Sembra che Google sia pronta a lanciare la sua app per prenotare corse in taxi, stile Uber.
La vera novità riguarda la tecnologia utilizzata all’interno dei taxi: l’assenza del conducente.
Di recente l’amministratore delegato di Google, Larry Page, ha confermato come un primo modello di auto senza pilota potrebbe arrivare nel giro di quattro o cinque anni; un anticipo del lungimirante progetto sotto forma di taxi non sarebbe dunque così improbabile.
Poco prima, durante il Detroit Auto Show che si è svolto a gennaio, Chris Urmos, responsabile del progetto delle auto senza pilota di Google, aveva anticipato un futuro prossimo in cui le Google Car saranno in grado di portare i cittadini da un quartiere all’altro, allo stesso modo di tram e pullman ma per percorsi più brevi e ad impatto zero.
La mossa di Google arriverebbe due anni dopo l’investimento, da parte del ramo di impresa Google Ventures, di 258 milioni di dollari proprio nello sviluppo di Uber, di cui Larry Page e soci sono divenuti i principali finanziatori.
Anche grazie a Google, Uber è riuscita ad aumentare il proprio valore di mercato portandolo a 40 miliardi di dollari in poco più di tre anni.
Ciò ovviamente sarebbe un tantino contradditorio per questo la partnership potrebbe finire qui.
MACCHINE SENZA PILOTA
Le voci sui taxi senza pilota di Google sono arrivate solo qualche ora dopo l’indiscrezione di un progetto di Uber per la realizzazione di un’auto senza guidatore.
Si legge infatti che l’azienda abbia stretto una collaborazione strategica con la Carnegie Mellon University per realizzare lo Uber Advanced Technologies Center a Pittsburgh e studiare il futuro dei trasporti mantenendo le caratteristiche di “sicurezza e affidabilità di cui ci facciamo portatori”.
Uber non menziona da nessuna parte i taxi automatizzati ma fonti vicine alla compagnia americana confermano come l’obiettivo finale sia proprio quello.
Che si tratti di Uber o di Google è evidente che il futuro prevede sempre più una serie di servizi di mobilità che fanno a meno dell’uomo al volante, puntando su quelle caratteristiche di sicurezza e affidabilità già evidenziate da entrambe.
Lo sforzo economico e di ricerca e sviluppo portato avanti dalle due probabili rivali servirà anche a spianare la strada ad altre aziende, pronte a cavalcare l’onda dell’entusiasmo del trasporto 2.0.
Smart city e robot sono dietro l’angolo e portano con sé una bella ventata di innovazione ma anche una certa dose di paura per una società che potrebbe affidarsi fin troppo all’intelligenza artificiale.
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