Non esistono solo i Bitcoin.
In principio furono i Litecoin, Linden Dollar, Dogecoin, PeerCoin, BitShares, Stellar, MaidSafeCoin, etc (per approfondire: Monete Virtuali Simili Ai Bitcoin e La Storia Delle Prime Monete Virtuali)
Tutte monete virtuali promettenti ma nessuna è riuscita a rivaleggiare alla pari con i Bitcoin: alcune vivacchiano, altre sono state eclissate.
Ora, però, è il momento di Ethereum.
Nelle scorse settimane questa moneta (chiamata "Ether") aveva raggiunto una capitalizzazione di mercato di un miliardo di dollari
Il protocollo sottostante, Ethereum, al pari dei Bitcoin usa un blockchain (un database criptato e decentralizzato).
Lo sviluppo di Ethereum, inoltre, per quanto il codice sia open source, è in mano alla società Ethereum Switzerland e alla Etherum Foundation.
Come i Bitcoin, Ethereum è un sistema di pagamento con la caratteristica di non avere nessuna autorità che ne gestisce il controllo, lasciato nelle mani degli utilizzatori.
Gli Ether sono delle monete digitali emesse in quantità limita e con un tasso di emissione legato a formule matematiche, rispetto a Bitcoin il futuro dell’inflazione di Ethereum non è ancora definito.
E' ovviamente possibile trasferire gli Ether da un account ad un altro in maniera istantanea e pseudo-anonima.
I blocchi di Ethereum si formano circa ogni 15 secondi e il limite alle transazioni possibili nell’unità di tempo è definito dal costo delle transazioni stesse.
Ad oggi la blockchain di Etehreum è la seconda più utilizzata dopo quella dei Bitcoin.
NON SOLO MONETA MA ANCHE CONTRATTI VINCOLANTI, FONDI D'INVESTIMENTO E SOCIETA'
La moneta nasce nel 2013 ma ufficialmente solo nel luglio 2015 ed utilizza la blockchain non soltanto per transazioni finanziarie, ma anche per l’erogazione dei «smart contracts» (in poche parole le negoziazioni non hanno bisogno dell’intervento di intermediari umani ma funzionano tramite macchine virtuali).
Ethereum è infatti anche una piattaforma per il calcolo e la creazione di software online.
Il tutto è sostenuto dal contributo di migliaia di computer in giro per il mondo.
Tutti i dati sono pubblici e una volta che si avvia un processo sull’Ethereum nessuno ha la possibilità di modificarlo o di fermarlo.
Sull’Ethereum sarà possibile stipulare contratti vincolanti e di lungo termine.
Nessuna delle due parti di un contratto stipulato sull’Ethereum potrà quindi intervenire sullo stesso per modificarlo in alcun modo.
Così facendo Ethereum risolverà i problemi per tutti quei paesi dove la corruzione, l’assenza di tutele e di leggi impediscono determinate contrattazioni, offrendo possibilità inedite.
I grandi vantaggi di Ethereum sono quindi legati non solo al metodo di pagamento, ma anche ai contratti stipulabili attraverso la sua piattaforma, utili ad offrire nuove possibilità e libertà a chiunque.
Essa permette la creazione di società, come ad esempio The DAO (fondi d'investimento), un’organizzazione virtuale di raccolta fondi che ha superato la somma di $150 milioni versati dai propri azionisti.
Lo scopo di questa società, il cui indirizzo e la cui esistenza sono sotto il controllo di un programma sviluppato su Ethereum, è quello di raccogliere la valuta virtuale del sistema da parte del pubblico e in seguito decidere cosa fare con questi fondi.
Una volta che la raccolta sarà completata, tutti coloro che avranno versato denaro potranno votare tra i diversi progetti proposti da sviluppatori o da altre società, decidendo come investire il denaro collettivo.
Il management, i consigli di amministrazioni, i CEO e ruoli simili di una compagine societaria, come si sarà capito, diventerebbero inutili.
Ciò ovviamente è croce e delizia.
Se da un punto di vista "democratico" ci sarebbe più libertà per tutti, dall'altro lato società del genere sarebbero comunque rischiose e poco stabili.
Senza contare il rischio intrapreso da eventuali investitori ed eventuali bug (il livello di sicurezza generale è decisamente inferiore rispetto a quello abbastanza sicuro dei Bitcoin).
In definitiva comunque, l'interesse sulla moneta c’è, del resto le opzioni d'implementazione e le possibilità d'innovare sono maggiori rispetto alla concorrenza, anche se limitandoci al concetto di "moneta virtuale" non è assolutamente facile rimpiazzare il Bitcoin (anzi oserei dire che è impossibile).
Però potrebbe diffondersi, quantomeno, una realtà (virtuale) parallela.
Ugualmente rischiosa (anche per altri motivi, come si sarà capito).
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