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lunedì 18 dicembre 2023

La Storia Dei Domini Di Tokelau (.tk): Cybercrimine e Truffe

La piccola isola di Tokelau, un arcipelago disperso nello sconfinato oceano Pacifico verso Sud, territorio della Nuova Zelanda e appena 1400 abitanti, è la zona nazionale con più domini internet registrati al mondo: attualmente sono oltre 27 milioni. La cosa curiosa è che il telefono è arrivato solo nel 1997. L'arcipelago è quasi completamente isolato ed è davvero difficile da raggiungere: ci si può arrivare solo due volte al mese da Samoa con la barca (dista 500 km). L'attività web rappresenta il 10% del PIL. I domini .tk che vengono registrati sono per lo più per finalità illecite: spam e cybercrimine. I domini utilizzati più diffusi sono .com, .net, .org. Quelli nazionali .cn, .de, .co.uk tuttavia come detto quello .tk in alcuni periodi ha raggiunto numeri abnormi superando quelli cinesi e tedeschi messi assieme. Domini .us invece sono poco utilizzati negli USA perchè si preferisce il classico .com (e in parte .gov, .edu e .mil).


STORIA DEI DOMINI TOKELAU: FREE O QUASI
Nel 2000 queste isole ricevettero un fax con una proposta commerciale che avrebbe appunto dato il via a questa moda. A scrivere era uno dei primi imprenditori di Internet di Amsterdam, Joost Zuurbier. Voleva gestire il dominio di primo livello nazionale di Tokelau, o ccTLD, la breve stringa di caratteri che viene inserita alla fine di un URL. Zuurbier offrì una contropartita allettante in denaro alla compagnia telefonica Teletok in cambio della possibilità di utilizzare il dominio.tk. Per la compagnia telefonica fu un'offerta vantaggiosa e irrinunciabile. L'accordo tra Zuurbier e i rappresentanti del territorio fu firmato alle Hawaii nel 2001: l’imprenditore avrebbe fornito i suoi server e due anni dopo installò personalmente dei router per consentire il passaggio dei dati dall’isola al resto del mondo. 
E da allora è cominciata la valanga di registrazioni di siti internet con dominio .tk perchè la particolarità era che la registrazione era free o quasi per 1 anno. L'unico vincolo che la compagnia di Joost Zuurbier imponeva era di ospitare pubblicità. In caso contrario, bisognava pagare un abbonamento. Col tempo vennero aggiunti altri vincoli. Bisogna infatti garantire almeno 25 visitatori unici in 90 giorni, in caso contrario il dominio viene convertito in un servizio a pagamento oppure decade. Ma 90 giorni sono un tempo sufficiente per attivare un sito, fare robe illegali e fuggire con i soldi senza lasciare tracce o comunque senza che venga aperta un'inchiesta internazionale per conoscere l'identità dei responsabili. 
Dei banner pubblicitari posizionati sulla pagina ne approfittano anche gli abitanti di Tokelau, perché gli introiti finiscono, in parte, alle isole e costituiscono una parte consistente del PIL locale. Cosa non più sorprendente, considerato il numero di abitanti e il numero dei domini registrati. 


DOMINI USATI PER ATTIVITA' ILLECITE
La facilità di registrazione e il fatto che per il primo anno siano gratuiti, diede il via ad attività illecite.
Pare che solo il dominio della compagnia telefonica Teletok abbia sede nel territorio, tutti gli altri sono esterni. Truffe con siti clonati del tutto simili a quelle di istituti bancari, enti di servizio, e-commerce, vendita di malware, furto di password sono l'attività più frequente. Un autentico paradiso che sfugge a qualunque controllo. Alcuni domini sono stati registrati da terroristi e da membri del Ku Klux Klan e da altre organizzazioni estremiste e jihadiste. Fu l’inizio della fine del rapporto tra il territorio. Teletok in seguito provò a chiudere il rapporto con l’ex socio cercando l’appoggio di Internet NZ, società che si occupa di gestire il suffisso neozelandese (.nz). Nel corso degli anni i domini gratuiti offerti dalla società Freenom di Zuurbier diventarono sinonimo di attività illegali. Quando nel 2016 Google decise di dismettere le proprie pubblicità sui siti scaduti l’intero sistema collassò. Nel dicembre del 2022 Meta, il gruppo che comprende Facebook e Instagram, denunciò Freenom, la società che gestisce i domini di Tokelau, Repubblica Centrafricana, Gabon e Mali, con l’accusa di violazione di marchio registrato e cybersquatting (come viene detta l’appropriazione di domini relativi a marchi registrati). Secondo l’accusa, infatti, alcuni criminali hanno potuto registrare siti internet gratuitamente grazie a Freenom, usando domini che imitavano quelli di Facebook e Instagram per cercare di ingannare gli utenti e sottrarre loro i dati d’accesso. Meta ha chiesto danni per 100,000 dollari per ciascun dominio, per un totale di mezzo miliardo di dollari. In seguito a questa denuncia, lo scorso marzo, Freenom ha bloccato la registrazione di nuovi domini.



ALTRI DOMINI NOTI
Il caso del suffisso .tk non è l’unico nel suo genere, e tutti riguardano isole o arcipelaghi molto isolati. L’isola di Tuvalu, sempre nel Pacifico, ha sfruttato il suffisso .tv molto usato da servizi digitali televisivi o di streaming, come Twitch. Qualcosa di simile è successo in Micronesia, il cui suffisso .fm è usato da servizi musicali e radiofonici o, più recentemente, ad Anguilla, arcipelago dei Caraibi, il cui suffisso .ai è molto usato nel campo delle intelligenze artificiali oppure a Capo Verde (.cv) utilizzato per i curriculum vitae ed Isole Chagos (.io) richiesto da aziende tecnologie (abbreviazione di input/output). Isole Coco (nell’Oceano Indiano, il cui suffisso è .cc) e Palau (nell’Oceano Pacifico, il suo suffisso è .pw), vengono anch'essi utilizzati per fini malevoli. Tonga (.to) per file sharing (Torrent) e dalle città di Toronto, Tokyo e Torino.

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