Facebook sta cercando in tutti i modi di limitare il “Clickbait”, ovvero quei titoli che cercano di attirare i lettori in modo particolarmente spudorato con notizie palesemente false o comunque ambigue.
Dunque punti interrogativi, esclamativi, punti di sospensione, nomi omesse ed ambiguità nel capire la notizia.
Facebook sta lavorando al proprio algoritmo e le modifiche sono in fase beta.
L’obiettivo è quello di limitare i post ingannevoli o che hanno dei titoli che omettono appositamente delle informazioni cruciali per spingere gli utenti a cliccare sul link.
Facebook ha scritto: «Le persone ci hanno detto che vogliono vedere storie autentiche. È per questo che lavoriamo duramente per capire quali tipi di storie e post vengano considerati genuini, di modo da mostrarli di più nei News Feed»
Facebook aveva già introdotto modifiche simili in passato (circa 2 anni fa), che però non sono state considerate sufficienti per risolvere il problema del Clickbait: aveva aggiornato il proprio algoritmo di modo da ridurre la diffusione dei post su cui le persone cliccavano molto per tornare però poco dopo su Facebook, segno del fatto che la notizia, titolo a parte, non aveva contenuti rilevanti.
Nonostante le modifiche, ha scritto Facebook, molte Pagine hanno continuato a basare il proprio successo sull’uso di titoli ingannevoli.
Gli ultimi aggiornamenti sono stati studiati categorizzando decine di migliaia di titoli Clickbait, sulla base di due valutazioni: il titolo trattiene informazioni necessarie per capire qual è il contenuto di un articolo?
Il titolo esagera il contenuto dell’articolo, creando aspettative fuorvianti per il lettore?
Nella prima categoria sono finiti i titoli come “Non crederai che brutta cosa è successa al famoso divo...”perché nascondono informazioni necessarie a capire il contenuto dell’articolo (cos’è successo? Chi è il divo?).
Nella seconda categoria sono finiti titoli come “Le mele fanno davvero male?” perché ingannano il lettore nel credere che ci siano nuove importanti informazioni sulla pericolosità delle mele (le mele possono avere degli effetti negativi solo se se ne mangiano troppe, come qualsiasi cosa del resto).
Facebook ha scritto che il nuovo sistema funzionerà come un filtro spam di una casella email e identificherà i titoli Clickbait e anche i domini e le Pagine da cui provengono.
I domini e le Pagine che pubblicano molti titoli Clickbait cominceranno ad apparire in posizioni sempre più basse nei News Feed.
Facebook ha aggiunto che gli utenti non vedranno cambiare in maniera significativa il loro News Feed, invece le conseguenze saranno evidenti per le Pagine e i siti che basano il loro successo sui titoli Clickbait e che vedranno la diffusione dei loro post ridursi notevolmente.
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