lunedì 1 giugno 2020

Come Funziona L'App Immuni (Coronavirus)

La sperimentazione dell'app Immuni inizialmente sarà attivata solo in 4 regioni: Liguria, Puglia, Marche e Abruzzo. Si tratta di un sistema di tracciamento (contact tracing) dei positivi anti-covid19 (anti-contagio quindi). Non sarà obbligatoria ma il governo si auspica venga scaricata da più persone possibili. Si potrà scaricare solo dall’App Store (iPhone) o dal Play Store (Android).
Per il download: Immuni (App Download)
Intanto nelle ultime ore sono stati diffusi per mail dei virus (FuckUnicorn ovvero un Ransomware che prende in ostaggio i dispositivi e poi chiede un riscatto) con il pretesto di far scaricare un file denominato Immuni. Si diffonde con una mail che invita a cliccare su un sito fasullo che imita quello del Fofi, la Federazione Ordini dei farmacisti italiani.


FUNZIONAMENTO
Una volta installata, l'app fa sì che lo smartphone emetta costantemente un segnale Bluetooth che include un identificativo di prossimità. Lo stesso vale per gli altri utenti che scaricheranno l'app. Quando entrano in contatto tra di loro, ogni dispositivo registra nella propria memoria l'identificativo di prossimità dell'altro, tenendo quindi traccia di quel contatto, di quanto è durato e della distanza che c'era tra gli smartphone dei due utenti.
Il sistema non dovrebbe utilizzare dati di geolocalizzazione e raccoglie alcun dato identificativo dell'utente, come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email. Pertanto, l'app riesce a determinare che un contatto fra due utenti è avvenuto, ma non chi siano effettivamente i due utenti o dove il contatto sia avvenuto.
Se l’app è attiva si dovrebbe bloccare l’accesso alla lettura della posizione.
Android usa GPS e Bluetooth LE (Low Energy) per i servizi di localizzazione, col secondo che di solito viene attivato quando non sono disponibili i dati del GPS.
Dunque una volta installata basterà inserire pochi dati, tra cui il proprio Comune di residenza, e il sistema funzionerà in automatico: saranno gli smartphone sui quali è presente l'app (quando si troveranno a una distanza inferiore a un metro) a scambiarsi dei codici in forma anonima (non viene salvata la posizione dove è avvenuto il contatto).
Quindi, se una persona dovesse contrarre il Coronavirus, l'Asl di riferimento sbloccherà il codice facendo partire un messaggio di allerta (notifica) su tutti i telefoni delle persone che sono venute a contatto, anche in maniera inconsapevole, con il contagiato.
Infatti il codice del contagiato viene caricato sul server. Sugli altri smartphone dove è installata l'app vengono scaricati dati dal server (la lista degli infetti) e a quel punto tramite un'analisi incrociata viene verificato se il proprietario dell'app ha avuto un incontro ravvicinato con uno degli infetti.
La fase di test dovrebbe durare una settimana e dovrà dare risposte sulla gestione del sistema da parte delle strutture sanitarie, poi verrà allargata a tutto il paese. Ovviamente avrà una certa utilità se sarà utilizzata almeno dal 80% delle persone.

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