Siamo nel 1987 e l'attacco Hacker di Herbert Zinn (meglio conosciuto come "Shadow Hawk") alla NATO, ai sistemi di Dipartimento della Difesa americana e alla compagnia telefonica AT & T fu uno dei primi della storia ad essere perseguito a norma di legge.
Il tutto avvenne dalla sua camera da letto Chicago.
Tra i software trafugati dopo l'attacco, anche un software d' intelligenza artificiale che AT & T non aveva ancora immesso sul mercato e dal valore (secondo le loro stime) di 1 milione di dollari (la singola copia sarebbe stata venduta a 5mila dollari).
Il 6 giugno del 1987, Henry Kluepfel, un funzionario di sicurezza aziendale dell'AT & T, lesse un messaggio di un certo Shadow Hawk che si vantava di aver hackerato i computer dell' AT & T e che era interessato a diffondere nella loro rete dei Trojan Horse (software, per controllare i computer da remoto).
Sempre lo stesso mese, un altro funzionario di sicurezza aziendale AT & T, lesse su un'altra BBS un altro messaggio da parte dello stesso nick.
In quel messaggio, Shadow Hawk fornì nomi, numeri di telefono, password e altre informazioni sensibili necessarie per ottenere l'accesso a 7 diversi computer AT & T.
Questa fu l'inizio della fine per Zinn.
LE ACCUSE E L'ARRESTO
A settembre del 1988, gli agenti federali con un mandato di perquisizione fecero irruzione nella casa di Zinn, sequestrando tre computer e software presumibilmente rubati durante le irruzioni informatiche.
Le accuse verranno formalizzate poco dopo.
Venne accusato di danni per più di 1 milione di dollari, non solo violazioni di sistemi informatici ed apparecchiature telefoniche ma anche di diffusione di guide ed info su come aggirare codesti dispositivi (sulle già citate bacheche elettroniche: BBS).
Ma non di danneggiamenti.
Anton Valukas disse: "L'unico modo per convincere queste persone che questo non è un gioco, non è Pac Man, è quello di perseguirli e fargliela pagare".
Quella verso Zinn fu la prima accusa di questo tipo nel distretto dell'Illinois e tra le prime a livello mondiale.
Zinn infatti fu tra i primi ad essere perseguitati in base al "Computer Fraud And Abuse Act" del 1986, legge che tra le altre cose rendeva illegale l'uso delle password altrui
Per la verità Zinn era stato già arrestato più volte, anche con l'accusa di violazione dei PC della Keller Graduate School Of Management e della Commodity Perspective Inc.
L'analisi delle chiamate svolte da Zinn rilevò anche alcuni tentativi di ottenere accesso ai conti di compravendita del quotidiano Washington Post, di un ospedale di South Bend, Ind ed altri computer.
Vennero trafugati anche alcuni software alla NATO e alla Royal Air Force.
Anche se dichiaratosi colpevole, verrà condannato a 9 mesi di prigione, libertà vigilata e una multa di 10.000 dollari.
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