalla polizia, il suicidio con un colpo alla tempia.

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