giovedì 3 marzo 2022

La Guerra Russia/Ucraina, Le Sanzioni Economiche e Le Criptovalute

Nel momento in cui la la Russia ha invaso l'Ucraina, le cripto ne hanno risentito negativamente portando il prezzo di Bitcoin sino ai 35,000 dollari perchè i mercati azionari sono crollati. Seppur va detto che la correlazione con questi, dovrebbe venire meno nel futuro. Successivamente il 26 febbraio, gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali hanno bloccato l’accesso di alcune banche russe al sistema di pagamento internazionale SWIFT, aumentando la pressione su Mosca.
Tuttavia queste misure potrebbero diventare facili da eludere, grazie all’adozione di criptovalute in Russia Non a caso, Bitcoin è salito a 39.000 dollari in un rapido rally dopo le sanzioni di Biden ed oggi 2 marzo viaggia su quasi 44,000 dollari.
Scoppiata la guerra, la banca centrale ha ordinato la sospensione delle transazioni del mercato dei cambi e dei trasferimenti elettronici di fondi il 24 febbraio. Sostanzialmente verranno effettuate transazioni con chiunque è disponibile ad accettare le criptovalute come mezzo di pagamento. Questo permetterà di aggirare le sanzioni. Anche alcuni ucraini si sono rivolti alle criptovalute. Nel frattempo, le donazioni in crypto all’Ucraina attraverso i canali governativi e privati hanno raggiunto i 36 milioni di dollari.

Michael Chobanian, fondatore di Kuna, in un’intervista con Coindesk ha ribadito: "La maggior parte delle persone non ha altro da scegliere a parte le criptovalute"

La guerra russo-ucraina ha reso le criptovalute un nuovo modo per molti russi e ucraini di evitare sanzioni economiche e crisi. Va segnalato però che Binance e Gemini, hanno confermato la possibilità di congelamento dei portafogli di cripto di utenti russi, qualora venga richiesto dagli organi internazionali.

Binance: "Abbiamo riunito una task force dedicata che include esperti di sanzioni internazionali al fine di adottare le misure necessarie per assicurarci di agire contro coloro che hanno subito sanzioni, riducendo al minimo l'impatto su utenti innocenti. Se la comunità internazionale dovesse ampliare le sanzioni, le applicheremo su larga scala"

Gemini, con sede a New York, ha affermato che sta "conducendo una revisione degli account e delle attività dei clienti, per identificare qualsiasi esposizione a parti o regioni sanzionate, così da intraprendere le misure appropriate, se necessario". Tra le voci contrarie a qualsiasi blocco dei portafogli di criptovalute associati a profili russi c'è l'exchange Kucoin, il cui portavoce ha sostenuto che "essendo una piattaforma neutrale non bloccheremo gli account di utenti di nessun paese senza un requisito legale"

Nella scorse ore, l'amministrazione Biden aveva chiesto alle piattaforme di assicurare che individui e aziende russe non usino le valute digitali per aggirare le sanzioni finanziarie. Anche il vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, ha chiesto via Twitter agli "exchange" di bloccare gli account russi. Inoltre secondo Chainalysis, la Russia ha incanalato fondi illeciti attraverso un marketplace sul Dark Web chiamato Hydra, nel quale si utilizzano criptovalute. Per questo motivo, il Cremlino potrebbe sfruttare Hydra per muovere somme all’estero, benché il sistema non sia in grado di gestire operazioni troppo grosse. Chiaramente se gli exchange dovessero congelare gli account di russi, le criptovalute permetterebbero comunque di poter svolgere transazioni, visto che quelle mediante wallet non custodial non sono censurabili da nessuno.

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