giovedì 28 settembre 2017

Richard Stallman, La GPL e Linux: Differenze Tra Software Libero ed Open Source

Alla fine degli anni 70, il laboratorio di IA (intelligenza artificiale) del Massachussets Institute Of Technology riceve una nuova stampante di marca Xerox.
La particolarità è che la stampante è difettata, cioè la carta s'inceppa.
Richard Stallman, uno degli informatici, cerca di recuperare il codice sorgente del programma che gestisce la stampante e di modificarlo per riparare gli errori presenti nella sua progettazione.
O almeno così si faceva all'epoca.
In realtà non ci riesce perchè il codice del software della stampante non è disponibile, è di proprietà della Xerox e l’azienda non ha intenzione di rivelarlo per permettere le modifiche.
La stampante continuerà a incepparsi e Stallman perderà la pazienza sviluppando una certa avversione verso tutti i software protetti da codice "chiuso".
Quando nel 1985 lascia il MIT, fonda la Free Software Foundation dedicata alla messa a punto di software liberamente copiabili e modificabili.

"Gli editori di software cercano di dividere e conquistare gli utenti, impedendo a ciascuno la condivisione con gli altri. Io mi rifiuto di rompere così la solidarietà con gli altri utenti"

Il primo obiettivo dell’americano sarà la creazione di un completo sistema operativo (OS, operating system) per computer, un progetto chiamato GNU.
L'intento era di sviluppare un sistema operativo simile ad UNIX ma composto esclusivamente da software libero.
Siamo nel 1983.
L’OS è il cuore di ogni macchina e permette di accedere agli elementi fisici del computer (tastiera, schermo, mouse, etc) e di fare girare i programmi.
L’accesso senza restrizioni al sistema operativo è la condizione necessaria per lo sviluppo di nuovi servizi e programmi.
Non è un caso che Microsoft abbia avuto due processi anti-trust, uno negli Stati Uniti, l’altro in Europa, per aver abusato del suo controllo su Windows.
L’azienda di Gates ha sempre eliminato sul nascere i suoi concorrenti restringendo l’accesso alla sua piattaforma, non diffondendo alcune informazioni o accorgimenti tecnici in modo da favorire solo i propri programmi (si pensi ad esempio ad Internet Explorer nei primi anni 90).
Nel 1985, Stallman inventò e rese popolare il concetto di "copyleft", un meccanismo legale per proteggere i diritti di modifica e redistribuzione per il software libero.
Fu inizialmente implementato nella GNU Emacs General Public License, e nel 1989 il primo programma indipendente sotto licenza GPL fu rilasciato.
Stallman fu responsabile di aver contribuito con molti strumenti necessari, inclusi un editor di testo, un compilatore, un debugger, un build automator (un metodo automatico di compilazione da codice sorgente a codice binario).
Quello che ancora mancava era il kernel.
Nel 1990, membri del progetto GNU cominciarono lo sviluppo di un kernel chiamato GNU Hurd, che deve ancora raggiungere il livello di maturità richiesto per l’uso diffuso.
Volendo creare un sistema operativo aperto a tutti, Stallman comunque fu rallentato nel suo progetto da problemi di salute.


LINUX
Nel 1991 Linus Torvalds, uno studente finlandese dell’università di Helsinki, si concentra sul suo lavoro per dare l’ultimo tocco a GNU e realizza Linux, l’ultimo pezzo del sistema.
E’ l’inizio di GNU/Linux, destinato ad una crescita esponenziale.
Migliaia di programmatori in tutto il mondo danno il loro contributo.
Una decina d’anni dopo essere stato messo a disposizione per la prima volta, Linux, simboleggiato dalla sua mascotte il pinguino Tux, è il concorrente numero uno di Microsoft.
E il successo del software libero non si limita ai sistemi operativi basti ricordare OpenOffice che farà una certa concorrenza ad Office di Gates.
Il principale software che permette la diffusione dei siti su Internet si chiama Apache e si adatta e modifica seguendo i bisogni degli utenti.
Nel febbraio 2004, più del 67% dei server funzionavano con Apache, contro il 21% del programma dell’azienda di Bill Gates.



LICENZE GPL E PRINCIPI
La realizzazione di programmi in maniera decentrata, cooperativa, fondata sul libero accesso, ha portato a dei progetti di qualità almeno equivalente a quella di prodotti muniti di copyright e a pagamento.
La principale innovazione di Richard Stallman non è tecnica, ma giuridica e politica.
Quando ha fondato la Free Software Foundation, non si è limitato a scrivere migliaia di righe di codice.
Ha creato uno strumento legale: la GPL (General Public License), un contratto legato a ogni software libero che garantisce esplicitamente le libertà degli utenti.
Per capire l’importanza della GPL occorre ricordare che il diritto d’autore o copyright si concentra sui diritti garantiti all’autore.
Infatti per default ogni opera, software o altro, appartiene al suo autore.
Gli utenti, lettori, utilizzatori o quello che è, non hanno altri diritti che quelli concessi esplicitamente. Con la GPL, Stallman ha perciò interpretato il ruolo del proprietario, ma invece di precisare quello che l’utente non può fare, la licenza definisce ciò che può fare.
Vengono definite quattro libertà e un obbligo: la libertà d’uso, la libertà di copia, la libertà di modifica, la libertà di diffondere le proprie modifiche, l’obbligo di mantenere la GPL su tutti i programmi derivati.
Quest’ultima disposizione garantisce che tutti quelli che si basano su un software libero per creare un nuovo programma devono a loro volta rispettare le quattro libertà garantite dalla licenza.


OPEN SOURCE E GPL
La General Public License di Stallman è la più diffusa tra le licenze di software a libero accesso.
Ne esistono anche delle altre, ma prevedono soltanto le quattro libertà e nessun obbligo.
Se qualcuno non vuole ridistribuire liberamente i suoi lavori, deve essere messo in condizione di farlo.
Queste licenze, chiamate "open source" (in opposizione alle licenze "libere"), ottengono spesso il favore dei "potenti" perché permettono loro di riappropriarsi del lavoro degli sviluppatori senza essere obbligati a diffondere in libero accesso i programmi risultanti.
Stallman non condivide questo concetto.
Il software libero non attacca gli usi e costumi del copyright, ma si inserisce nel cuore stesso del dispositivo, imponendo dei valori che l’applicazione classica della proprietà intellettuale ignora, come il libero accesso, la libera circolazione e la libera appropriazione.
Le reti hanno assicurato al software libero un canale di distribuzione rapido e poco costoso, capace di distribuire le ultime versioni e di ricevere con uguale velocità i miglioramenti, i suggerimenti e la correzione di eventuali bug da parte degli utenti stessi.
La "retribuzione" comunque è molto forte perché i software liberi sono accreditati e i programmatori più bravi sono identificati in fretta, a volte sono venerati dai loro pari e corteggiati dalle imprese desiderose di assicurarsi le loro competenze.
Tutto il software libero è anche open source, vale anche il viceversa ma con qualche eccezione (non tutti i software open source sono modificabili a piacimento perchè dipende dalla licenza

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