Il 19 settembre 1995 la STET (proprietaria della futura Pay TV Stream) presentava Videomagic, primo servizio multimediale interattivo lanciato in Italia.
In particolare fu l'accordo tra STET ed IBM (colosso nel settore Computer) a far da trampolino di lancio per questo ambizioso progetto (ricordiamoci che parliamo di anni 90, quando Internet non era quello di oggi e soprattutto il concetto di ADSL e soprattutto di fibra ottica era ancora oscuro).
L'idea alla base era quella di convincere le grandi multinazionali ad affidare i loro servizi di trasmissione non più a gestori, pagati volta per volta a forfait, ma ad uno solo, in via permanente, sotto forma di abbonamento.
Ed è questo che IBM e STET si erano prefisse di fare, offrendo anche la possibilità di videoconferenze, caselle di poste elettronica, Internet ai loro clienti.
La STET avrebbe fatto valere il suo peso di sesto gestore telefonico mondiale (la TIM, gestore mobile telefonico, era gestita da loro ad esempio) e l' IBM la sua rete telematica che ai tempi raggiungeva 800 città e 25 mila grandi aziende.
Il fatturato del 1994 dell'azienda americana era stato di 64 miliardi di dollari con un utile di 2,96 miliardi di dollari, contro un passivo di 96 milioni di dollari nel 1993.
Ai tempi gestivano elaboratori elettronici, programmi operativi (software), servizi informatici, manutenzione e vendita.
Più o meno in questi anni nascerà anche la prima WebTV.
La nascente Stream TV (detenuta dalla STET come detto) nel 1997 investirà nel progetto circa 40 miliardi di dollari.
VIDEO ON DEMAND
Ma di cosa si trattava quindi? Cos'era Videomagic? Un innovativo servizio di "Video On Demand".
Un telecomando più una TV con decodificatore erano sufficienti all'utente per navigare attraverso un catalogo telematico per richiedere la visione di un film, di un evento musicale o di una partita di calcio.
Il tutto era collegato con il centro servizi di Stream che utilizzava una rete telefonica (Telecom) per far viaggiare i segnali e le richieste.
I segnali infatti, tramite decodificatore, erano trasformati in programmi organizzati in base alla tipologia richiesta: "Intrattenimento", "Per Ragazzi", "Al Vostro Servizio", "Shopping".
A loro volta, ogni area, era divisa in altre sotto-categorie sino a giungere alla scelta finale.
Al lancio installazione, abbonamento, manutenzione erano gratuiti, si pagava solo il costo del programma richiesto: da 1.500 lire a 5.000 lire.
5.000 lire per i film più recenti, 2.500 lire per gli altri, 2.000 lire per i filmati televisivi, 1.500 lire per i programmi per ragazzi.
Il servizio come detto venne lanciato in fase "beta" già a fine 1995 (1000 abbonati tra Roma e Milano) ma sarà solo dal 1997 in poi che sarà raggiunta la piena multimedialità con l'introduzione anche dei servizi di Home Banking ed Home Shopping.
Come si sa nel 1998, Stream TV oltre che via cavo, divenne usufruibile anche sul satellite.
Negli anni successivi con i "rivali" di Telepiù (prima Pay TV italiana) saranno dure lotte a colpi di programmi, eventi sportivi e quindi di diritti TV.
Per le nuove riforme di legge che prevedevano l'utilizzo di un unico decoder e smart card, le due piattaforme rivali verranno accorpate a luglio 2003 e, dalla loro fusione, nascerà Sky Italia.
Per approfondire: Nascita Delle Prime Pay TV e Storia Dei Satelliti (TV).
Se ne volete sapere di più su questo nuovo standard che unisce la TV ad Internet: Cos'è L'IPTV e Come Funziona.
ce l'ho avuto ed utilizzato, funzionava bene, non lo tenemmo per molto eravamo tra quelli che ebbero come prova
RispondiEliminaSempre bello il vintage e device vecchi...
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