Red Hydrogen One è il primo smartphone basato su schermo olografico e struttura modulare annunciato più di un anno fa (in realtà già la Motorola aveva fatto qualcosa di simile per quanto riguarda la struttura modulare).
Basato su sistema operativo Android e su un potente processore quale lo Snapdragon 835, il device è decisamente ingombrante: il display misura 5,7 pollici di diagonale, 6 GB di RAM e la scocca metallica (in alluminio o titanio) dal design aggressivo e industriale non fa molto per contenere le dimensioni.
Le novità dello smartphone sono due: primo fra tutti la modularità. Tramite una serie di pin sulla scocca posteriore al gadget si potranno agganciare nuovi sensori fotografici di categoria reflex/mirrorless che il gruppo deve ancora produrre.
Allo stesso sistema si potranno collegare attacchi standard per trasformare il dispositivo in una vera e propria fotocamera o videocamera, utilizzando anche componenti già sul mercato e prodotti da Fuji, Canon, Nikon e altri.
L’altra componente rivoluzionaria del telefono è il display da 2560 x 1440 pixel con proprietà olografiche, già anticipato ma rimasto parzialmente avvolto nel mistero.
Rimane la descrizione verbale dell’esperienza, che parla di contenuti 3D ben visibili da ogni lato (senza usare occhialini) e a ogni inclinazione dello schermo e di diverse demo tra le quali una relativa a una videochiamata olografica che per inviare le immagini degli interlocutori utilizza la doppia fotocamera anteriore del telefono.
Il funzionamento sta in un particolare "strato" inserito sotto il display capace di deviare i fasci di luce in molte direzioni rispetto ad un display tradizionale e creare così l'effetto ologramma.
Per rendere tutto più spettacolare, il Red Hydrogen One avrà anche un sistema audio Dolby Surround.
Hydrogen One avrà prezzi di poco superiori a quelli di iPhone X (1195 dollari per la versione in alluminio, 1595 per quella in titanio) ma a differenza dello smartphone Apple non è pensato come device di massa.
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