A fine 2016 la polizia dell’Arkansas ha ottenuto dalla magistratura un mandato per costringere Amazon a svelare le registrazioni di Amazon Echo (Alexa), il suo gadget, trovato in casa di James Andrew Bates, un uomo accusato di omicidio.
Bates avrebbe ucciso l’amico Victor Collins nel novembre 2015 dopo una serata a base di alcolici (birra e vodka) trascorsa con altri tre uomini.
La vittima era stata trovata strangolata nella vasca di casa.
Stando ai registri della polizia, il corpo di Collins galleggiava a faccia in su all’interno di una vasca idromassaggio, con l’occhio sinistro e le labbra gonfi e di un colore scuro.
Lo stesso Bates che aveva chiamato il 911, il numero per le emergenze negli Stati Uniti, raccontò alla polizia che la sera prima era rimasto sveglio per guardare una partita di football e bere insieme ad alcuni colleghi, due dei quali erano poi rimasti a dormire a casa sua.
Disse di essere andato a dormire e di aver notato il cadavere di Collins nella vasca poco dopo essersi svegliato.
Nel corso di ulteriori indagini la polizia iniziò tuttavia a sospettare che si trattasse di omicidio: sulla scena c’erano pomelli e bottiglie rotti che, insieme alle macchie di sangue intorno alla vasca, facevano pensare ad un litigio.
Qualche giorno dopo il medico legale dello stato dell’Arkansas stabilì che si era trattato di omicidio.
La polizia ottenne un mandato di perquisizione della casa di Bates e all’interno gli investigatori trovarono diversi dispositivi intelligenti per la casa, tra cui un termostato Nest, un sistema d’allarme Honeywell, un sistema di monitoraggio del tempo atmosferico wireless ed Echo di Amazon.
La polizia si era appellata ad Echo, il popolarissimo gadget di Amazon basato su un software di riconoscimento vocale, per incastrare definitivamente il colpevole.
Echo funziona registrando passivamente tutto quello che viene detto nel suo raggio d’azione. Nessuna di queste informazioni viene passata a Amazon, ma quando Echo sente la parola «Alexa» il dispositivo si attiva e manda il messaggio alla nuvola di Amazon dove viene decodificato per mandare una risposta.
Echo è dotato di sette microfoni, il dispositivo rilevata la parola di attivazione, invia la traccia audio al cloud, includendo la registrazione della frazione di secondo precedente.
Nell’app di Amazon Alexa vengono archiviate una registrazione e una trascrizione dell’audio, che poi vanno cancellate manualmente.
Amazon rifiutò per ben due volte di aprire le sue porte alla polizia per il caso Bates, cercando di opporsi anche ad un mandato di perquisizione delle forze dell'ordine.
Nel mandato di perquisizione si legge: "Il dispositivo Amazon Echo è in constante ascolto, in attesa del comando di attivazione “Alexa” o “Amazon”, e registra ogni comando, domanda o espressione verbale pronunciati dopo quella parola, ma potrebbe essere sempre in ascolto anche senza che venga pronunciato il comando di attivazione. I dati vengono poi caricati sui server di Amazon.com in una sede separata. Si ritiene che questi dati siano trattenuti da Amazon.com e che siano prove pertinenti al caso oggetto di indagine"
Le autorità di Bentonville hanno sequestrato Echo e tentato senza successo di estrarne i dati nella speranza che qualcuno coinvolto nell’omicidio lo abbia intenzionalmente o accidentalmente attivato creando una registrazione del delitto.
In ogni caso un misuratore dell’acqua collegato alla Jacuzzi del presunto assassino ha svelato un consumo di oltre 500 litri tra l’una e le tre nella notte del delitto.
La polizia sostiene che l’uomo l’avrebbe usata per cancellare dal patio e dalla vasca le tracce del sangue della vittima.
Il caso Bates è l’ultimo in un braccio di ferro tra autorità e Silicon Valley sulla privacy dei dati.
La vicenda più famosa ha coinvolto Apple che si è rifiutata di aprire un iPhone usato durante la strage di San Bernardino in California.
Apple e FBI stavano andando in tribunale quando i poliziotti federali sono riusciti a sbloccare lo smartphone facendosi aiutare da una parte terza.
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