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venerdì 9 settembre 2016

Come Funziona Content ID Di Youtube: Copyright e Video Bloccati

Google, proprietaria di Youtube, ha investito 30 milioni di dollari nel "Content ID", una tecnologia in grado di riconoscere i film, musica o le trasmissioni televisive coperte da diritti d'autore.
Come avviene il riconoscimento? Attraverso un confronto con la copia originale memorizzata nei propri server/database.
In poche parole nel momento in cui un utente carica una copia illegale su YouTube, l'upload, viene bloccato sul nascere.
In realtà Content ID è utile per un 60/70% dei casi quindi non preciso al 100%.
Come si sarà capito, questo sistema serve a garantire ai detentori del copyright il controllo e la monetizzazione dei loro contenuti.
Anche se secondo i discografici inglesi, Google non fa abbastanza per combattere la pirateria (su Youtube ma anche sul suo stesso motore di ricerca).
Ad ogni modo Content ID viene sviluppato in Svizzera, precisamente a Zurigo, nel polo ingegneristico più grande di Google fuori dagli Stati Uniti.

David Erb: "La questione che si pose all'epoca era come gestire in modo scalabile una mole simile di contenuti. Content ID è nato da questa sfida alla fine del 2006"

Youtube come si sa è protetto dal DMCA, il "Digital Millenium Copyright Act": la legge USA che stabilisce che le piattaforme video non sono legalmente responsabili per la diffusione di materiale protetto da copyright a meno che non ricevano delle precise segnalazioni.
Grazie a Content ID comunque, i detentori dei diritti possono infatti decidere di imboccare tre strade ogni volta che un utente carica un contenuto che viola il copyright nel suo Paese: monetizzare attraverso l'incasso della pubblicità inserita nel video, tracciare e analizzare i dati sugli spettatori o bloccare un video contenente un brano o un estratto da una serie TV.
Al momento, nello sterminato database di Content ID ci sono oltre 50 milioni di file.
Rappresentano una mole equivalente a 600 anni di contenuti audio e video da controllare, notificando ai legittimi proprietari anche quei video registrati in maniera artigianale (oltre quelli che registrano lo schermo del PC naturalmente), per esempio inquadrando altri display, o i brani presi in radio o registrati in altro modo (ovviamente per questi casi, il riconoscimento è un po' più difficoltoso).


COME FUNZIONA
Detto in parole povere Content ID divide il video in frame, ogni sequenza ha un suo codice identificativo che confronta con quello in archivio tenendo in considerazione una quantità di parametri e varianti possibili (il video potrebbe essere stato modificato, filtrato, elaborato, tagliato, muto, in bianco e nero).
Il confronto inizia già mentre il video dell'utente è in fase di caricamento.
Se i campioni coincidono scattano le contromisure, molte delle quali Google ha elencato e sintetizzato in un recente rapporto battezzato "How Google fights Piracy".
Google sta lavorando a continui miglioramenti del meccanismo ideando nuovi modi di fare soldi con i propri contenuti, anche nei casi in cui vi siano dei conflitti sulla paternità del copyright.
Il campo musicale è ancora più controverso: pensando a remix, mash-up, compilation, cover o all'uso in sottofondo di brani musicali (senza, ovviamente, averne diritto ma decretandone spesso il successo e la viralità grazie a questo uso personale del contenuto).
I detentori come reagiscono a queste violazioni di privacy? Dipende.
Alcuni permettono ciò in cambio di banner pubblicitari immessi nel suddetto video, altri lo bloccano, altri ancora disattivano l'audio (se si tratta di una canzone) ed infine possono decidere di renderlo disponibile solo per alcune piattaforme.
Google dice che il Content ID sia capace di identificare i contenuti con una precisione superiore al 99%.
In realtà si va dal 20% al 40% a seconda della tipologia di contenuto caricato.
Content ID appare tuttavia al momento l'unica strada percorribile in attesa che le tecnologie d'intelligenza artificiale e machine learning consentano un'identificazione sempre più precisa dei contenuti protetti.
Il 50% di ciò che le etichette e gli altri soggetti incassano da YouTube arriva proprio da Content ID.

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