sabato 25 ottobre 2025

La Truffa Della Provocazione Sui Social: Estorsioni (Insulti e Diffamazione)

Una truffa molto nota che si sta diffondendo sui social e altrove è quella di "provocare" un utente, invogliarlo a rispondere per poi chiedere un'estorsione in privato per evitargli la denuncia per insulti o diffamazione.


COME FUNZIONA LA TRUFFA
Un utente pubblica contenuti pubblici (post, commenti, messaggi privati) studiati per far reagire emotivamente qualcuno. Di solito vengono scelti temi controversi quali infanticidi, femminicidi, guerre e qualsiasi cosa che sta a cuore dell'utente medio.
Un utente legge il post controverso e risponde insultando, minacciando o dicendo frasi che possono sembrare diffamatorie verso il creatore del contenuto o del commento.
Poi l'autore della provocazione (o un terzo coordinatore) minaccia di denunciare o comunque accusa la persona che ha risposto, pretendendo risarcimento. In certi casi il provocatore registra (screenshot/recording) la conversazione per spaventare ancora di più la vittima.
L'obiettivo è intimidire, estorcere denaro e screditare la vittima al fine da farla spaventare. La paura di conseguenze legali porta la vittima a cedere o a scusarsi. Il truffatore chiede un risarcimento al fine di risparmiarli la denuncia. Ovviamente il consiglio è di non cedere mai alle provocazioni e di non pagare perchè ciò porterà ad altre richieste in futuro da parte della stessa persona.


COSA DICE LA LEGGE?
In Italia la diffamazione è reato e dipende dal contesto e dalla prova; chi viene provocato può comunque difendersi legalmente, ma reagire con insulti peggiora la situazione. Va fatto anche attenzione a scusarti perchè ciò potrebbe essere usato contro di te quindi nel caso si sia caduti in una truffa simile, se l'insulto non è grave, si può ignorare e bloccare. Altrimenti meglio contattare Polizia Postale e un proprio legale. Nella maggiorparte dei casi comunque, l'idea del truffatore non è denunciarvi ma solo di estorcervi denaro.

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