martedì 1 dicembre 2020

Il Proof Of Stake e Il DPOS: Ruoli Dei Delegatori, Validatori e Voti

L'utilizzo di Proof Of Work permette, grazie alla potenza computazionale, di risolvere blocchi e confermare transazioni (ottenendo rewards). Questo processo richiede tempo ed energia (elevate risorse di calcolo). Quali criptovalute utilizzano questo sistema? Bitcoin, Ethereum 1.0, Bitcoin Cash, Bitcoin SV, Litecoin, Monero, Dash, ZCash, Ethereum Classic, Dogecoin, Digibyte, Ravencoin, Bitcoin Gold, Bitcoin Diamond, HyperCash, Lbry Credits, Haven Protocol, Namecoin, Gridcoin, Counterparty, etc


PROOF OF STAKE
Sicuramente più aggiornato ed evoluto è l'algoritmo Proof Of Stake che si sorregge tramite un meccanismo di partecipazione ("Stake"), ovvero sulla quantità di token posseduti dagli utenti facenti parte del nodo. I blocchi della Proof Of Stake, a differenza dei blocchi della Proof Of Work, non vengono estratti, ma coniati. Ma come può funzionare un sistema del genere se non si utilizzano energia e computer? I partecipanti alla rete metteranno in gioco i loro token (Stake). Per semplificare il concetto: chi ha più Stake ha maggior potere di voto. Il Proof Of Stake viene generalmente applicato alle criptovalute pre-minate. L'unico incentivo per i miners in questo sistema è rappresentato dalle commissioni di transazione associate allo specifico blocco coniato. Inoltre alcuni protocolli fanno pagare fee anche ai delegatori che si "appoggiano" ai validatori aumentandone la loro potenza.
Per diventare validatore ovviamente servono tanti token (ad esempio 32 Ether per il futuro Ethereum 2.0), invece i delegatori (holders) possono mettere in Stake un numero molto minore di token appoggiandosi a questi, ricevendo delle rewards (esse dipendono dalla % di Staking Rewards e dalla somma messa in gioco).
I nodi dei validatori devono essere attivi 24 ore su 24, inoltre devono essere sicuri ed affidabili. I delegatori invece non devono far nulla: se non delegare appunto i loro token a dei validatori (aumentandone il loro potere decisionale). Per loro finisce lì.
I validatori devono anche votare, partecipando alla governance del protocollo, stare attenti a tentativi di hackeraggio, etc. Ovviamente se un validatore si comporta male, viene messo al bando dal resto della rete e potrebbe perdere anche i suoi token. Cosa potrebbe fare? Confermare transazioni non valide, provare un double spending, etc
Nella gran parte dei casi (ad esempio Cardano, Algorand, etc), i delegatori non hanno alcuna colpa, se nel loro nodo, il validatore commette infrazioni. 
Discorso diverso invece sulla blockchain di Atom (Cosmos) dove il validatore va scelto con attenzione (perchè si è responsabili di eventuali infrazioni). Del resto non è un discorso sbagliato perchè si sta dando potenza di voto ad un validatore. Se un validatore si comporta male, alcuni suoi token verranno bruciati (stesso discorso per tutti quelli dei suoi delegatori).
La blockchain di Polkadot (Dot) ad esempio, comprende diversi compiti: nominatori (nodi che posseggono i token ed eleggono i validatori), validatori (convalidano transazioni quindi ricevono le commissioni del network), collators (recuperano tutte le transazioni sparse nel network perchè Dot utilizza lo "sharding" che le frammenta in tanti piccoli pezzi permettendo velocità maggiori; dopo di che elaborano le transazioni e le passano ai validatori) ed infine i fishermen (controllano che i nodi funzionino e che si comportino bene, in caso contrario informano i nominatori che possono togliere parte dei token o tutti...ai validatori).
Queste penalizzazioni sono chiamate "slashing" (un po' come quello che succede con Cosmos) e i nominatori che forniscono potenza di voto ai validatori mettendo staking dei Dot, sono ugualmente responsabili di eventuali infrazioni del validatore gestore del nodo (se si comporta male).
Dunque conviene fare attenzione scegliendo validatori con un bel po' di Dot in staking (improbabile che commettano infrazioni rischiando di perdere tutti i Dot messi sul nodo) ma nodi non saturati da troppi nominatori (le maggiori rewards finirebbero a chi mette più Dot in staking sul nodo).
Alcune cripto come Algorand, ove supportato, permettono lo staking in automatico (i token rimangono nel proprio wallet, inoltre non esiste un minimo per prendere rewards). 
Qtum funziona più o meno allo stesso modo.
Invece ad esempio Zilliqa o Cardano prevedono lo spostamento dei token che verranno anche "congelati" per qualche giorno (non saranno prelevabili). Le fee per lo staking rewards sono variabili.
Quali criptovalute utilizzano questo sistema? Ethereum 2.0, BNB, Stellar, Cosmos, Algorand, Cardano, Ontology, Qtum, Celo, Waves, Egold, ThorChain, Orchid, Solana, etc


DELEGATED PROOF OF STAKE 
Il sistema Delegated Proof Of Stake è leggermente diverso dal sistema Proof Of Stake. Quest’ultimo infatti, per convalidare una transazione, prevede un coinvolgimento dell’intero network.
Con questo algoritmo invece, il potere è a carico di un numero limitato di delegati. Questi delegati, eletti dall’intera rete con un sistema di consensi (consensi che a loro volta hanno un peso che dipende dal numero di token posseduti da coloro che votano i delegati), provvedono alla convalida e alla sicurezza delle transazioni.
Alcuni sistemi di questo tipo utilizzano 101 delegati dislocati nel mondo che mantengono online un nodo dove gira il client della cripto.
Il software permette di mantenere la rete decentralizzata, convalidare transazioni, emettere nuova moneta e ricompensare i delegati per il loro servizio. Si diventa delegati tramite un sistema di voto basato sulla quantità di moneta posseduta (Stake). 
Quindi, a differenza del POS, qui i delegatori (avendo una certa reputazione quindi potere di voto variabile in base ai token immessi nella rete) eleggono terze parti che ne fanno anche le loro veci.
Si tratta di blockchain più veloci della POS e POW, probabilmente anche più sicure (se un delegato si comporta male, oltre a perdere i suoi token, non verrà più eletto; stesso discorso per chi fa da elettore).
Nella rete di Tron si parla di "super rappresentanti". 
Secondo alcuni questo sistema dovrebbe chiamarsi Proof Of Authority.
Anche qui, nella maggior parte dei sistemi di staking, per il semplice holders che mette in staking non ci sono rischi se chi ne fa le veci si comporta male (sono i casi di Tron, Tezos, etc) nè le coin possono essere rubate.
I token messi in staking su Tezos rimangono nel proprio wallet, quelli di Tron invece no.
Questo algoritmo è usato da: Binance Smart Chain, EOS, Tron, Tezos, Icon, Lisk, Terra, Band Protocol, Hive, Steem, Elastos, Ark, etc


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2 commenti:

  1. buuuhahahahaha la rete delle criptovalute è diventata un gruppo di balene grosse che valida le transazioni di chi usa la moneta.
    In pratica quanto è già visibile con i bankster nelle monete FIAT.

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    1. Non è proprio la stessa cosa. Intanto si tratta di un network decentralizzato, dove chiunque può prendere parte al meccanismo di convalida. In secondo luogo non c'è un ente che controlla il tutto ma sono gli stessi partecipanti della rete. Infine le transazioni sono convalidate 24 ore su 24, senza interruzioni. E' il meccanismo più democratico che possa esserci.

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