Due settimane è stato violato il sistema di sicurezza informatico del Pentagono a Washington.
NBC ha citato funzionari che hanno indicato nella Russia la fonte dell'attacco, senza però attribuire esplicitamente a hacker ispirati dal governo di Mosca la paternità delle intrusioni.
A fine luglio era stato infatti sospeso il servizio di uno dei sistemi di posta elettronica dell'esercito USA dopo che era stato registrato un "sofisticato attacco informatico".
Esponenti dell'esercito americano, commentando la vicenda con reporter della Reuters, si sono invece limitati a dire che gli autori dell'attacco erano probabilmente "legati a una potenza estera".
L’intrusione, avvenuta precisamente il 25 luglio, ha riguardato le mail di circa 4mila dipendenti tra personale militare e civile che lavora per lo Stato Maggiore.
L’attacco sarebbe stato coordinato tramite un account social.
Nessun documento riservato sarebbe stato prelevato, confermano fonti statunitensi.
Poco dopo aver scoperto la falla il Pentagono ha chiuso il sistema mail, che andrà di nuovo online entro la fine della settimana.
Gli USA, negli ultimi tempi, avevano denunciato una serie di intrusioni di grande portata condotti da bande criminali, servizi segreti, hacker russi e cinesi.
Celebre il «furto» di informazioni riguardanti oltre 18 milioni di impiegati federali.
Un’operazione attribuita da Washington a cyber pirati agli ordini di Pechino.
A loro volta gli Stati Uniti hanno organizzato attacchi contro rivali e potenziali nemici.
Il ripetersi degli episodi ha creato non poche polemiche a Washington.
In molti hanno osservato che lo scudo di difesa, aggiornato più volte, non si è dimostrato all’altezza.
Gli assalti sono proseguiti e si sono estesi ad ogni settore della società: assicurazioni, grandi centri commerciali e organismi federali sono stati saccheggiati.
Il Pentagono non ha escluso la possibilità di lanciare in futuro una rappresaglia.
I generali hanno chiesto agli scienziati lo sviluppo di una cyber arma, dagli effetti devastanti, che possa trasformarsi in un deterrente nei confronti dei nemici.
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