Visto il calo di quotazioni tra fine 2014 ed inizio nuovo anno, per il Bitcoin il 2015 era additato come l'anno per il possibile tracollo.
Eppure l'integrazione Bitcoin-Paypal sembrava dire il contrario ma come detto nei primi giorni di Gennaio 2015 l’attacco alla piattaforma di scambio Bitstamp, con una perdita di 5 milioni di dollari in Bitcoin e la sospensione del servizio per qualche giorno più l'esser stato bandito da alcune nazioni(quali la Russia) aveva fatto sicuramente vacillare il valore della valuta virtuale(scesa a 150 dollari).
BITCOIN E LE BANCHE: PRIMO EXCHANGE UFFICIALE
Tuttavia martedì 21 il vento sembra esser cambiato con l’investimento di 75 milioni di dollari in Coinbase, da parte del New York Stock Exchange e delle banche Bbva, attraverso la Bbva Ventures e l'Usaa Bank. Oltre che dell’operatore di telecomunicazioni nipponico Ntt Docomo.
Il mercato tradizionale, insomma, che per la prima volta si tuffa nelle torbide acque delle transazioni digitali non regolamentate.
Qualche giorno fa Coinbase, servizio con cui le persone possono scambiarsi Bitcoin, ha aperto negli Stati Uniti il primo exchange con licenza.
Si tratterà, quindi, di una piattaforma in grado di dare garanzie agli individui e alle istituzioni sugli scambi in criptomoneta.
Coinbase guadagnerà lo 0.25% su ogni transazione, fatta eccezione per i primi 2 mesi di gratuità della piattaforma.
Altra possibile svolta è attesa a New York con la sempre più vicina approvazione della licenza BitLicence per le imprese che vogliono offrire servizi digitali acquistabili in Bitcoin.
Se per ora si parla solo di Stati Uniti, dove alcune amministrazioni sono già intervenute a favore degli scambi in Bitcoin, è di nuovo Coinbase ad anticipare l’intenzione di espandersi all’estero.
L’Europa, dove la piattaforma è sbarcata in settembre, è nel mirino.
In Italia è stata Sel ad avanzare una prima e timida proposta di regolamentazione ma il dibattito è ancora tutto da impostare.
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