domenica 20 agosto 2017

Alcune App Ci Spiano Tramite Gli Ultrasuoni (uXDT)

Secondo una ricerca svolta in Germania, saremmo spiati con gli ultrasuoni, sembra fantascienza ma è tutto vero.
Infatti un gruppo di ricercatori della Brunswick Technical University ha trovato all’interno di molte applicazioni Android, alcune delle quali anche diffuse, un sofisticato sistema di tracciamento basato proprio sui suoni inudibili agli umani ma captabili da altri dispositivi elettronici.
Il tutto a fini di advertising e tracking (pubblicità insomma).


ULTRASUONI
L’orecchio umano non è in grado di sentire gli ultrasuoni perché normalmente percepisce frequenze fino a 16-19 kHz (solamente i più giovani. Crescendo si sentono frequenze più basse).
La frequenza degli ultrasuoni generalmente è compresa tra 16-100 kHz.
Essi, essendo comunque onde sono soggetti a fenomeni di diffrazione, riflessione e rifrazione, sono prodotti da materiali piezoelettrici (silicati quali il quarzo ad esempio).


ULTRASOUND CROSS DEVICE TRACKING
Si parla letteralmente di “Ultrasound Cross-Device Tracking o uXDT”: una serie di segnali ad ultrasuoni che vengono inviati nel corso di una pubblicità trasmessa in radio, in TV o semplicemente in un negozio e i dispositivi Android in ascolto la captano e rispondono fornendo i dati legati alla posizione, agli interessi e ogni altro dato che può servire per creare offerte in target.
Insomma se io vedo un programma di cucina, l'app installata sullo Smartphone capterà il segnale e riceverò pubblicità mirata secondo le mie preferenze.
Idem se vado in un fast food.
Quella inventata da Shopkick, Lisnr, e SilverPush, queste le tre aziende leader nella tecnologia, è una versione molto più evoluta dei "Beacon Bluetooth": al posto di usare il classico Bluetooth, che potrebbe anche essere spento su uno smartphone, usano gli ultrasuoni che vengono captati dal microfono.
I ricercatori hanno trovato traccia delle trasmissioni nel sistema di audio diffusione dei negozi di quattro grosse catene europee e nelle rispettive app per smartphone Android.
Quando l’utente entra in uno dei negozi gli utenti che hanno l’applicazione installata hanno anche un “servizio” in ascolto: se arriva la chiamata ultrasonica l’app risponde restituendo una serie di informazioni che potrebbero servire per migliorare l’esperienza di acquisto.
I Beacon per tracciare e memorizzare le esperienze di acquisto di un utente sono la nuova frontiera della pubblicità e del commercio: un consumatore che ha cercato un certo device tecnologico tramite l’app di un rivenditore potrebbe, una volta entrato in negozio, ricevere la visita di un commesso che conosce già i suoi gusti e il suo storico di ricerca.
Per qualcuno la cosa è utile, per altri un po’ preoccupante: in ogni caso per funzionare la tecnologia uXDT richiede l’applicazione installata e il permesso di utilizzo del microfono.
Ad oggi nel gruppo di app analizzate ci sono circa 240 applicazioni che fanno uso delle librerie necessarie, ma se si calcola che erano poco più di 20 all’inizio dello scorso anno il trend è in netto aumento.


ALTRE APP AD ULTRASUONI
In realtà app ad ultrasuoni non sono un'invenzione di adesso: da anni girano le classiche app antizanzare che funzionano proprio secondo questo principio (in realtà lì gli ultrasuoni dovrebbero tenere lontani gli insetti dall'emettitore, in questo caso lo smartphone. In verità però le zanzare sono prive di udito quindi il funzionamento di app simili è molto relativo).
Radon invece è una applicazione per Android che permette di trasmettere con semplicità link o testo selezionato a qualunque altro device nelle immediate vicinanze che ovviamente dovrà aver installato e aperto la medesima app.
L'invio è molto veloce, anzi immediato, e sfrutta contemporaneamente il Bluetooth, WI-FI e l'audio in versione ultrasonica.
Questa combinazione alquanto curiosa non permette l'invio di foto o video o di qualsiasi grande file, ma soltanto di indirizzi internet e porzioni di testo.
Risulta molto utile quando si vuole condividere, per esempio, un filmato di YouTube.
Dog Whistle invece è un simulatore di fischietto ad ultrasuoni per cani.

1 commento:

  1. E' il badbios, un'ipotesi sviluppata da alcuni dei massimi esperti in campo antivirus alcuni anni fa, ovvero un virus che si diffonde fra diverse periferiche (per esempio PC e smartphone) attraverso gli ultrasuoni. L'idea non è poi così irrealistica se si pensa che uno dei più grandi problemi per bucare intranet di alcuni Stati (chessò, uno a caso: il programma nucleare dell'Iran), non si può passare attraverso infezioni via web (non a caso Flame infettava via penne USB).

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