giovedì 2 ottobre 2014

La Storia Di Edward Snowden: Datagate (NSA, Prism e Tempora)

Il Datagate, di cui avevo già parlato tempo fa sul blog, è forse il primo, vero scandalo dell’era Obama.
Uno scoop planetario firmato dal quotidiano britannico Guardian, quello su Prism, il sistema grazie al quale la National Security Agency, ma anche l’FBI, accedono da almeno sei anni alle comunicazioni telefoniche degli americani e ai server mondiali di nove big company del Web, da Facebook a Skype. Il giornale inglese è stato il primo a rivelare l’operazione mesi fa.
Il Guardian, attraverso un video, ha poi rivelato la propria fonte: Edward Snowden.


CHI E' SNOWDEN?
Snowden è un informatico statunitense nato nel 1983.
Ex assistente tecnico della CIA ed attualmente collaboratore dell’agenzia di sicurezza privata Booz Allen Hamilton.
Sembra che Snowden abbia lavorato proprio per la NSA negli ultimi quattro anni sempre in subappalto, grazie a dei contratti firmati dalla stessa Agenzia per la sicurezza nazionale con alcuni gruppi d’investigazione privati, fra cui quella in cui opera la talpa.
Una storia complicata, quella dell’investigatore privato con il suo Paese.
Dieci anni fa, nel 2003, si è arruolato nell’esercito, con l’obiettivo di entrare nelle Forze speciali.
Ma ha raccontato di essere rimasto deluso dal clima che ha trovato fra superiori e commilitoni: “ La maggior parte di chi ci addestrava sembrava gasata sull’uccidere gli arabi, non sull’aiutare qualcuno”. In seguito, dopo un incidente alle gambe, è stato esonerato ed è stato assunto nella sorveglianza di un ufficio della NSA all’Università del Maryland.
Poi è passato alla CIA come informatico, in particolare system administrator, e nel 2007 è stato trasferito a Ginevra, dove si è di nuovo scontrato con alcune situazioni che lo hanno molto colpito molto, in particolare riguardo le banche svizzere. Alla fine, la decisione di diffondere i documenti a disposizione dopo essersi reso conto che “ Obama portava avanti le stesse politiche che speravo avrebbe moderato”.


L'INVERVISTA AL GUARDIAN
Una rivelazione voluta dallo stesso protagonista, quella sulla sua identità: “So di non aver fatto nulla di male”.
“Non voglio l’attenzione del pubblico, perché non voglio che questa storia sia una storia su di me. Voglio che sia una storia su quello che il governo (degli Stati Uniti) sta facendo”, ha aggiunto Snowden.
Una vita brillante, stipendio da 200mila dollari l’anno, una casa alle Hawaii con la ragazza.
Tutto all’aria.
“Perché non posso in buona fede consentire al governo Usa di distruggere la privacy, la libertà di Internet e le libertà di base della gente nel mondo con questo imponente sistema di sorveglianza che hanno costruito in segreto”. 
“L’Nsa ha costruito un’infrastruttura che le permette di intercettare praticamente tutto. 
Con la sua capacità la grande maggioranza delle comunicazioni umane è digerita automaticamente senza obiettivi. Se volessi vedere le tue email o il telefono di tua moglie, devo solo usare le intercettazioni. 
Posso ottenere le tue mail, password, tabulati telefonici, carte di credito. 
Non voglio vivere in una società che fa questo genere di cose.
Non voglio vivere in un mondo in cui ogni cosa che faccio e dico è registrata. 
Non è una cosa che intendo appoggiare o tollerare”. 

Per sua stessa ammissione Snowden si troverebbe a Hong Kong, almeno da maggio, nascosto in un hotel e preda anche, a quanto racconta il Guardian, di una vera e propria sindrome da spy story.
Ha cambiato camera tre volte e preso ogni tipo di precauzione possibile per evitare di cadere nella stessa rete che ha denunciato.
“Ho scelto questo paese  perché ha un forte impegno a favore della libertà di parola e a tutela del dissenso politico”. 
Vi è arrivato dopo essere sostanzialmente fuggito dalle Hawaii con la scusa di un periodo di cure per l’epilessia, di cui soffre. Nell’arcipelago statunitense del Pacifico stava lavorando all’ufficio locale della NSA.
Proprio in quella sede dell’Agenzia avrebbe raccolto buona parte dei documenti consegnati al Guardian.
L’uomo teme forti ripercussioni sulla sua famiglia e avrebbe intenzione di chiedere asilo proprio al governo di Hong Kong o a quello islandese.
Intanto, la Booz Allen Hamilton ha confermato che Snowden è un proprio dipendente, anche se da meno di tre mesi, assegnato all’ufficio delle Hawaii: "Le notizie su ciò che questo individuo avrebbe fatto sono scioccanti. E, se confermata, questa azione rappresenta una grave violazione del codice di condotta e dei valori fondanti del nostro gruppo”. 

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