Project Shield di Google è un servizio che da circa 3 anni (ottobre 2013) serve a proteggere il proprio sito da attacchi DDos (Denial Of Service).
L'azienda californiana vuole così dare il proprio contribuito a mantenere l'informazione libera e indipendente, e al riparo da attacchi.
Inizialmente questo servizio era offerto solo a grossi siti giornalistici, ora è stato aperto pure per siti indipendenti.
Gli attacchi DDoS verso siti giornalistici e non solo, infatti, sono spesso usati da chi vuole oscurare determinate notizie (anche da governi totalitari): questi attacchi servono per rallentare o mandare offline il server che ospita il sito web con milioni di accessi contemporaneamente.
Project Shield è nato per tutelare siti che si occupano di temi come i diritti umani, informazione politica indipendente, controllo delle procedure elettorali e così via.
Tale protezione ora si estende anche ai siti di informazione indipendenti.
I soggetti con i requisiti giusti potranno fare richiesta per proteggersi utilizzando l’infrastruttura cloud di Google.
Il progetto è aperto a tutti, ma Google tende a favorire le realtà più piccole, che non hanno le risorse economiche per mantenere una propria infrastruttura di protezione.
Project Shield funziona come un server anti DDoS (tipo CloudFlare), cioè devia il traffico in eccesso che metterebbe offline il sito colpito.
Il vantaggio è che Project Shield è free, mentre un'infrastruttura di server dedicati può essere anche molto cara.
Per un sito web questa protezione significa interporre i server di Google tra il sito stesso e i visitatori, e questo per alcuni potrebbe rappresentare una minaccia alla privacy.
I gestori dei siti devono apportare alcune modifiche alla configurazione, in modo da redirezionare il traffico verso un server Google.
In pratica, il servizio funziona come un “reverse proxy” che blocca il traffico in eccesso e alleggerisce il carico sui computer del sito web.
Per funzionare correttamente, Project Shield deve avere accesso ai dati dei visitatori.
Google sottolinea però che non ci sono pericoli per la privacy: i dati vengono archiviati in forma aggregata per una massimo di due settimane e non sono utilizzati a scopo pubblicitario.
Sito per fare la richiesta: Project Shield
Nessun commento:
Posta un commento