La maggioranza degli utenti italiani del social network fondato da Mark Zuckerberg ha più di 35 anni (il 53% di 30 milioni).
Dal 2016 a oggi invece i minorenni sono diminuiti del 5%, secondo i dati elaborati dall’analista di social media Vincenzo Cosenza.
In Italia è esploso come fenomeno di massa tra 2010 e 2011, in coincidenza con il referendum sull’acqua pubblica, ed è diventato sempre più un luogo di discussione politica con le elezioni e la visibilità che ha assunto sul web il Movimento 5 Stelle.
Ovviamente, poi, molto lo fanno anche gli amici e quindi le conoscenze.
Tendenzialmente più sono gli amici e i coetanei iscritti e maggiori sono le possibilità che X utente s'iscriva.
Negli ultimi due anni infatti c’è stato un aumento degli utenti tanto più marcato con il crescere dell’età: del 10% tra i 19-24enni, del 19% tra 25-29enni, del 14% tra i 36 e i 45 anni (la fascia di età più numerosa in termini assoluti con oltre 7 milioni di iscritti) e addirittura del 21% per i 46-55enni e del 29% per gli ultra 55enni.
Percentuali, se vogliamo, molto curiose.
Va anche considerato che coloro che magari avevano 26 anni al momento dell'iscrizione (7-8 anni fa) oggi vanno per i 35.
Accanto al lato «pubblico» rimane però anche quello privato.
È stata proprio la maggiore presenza degli adulti, però, a far «migrare» i minorenni su altre piattaforme.
Si tratta di un fenomeno iniziato qualche anno fa e si lega anche al fatto che molti tredicenni (l’età minima in cui si può entrare su Facebook) hanno avuto il permesso di stare sul social a patto che i genitori fossero loro “amici”.
Da qui la scelta di altri social media.
Il più amato dagli adolescenti è oggi Instagram.
È più immediato, veloce e giovanile anche per via del concetto che c'è dietro: selfie, storie e commenti.
La Rete è uno degli spazi dove si costruisce la propria identità e nell’adolescenza è fisiologico sfuggire al controllo degli adulti.
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