La prima fusione tra TV ed Internet venne realizzata nel 1995 da WebTV Networks, l’azienda fondata da Steve Perlman, ex presidente e CEO di OnLive. L'idea era quella di permette la navigazione su internet attraverso il più familiare, amichevole e nazionale tra gli elettrodomestici: il televisore.
L'esigenza nasceva anche dal fatto che i computer, all'epoca, costavano davvero tanto.
Siamo ovviamente a Mountain View, 70 km a sud di San Francisco. Questo sistema appunto permetteva agli utenti di navigare online attraverso il piccolo schermo tramite comodissime interfacce grafiche. Nel 1996 i tre giganti visionari della Silicon Valley (Steve Pearlman, Bruce Leak e Phil Goldman) nel corso di esperimenti sull'interazione tra PC e TV, immaginano un sistema a metà strada tra i due dispositivi. Visto che le tecnologie dell'epoca non consentivano di fondere entrambi i dispositivi in un unico apparecchio i tre progettano un set top box (una scatola) da collegare al piccolo schermo, in grado di visualizzare sul televisore sia i programmi che le navigazioni Internet. Il sistema venne battezzato WebTV.
LA'ACQUISIZIONE DI MICROSOFT
Nel 1997 la Microsoft di Gates piomba nella Silicon Valley ed acquista il brevetto del sistema che viene sviluppato in tempi rapidissimi (costo? 425 milioni di dollari). Già ai tempi la WebTV mirava ad aprire un nuovo mercato creando i presupposti per l'avvio della visione interattiva della TV.
Per il funzionamento bastava inserire il cavo del telefono nel set top box e poi era possibile navigare, anche senza usare il mouse (s'interagiva con il video attraverso un telecomando ed una tastiera infrarossi senza fili che serviva per navigare sulle pagine Web). Ne vennero sviluppate di due tipi: la "Classic" e la "Plus" (quest'ultima permetteva una più completa integrazione tra TV e Internet).
Il tutto era usufruibile tramite un abbonamento mensile di 20 dollari (per il "Classic") e di 25 dollari (per il "Plus"). La "scatola" costava 99 dollari (per il modello "Classic") e 199 dollari (per il modello "Plus"), essa conteneva un chip che riceveva il segnale analogico, lo digitalizzava e lo ritrasformava in analogico (sotto certi versi "sommava" il segnale televisivo a quello d'Internet).
Dunque circa 30 mila lire al mese per sperimentare l'ebrezza di navigare sul World Wide Web attraverso il proprio televisore, senza le misteriose alchimie ed indecifrabili operazioni informatiche che avevano tenuto a distanza il grande pubblico dalla Rete. Nel 1998 il Web TV Networks mise ulteriormente a punto la tecnologia in grado di inviare segnali digitali ad alta velocità: film, pagine Internet o pubblicità. Il tutto sempre su un normale teleschermo, attraverso un decoder disponibile a 300 dollari nei negozi degli Stati Uniti. Un film era scaricabile in una nottata e visionabile il giorno dopo, la pubblicità era "skippabile" nel senso che era possibile guardarla in differita.
Un tipo di servizio quindi che mischiava Pay TV (da Pay Per View=pago per vedere) e Video On Demand (compro programmi da un menu), il tutto navigando anche su Internet. Per approfondire: Nascita Delle Prime Pay TV e Storia Dei Satelliti (TV).
Si trattava dei primi contenuti usufruibili ad alta banda disponibili anche da casa attraverso una specie di video modem in grado di ricevere dati digitali attraverso l'etere o il cavo fino a un milione di bit al secondo, molto più velocemente dei modem telefonici convenzionali. Nel 2001 la software house di Redmond cambiò il nome da WebTV a MSN TV. Durerà sino in tempi moderni, in particolare sino al 30 settembre 2013, quando Microsoft annunciò la chiusura del servizio. Se ne volete sapere di più su questo nuovo standard che unisce la TV ad Internet: Cos'è L'IPTV e Come Funziona.
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