sabato 5 agosto 2017

L'Hard Fork Della Blockchain Genera Il Bitcoin Cash

Il Bitcoin negli ultimi giorni ha vissuto una scissione interna (Hard Fork), "originando" Bitcoin Cash (BCH).
La nuova moneta ha rapidamente scalato la vetta delle monete digitali: la sua capitalizzazione di mercato ha infatti raggiunto i 7 miliardi di dollari (superando Ripple e posizionandosi così al terzo posto) in pochissimo tempo (Bitcoin 45 miliardi ed Ethereum 21 miliardi).
Da questa nuova nascita il Bitcoin originale è leggermente calato, anche se in nottata ha ripreso a crescere in modo vertiginoso ri-superando i 3.000 dollari.
Bitcoin Cash invece dopo la rapida crescita...è calato.


PROBLEMA DELLA DIMENSIONE DEI BLOCCHI
Ad ogni modo, la nuova valuta è nata da una biforcazione della blockchain ed è caratterizzata da un tetto massimo per ogni blocco pari a 8 MB (rispetto al singolo megabyte del Bitcoin) dunque una caratteristica che dovrebbe garantire una velocità molto maggiore nelle transazioni rispetto ai Bitcoin.
Alla base della "guerra" c’è la catena di certificazione decentralizzata delle transazioni e il limite della capacità dei blocchi che ha portato (con l’incremento delle operazioni) a tempi lunghi per la gestione delle operazioni e a un aumento delle commissioni (fino a 83 centesimi a operazione. I costi dipendono dal numero di bytes della transazione. Ora come ora è evidente come non avrebbe senso comprare un caffè con il Bitcoin. Un caffè ma in generale qualsiasi cosa a poco prezzo).
Gli sviluppatori si sono opposti a un aumento della capacità dei blocchi, come richiesto dai minatori, per paura di esporre il fianco agli Hacker ma anche per paura di consegnare la rete di certificazione ai grandi dotati di enormi capacità di calcolo.


PROBLEMA SICUREZZA
Il problema sicurezza è evidente.
Esistono nodi “pieni” (full nodes) e nodi “leggeri” (light nodes), in base al software (wallet) che l’utente utilizza sul proprio device per collegarsi alla rete Bitcoin.
L’utente che ha scaricato un wallet come Electrum rappresenta un lite node.
L’utente che invece utilizza il software Bitcoin Core (l'originale) scaricherà l’intera Blockchain sul proprio device, esso chiaramente rappresenta un full node, perché è in grado di controllare sulla Blockchain che le informazioni trasmesse nella rete si attengano strettamente al protocollo Bitcoin.
I full nodes sono la spina dorsale della rete peer-to-peer di Bitcoin, poiché tutti i lite nodes devono rivolgersi ad essi per interrogare la Blockchain, così da poter convalidare una transazione e riconoscerla come valida.
Maggiore è il numero di full nodes attivi, più la rete è sicura.
Essere un lite node garantisce un utilizzo veloce del sistema perchè non ho bisogno di scaricare l’intera Blockchain sul device ma ovviamente si è costretti a collegarsi con un full node per confermare qualsiasi transazione.
Del resto però ogni nuovo blocco di massimo 1mb viene generato ogni 10 minuti, se ogni blocco è costantemente saturo di transazioni, la Blockchain aumenterebbe di oltre 50gb annui.
Raddoppiando o triplicando la dimensione del blocco, risulterebbero almeno 100gb in più ogni anno.
Dato che la Blockchain pesa oggi più di 120gb sono necessari diversi giorni per sincronizzarsi con la rete quindi la maggior parte degli utenti non utilizza più client come Bitcoin Core, ma semplici wallet che costituiscono nodi lite.
Se il numero di full nodes calasse drasticamente, questo rappresenterebbe un rischio elevato di sicurezza.
Un attacco DDoS verso i pochi full nodes rimasti potrebbe sovraccaricarli la rete, invalidando la capacità di comunicare con gli altri nodi, bloccando così l’intera rete Bitcoin.


LA BIFORCAZIONE
Per spiegare ulteriormente, avviato il processo di mining sul computer, si viene ricompensati quando si risolvono determinati algoritmi.
In seguito le transazioni Bitcoin vengono registrate su dei file chiamati blocchi, che messi insieme formano la cosiddetta blockchain (l’ossatura su cui si regge il Bitcoin) che traccia e verifica le informazioni su tutte le transazioni in atto.
Ciascuno di questi blocchi, nella tecnologia dei Bitcoin tradizionali, ha una dimensione di circa 1 megabyte e viene confermato ogni 10 minuti: ciò permette di registrare un totale di 1.700 transazioni per blocco, a una frequenza di circa sette al secondo.
Il problema dei limiti alle transazioni su Bitcoin è stato avvertito soprattutto di recente, perché il valore della valuta è aumentato tantissimo, dai circa 700 dollari ai 3.000 dollari di agosto in poco più di 1 anno, con il risultato di un conseguente aumento nel numero delle transazioni.
Questo, a detta di tutti gli esperti, è il più grande problema che affligge questa tecnologia (magari insieme alla volatilità): per questo è stato sviluppato SegWit2x, che promette di aumentare le dimensioni dei singoli blocchi a 2 megabyte entro novembre.
Il nuovo software è un compromesso raggiunto dagli utenti di Bitcoin, che soddisfa chi riteneva fosse necessario aumentare le dimensioni dei blocchi e chi voleva spostare all’esterno della blockchain principale le transazioni più piccole, per liberare spazio (un’operazione a sua volta prevista da SegWit2x).
Qualcuno (non si sa chi) ha anticipando sul tempo la novità della moneta madre ed appunto ha aumentato notevolmente le dimensioni di ogni blocco creando Bitcoin Cash.


SUCCESSO EFFIMERO?
BCH ha subito superato i 400 dollari, nonostante la più nota piattaforma di scambio di beni digitali, Coinbase, si sia finora rifiutata di trattare la nuova valuta, facendo infuriare una parte dei suoi clienti, che hanno persino minacciato di fare causa.
Esistono ora più o meno lo stesso numero di unità di Bitcoin e di Bitcoin Cash, con una leggera discrepanza di poche centinaia su 16,5 milioni che si è creata durante l’Hard Fork.
Ora solo alcuni dei siti permetteranno di usare i Bitcoin Cash: gli altri hanno detto che non lo faranno perché per ora non c’è certezza che la nuova valuta sopravviverà.
Per il momento, la crescita di Bitcoin Cash sembra però essere più che altro causata dalla speculazione in corso sulla nuova moneta; mentre è ancora impossibile capire se la differenza fondamentale con i rivali tradizionali (i blocchi di dimensioni molto maggiori) potranno portare, in futuro, a un efficace utilizzo di questa valuta alternativa nella vita di tutti i giorni.

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