lunedì 9 marzo 2020

Le App Cinesi Anti Coronavirus: Alipay Health Code e Close Contact Detector

La Cina, per favorire il ritorno alla normalità durante e dopo l’emergenza sanitaria, sta imponendo ai propri cittadini l‘utilizzo di un’app per smartphone che, attraverso l’utilizzo dei dati personali, indica chi deve andare in quarantena e chi invece può andare al lavoro e frequentare luoghi pubblici.
L’app condivide informazioni sensibili con la polizia. Il sistema, chiamato Alipay Health Code, è stato introdotto per la prima volta nella città di Hangzhou (11 febbraio 2020) sulla base di un progetto del governo locale con l’aiuto di Ant Financial. Poi l'app è stata imposta in altre città cinesi sino a raggiungere la schedatura di oltre 180 milioni di persone (circa 100 città ma presto sarà diffuso in tutta la nazione). Le persone si registrano tramite un’app per i pagamenti online (Alipay), ricevendo in cambio un codice colore (un QR Code verde, giallo o rosso) simile a quello che si assegna nei nostri pronto soccorsi, a seconda della gravità del caso. Colore verde si può circolare pressoché liberamente, pur sempre scansionando il codice all'ingresso di luoghi come condomini, pub, posto di lavoro o centri commerciali. Nel secondo e terzo l'accesso o gli spostamenti non sono consentiti e, anzi, occorre rimanere in quarantena preventiva di 7 o 14 giorni. Non appena l'utente concede al software l’accesso ai dati personali, una parte del programma etichettata ‘reportInfoAndLocationToPolice’ invia la posizione della persona, il nome della città e un codice identificativo a un server (probabilmente della Polizia). Oltre a ciò l’analisi avrebbe anche evidenziato come, ogni volta che il codice di una persona viene scansionato, ad esempio a un checkpoint sanitario, il sistema provvede ad inviare la posizione GPS ai server del sistema, cosa che consente alle Autorità di tenere traccia dei movimenti di ogni singolo cittadino nel corso del tempo. Già da tempo la Cina usa massivamente sistemi avanzati di riconoscimento facciale, anche nelle scuole, per identificare criminali ma anche per monitorare dissidenti politici.
Un'altra app è sfrutta il "Close Contact Detector", cioè basterà fornire il proprio nome e il proprio numero di carta di identità: attraverso l’uso dei big data, l'app permetterà agli utenti di sapere se nelle ultime due settimane sono entrate in contatto con persone che hanno contratto il virus o anche solo con casi sospetti. Per scaricare la app è sufficiente scansionare un codice QR utilizzando app molto popolari in Cina come Alipay, WeChat e QQ. Gli utenti identificati come a rischio riceveranno l’avviso di stare in casa. Ogni passeggero di un volo seduto fino a tre fila di distanza da un malato o un sospetto malato viene considerato in stretto contatto e quindi potenzialmente a rischio di essere contagiato.
L'app non copre, però, i supermercati e gli shopping mall, secondo quanto riferiscono gli sviluppatori.
Altre app riportano mappe che indicano quali sono i luoghi più rischiosi per il coronavirus. Questo servizio ormai si può trovare su diverse piattaforme. Ci sono le mappe di Baidu (il principale motore di ricerca cinese), quelle di WeChat (l’app di messaggistica con oltre un miliardo di utenti attivi) e poi AvMap. Molte di queste si basano sui dati forniti da enti nazionali come il China Electronics Technology Group Corporation (Cetc). Queste app permettono di vedere dove sono stati registrati casi di contagio. La geolocalizzazione è molto precisa e permette di vedere esattamente in quali edifici è arrivato il coronavirus.
Sono inoltre utilizzati scanner termici e a pistola (termoscanner o termometri laser) in aeroporti, metropolitane e zone pubbliche. Vieni scansionato automaticamente. Gli scanner termici misurano istantaneamente la temperatura del corpo. Quelli in bianco e nero, indica all’altezza della testa di ciascuna persona filmata la temperatura. L’altra tipologia attribuisce al corpo umano diversi colori, dal blu (22-24 gradi centigradi) al giallo-arancione (32-34 gradi), dal violaceo (38 gradi) al bianco (40 gradi). Hai la febbre? Ti portano direttamente in ospedale.
I termometri a pistola vengono puntati verso la fronte o verso la mano del viaggiatore a una distanza massima di 15 centimetri e l’algoritmo fornisce un numero sul display. Gli scanner termici sono stati introdotti negli scali in modo estensivo nel 2002-03 durante l’epidemia di Sars e poi nel 2014 in Africa durante Ebola. Questa tecnologia venne usata la prima volta nella guerra di Corea nel 1950-53 per individuare i soldati nemici al buio. Ci sono però caratteristiche quali l'umidità, corrente d’aria, polvere che possono interferire nella misurazione.



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