QuietComfort 35, QuietControl 30, SoundLink Around, Ear Wireless Headphones II, SoundLink Color II, Sound Sport Pulse Wireless, Sound Sport Wireless: sono tante le cuffie prodotte dalla Bose, finite sotto investigazione, in quanto spierebbero gli utilizzatori.
Più precisamente, Bose Connect è l’applicazione che permette di controllare con uno smartphone le cuffie Bluetooth prodotte dal colosso dei dispositivi audio.
Ma allo stesso tempo, il software raccoglierebbe dati sensibili senza il consenso degli utenti.
Si parla d'informazioni quali tracce audio ascoltate.
Per questo motivo, Kyle Zak, un cliente statunitense, ha avviato una class action contro l’azienda del Massachussets.
Bose avrebbe creato profili dettagliati degli utenti, con tanto di ascolti e abitudini, per poi condividerli con altre aziende.
In particolare con Segment (società di San Francisco, che si occupa di analisi e trattamento dei dati), espressamente citata dall’accusa.
Per l’accusa, raccogliere informazioni basate su canzoni e ascolti, significa entrare all’interno della dimensione privata del soggetto: «Le playlist personali (dischi, trasmissioni radiofoniche e podcast) forniscono un’incredibile quantità di dati sulla personalità, sulle abitudini, sulle opinioni politiche e sulla stessa identità personale dell’utente».
Insomma, il tema del trattamento dei dati personali da parte degli oggetti connessi, torna ancora una volta nei tribunali degli Stati Uniti.
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