"Tra le più imponenti e sofisticate centrali di clonazione scoperte sul territorio nazionale: la prima di questa portata individuata nel Lazio e quindi a Roma”.
E’ il commento con cui Giovanni Adamo, comandante dei carabinieri del gruppo di Ostia, ha definito la centrale di clonazione delle carte di credito scoperta a Cerveteri.
Sono state sequestrate 63 microcamere,116 frontalini e varie altre parti di sportelli bancomat, 22 skimmer, 6 memorie di massa, 11 chiavette usb, 29 carte magnetiche vergini, 4 pc portatili, 17 telefoni cellulari, 3 chiavette internet, 2 agende con migliaia di codici pin, una rubrica telefonica con nomi di utenze straniere e un navigatore satellitare.
Sono state trovate anche due maschere di carnevale con cui i due bulgari arrestati, attaccavano da circa sei mesi gli sportelli bancomat tra Ostia, Civitavecchia, Bracciano e Cerveteri.
All’arresto dei due pregiudicati si è giunti dopo una intensa attività di controllo e di vigilanza disposti dal gruppo di Ostia e dalla polizia postale di Roma e Bari: in particolare nell’ultimo mese a Ostia e lungo i comuni della fascia costiera e dell’area a nord di Roma erano state sporte numerose denunce di clonazioni verificatesi in particolare nei fine settimana.
Proprio il monitoraggio dei bancomat durante il week end ha consentito di individuare uno skimmer installato presso uno sportello di una banca di Anguillara Sabazia.
I militari hanno quindi atteso che qualcuno lo andasse a recuperare,fino a quando sono arrivati i due bulgari che sono stati bloccati.Le operazioni si sono quindi spostate a Cerveteri, presso il domicilio dei due, dove è stata rinvenuta una vera e propria “centrale”.
Le carte clonate venivano usate all’estero,soprattutto in Sud America e il denaro prelevato veniva riciclato per comprare appartamenti e attività commerciali in Bulgaria.
Si tratta di una cellula italiana isolata dalla malavita locale che operava con altre cellule in tutto il mondo”.
I due bulgari avevano all’interno del loro appartamento tanto materiale da poter ricostruire un intero sportello bancomat: infatti avevano artigianalmente realizzato degli attrezzi in ferro battuto che consentiva agli stessi di smontare ogni singolo pezzo di qualsiasi tipo di sportello e sostituirlo con un pezzo identico all’originale e costruito appositamente dagli stessi.
Conservavano inoltre un memorandum con all’interno l’elenco di pin, migliaia già acquisiti e l’elenco delle banche già colpite.
Pochi giorni prima erano state sequestrate a Bari, dalla guardia di finanza, 9 apparecchiature informatiche predisposte per l'introduzione e la clonazione dei bancomat.
Sono state sequestrate 63 microcamere,116 frontalini e varie altre parti di sportelli bancomat, 22 skimmer, 6 memorie di massa, 11 chiavette usb, 29 carte magnetiche vergini, 4 pc portatili, 17 telefoni cellulari, 3 chiavette internet, 2 agende con migliaia di codici pin, una rubrica telefonica con nomi di utenze straniere e un navigatore satellitare.
Sono state trovate anche due maschere di carnevale con cui i due bulgari arrestati, attaccavano da circa sei mesi gli sportelli bancomat tra Ostia, Civitavecchia, Bracciano e Cerveteri.
All’arresto dei due pregiudicati si è giunti dopo una intensa attività di controllo e di vigilanza disposti dal gruppo di Ostia e dalla polizia postale di Roma e Bari: in particolare nell’ultimo mese a Ostia e lungo i comuni della fascia costiera e dell’area a nord di Roma erano state sporte numerose denunce di clonazioni verificatesi in particolare nei fine settimana.
Proprio il monitoraggio dei bancomat durante il week end ha consentito di individuare uno skimmer installato presso uno sportello di una banca di Anguillara Sabazia.
I militari hanno quindi atteso che qualcuno lo andasse a recuperare,fino a quando sono arrivati i due bulgari che sono stati bloccati.Le operazioni si sono quindi spostate a Cerveteri, presso il domicilio dei due, dove è stata rinvenuta una vera e propria “centrale”.
Le carte clonate venivano usate all’estero,soprattutto in Sud America e il denaro prelevato veniva riciclato per comprare appartamenti e attività commerciali in Bulgaria.
Si tratta di una cellula italiana isolata dalla malavita locale che operava con altre cellule in tutto il mondo”.
I due bulgari avevano all’interno del loro appartamento tanto materiale da poter ricostruire un intero sportello bancomat: infatti avevano artigianalmente realizzato degli attrezzi in ferro battuto che consentiva agli stessi di smontare ogni singolo pezzo di qualsiasi tipo di sportello e sostituirlo con un pezzo identico all’originale e costruito appositamente dagli stessi.
Conservavano inoltre un memorandum con all’interno l’elenco di pin, migliaia già acquisiti e l’elenco delle banche già colpite.
Pochi giorni prima erano state sequestrate a Bari, dalla guardia di finanza, 9 apparecchiature informatiche predisposte per l'introduzione e la clonazione dei bancomat.
La macchina bulgara(si trattava sempre della medesima organizzazione) era appena sbarcata dalla motonave Olympus del porto di Bari e proveniva dalla Grecia.
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