Uno dei motivi del Fork dei Bitcoin sono sicuramente gli alti tassi di transazione che hanno superato i diversi dollari da qualche mese. Tassi talmente elevati da scoraggiare qualsiasi piccola transazione, rendendo fattibili solo quelle realmente fruttuose. La commissione di transazione dipende dalla dimensione della stessa, che a sua volta può anche dipendere dall'importo inviato. Ricordo che stiamo parlando di transazioni on-chains!
Storicamente le transazioni non avevano spese se erano soddisfatte queste condizioni:
1) Transazione dal peso inferiore a 1.000 byte
2) Transazioni almeno di 0.01 BTC (da qui in poi)
La struttura di una transazione è simile ad un scrittura contabile: a sinistra si trovano gli input, che sono i conti Bitcoin da cui prelevare (ogni conto può avere più indirizzi sui quali si sono ricevuti soldi), a destra gli output a cui trasmettere.
Un’eventuale differenza tra i totali delle due colonne indica la fee sulla transazione di cui beneficiano i nodi che andranno a elaborarla.
Gli input di una nuova transazione sono costituiti dagli output della transazione precedente.
Va sottolineato che se io ho 1 Bitcoin (su un indirizzo) e devo spedire 0.4 ad X, dovrò utilizzare tutti quei byte come input nella transazione, spedendo 0.4 ad X e ricevendo 0.6 come "resto" (ipotizzando in questo caso che non ci siano costi di transazione).
In realtà input ed output non sono uguali, nel senso che gli output hanno una "somma" leggermente inferiore agli input, proprio quella differenza è la fee di transazione (che come detto dipende dal peso in Kb della transazione).
Se io ho più input nello stesso wallet (cioè l'importo è spezzettato in tanti address) e il totale da pagare mi costringe a prelevare da più input diversi, avrò altissimi costi di transazione (avendo ad esempio 1 Bitcoin, potrei riuscire a spenderne massimo 0.95 per dire, a seconda delle fees).
Ma a chi vanno le tasse di commissione? Vanno ai miners per incentivarli a fare mining appunto, esso infatti a sua volta mantiene la rete Bitcoin sicura.
I miners hanno già una ricompensa di XX XBT per ogni blocco che estratto, ma questa ricompensa viene dimezzata ogni 4 anni.
L'idea alla base è che, poiché la ricompensa per ogni blocco diminuisce nel tempo, essa sarà sostituita da commissioni di transazione sempre più elevate.
Oggi la tariffa di transazione più veloce ed economica è attualmente di 300 Satoshi/byte.
Per una dimensione media delle transazioni di 226 byte, si parla di 67.800 Satoshi (ovvero 0.00067800 Bitcoin equivalenti oggi a circa 2 euro e 30. Per il convertitore: SatoshiBitcoin Coverter).
Per saperne di più: Bitcoin Fees, Average Transaction Fees, Fee Per Kb/s (CashVScore)
Ma con un bancomat spendo 1 euro per un bonifico (ed anche meno per altre tipologie di transazione) e soprattutto non sperpero decine di migliaia di computer a piena CPU per verificare quella transazione (energia persa a fare calcoli dove uno solo si beccherà il compenso alla faccia del Global Warming) ed inserirla nella blockchain.
RispondiEliminaCade un altro mito di Bitcoin? ovvero l'abbattimento dei costi di transazione?
Forse alternative come peercoin sono sempre più doverose.
Si conferma più che altro il fatto che il Bitcoin potrà andare bene per comprare cose "grosse", mai un caffè o un giornale.
EliminaFermo restando che, sino a quando la volatilità rimarrà tale, ci sono sempre rischi altissimi.
Però ciò è anche un pregio (vedendo la cosa dal lato opposto).