martedì 1 ottobre 2019

Polizia Scopre Bunker Che Ospita Siti Del Deep Web (Data Center)

Un olandese nel 2013 aveva acquistato un ex bunker della NATO rendendolo un luogo (data center) in cui ospitare portali e pagine attraverso le quali vendere sostanze stupefacenti e condurre altre attività illecite quali vendita di documenti e denaro falsi, senza dimenticare la distribuzione online di materiale CP.
Tra le accuse anche alcune inerenti reati fiscali e probabili collegamenti con la criminalità organizzata.
Si trattava di un bunker complesso, reso sicuro con misure del più alto livello militare (recinzioni e telecamere di sorveglianza), ovvero un data center "bulletproof hoster" (chiamato Cyberbunker 2.0) perfettamente organizzato in modo da occultare la vera natura delle proprie attività (illegali).
Cinque piani sotto terra per 5.000 metri quadrati con porte in ferro
Tra i portali gestiti anche Cannabis Road, Flight Vamp 2.0, Wall Street Market e Orange Chemicals, tutti marketplace siti su TOR (anche se alcuni già chiusi da almeno un annetto).
Pare inoltre che da lì sia partito anche l’attacco Botnet che nel 2016 colpì la rete gestita dall’operatore Deutsche Telekom mettendo fuori uso i router di circa un milione di utenti.
Gli arresti sono avvenuti nei pressi di Francoforte.
L’operazione è però di portata europea, con indagini condotte anche in Olanda, Polonia e Lussemburgo.
Sono stati circa 600 gli agenti coinvolti con 200 server sequestrati (tera e tera di dati archiviati che ora verranno analizzati) e 7 arresti (13 persone interrogate).

Nessun commento:

Posta un commento