OpenBazaar, in origine chiamato DarkMarket, è stato pensato nel 2014 dal programmatore Britannico/Iraniano Amir Taaki.
Amir Taaki parlò del progetto al Toronto Bitcoin Expo 2014: DarkMarket sarebbe stato un sito di commercio online decentralizzato.
Tre le caratteristiche: P2P, Bitcoin ed Anonimato grazie all'utilizzo di TOR (ogni comunicazione è criptata).
Detto in altri termini, la rinascita del nuovo Silk Road (ai tempi sequestrato), riveduto e corretto.
Taaki cripto-anarchico e attivista della Rete, provò quindi a realizzare un software per rendere le transazioni Bitcoin del tutto irrintracciabili.
Per allontanare paragoni scomodi, il nome verrà poi cambiato in OpenBazaar.
In poche parole l'idea era di un marketplace, una piattaforma di ecommerce, come potrebbe essere eBay, ma decentralizzata in una rete P2P, come BitTorrent.
In questo modo le persone interagiscono direttamente fra loro, senza intermediari.
Senza commissioni da pagare ad altri soggetti, come eBay o Amazon, e nemmeno a carte di credito e PayPal, dal momento che si usano i Bitcoin.
Dunque una rete di acquirenti-venditori incensurabile, libera e senza tassazioni.
La censura diretta di ciò che viene venduto sulla piattaforma è impossibile, anche ai suoi stessi creatori.
Spiega Patterson (uno degli ideatori): "tu puoi scegliere quello che vuoi nella tua rete, il sistema si basa su un meccanismo di feedback e reputazione, ciò che ritieni immorale puoi anche decidere di non vederlo"
Creare un mercato online P2P e anonimo è impresa ardua.
Per costruire fiducia tra i membri della rete, che è poi la questione fondamentale di simili piattaforme, i suoi creatori hanno implementato diverse funzionalità.
Una di queste sono gli account a firma multipla (Multisig).
Quando un acquirente e un venditore si mettono d’accordo su un prezzo, il software crea un contratto con le loro firme digitali (indirizzo a doppia chiave) e lo manda a una terza parte, una sorta di intermediario/notaio (tipo Escrow).
A quel punto si crea un account Bitcoin a firma multipla che richiede almeno due delle tre conferme per essere sbloccato.
Se tutto fila liscio, cioè il venditore spedisce la merce e il compratore la riceve ed è soddisfatto, firmano, si sbloccano i soldi e la transazione va in porto.
Se sorge una disputa, si chiama in causa un arbitro, un altro membro della rete, che decide il da farsi. "Gli arbitri sono pagati per i loro servizi, ma solo se c’è un contenzioso. Per cui la maggior parte del commercio sarà senza commissioni"
Un’altra funzione per costruire fiducia sono le cosiddette garanzie reputazionali (Reputation Pledges), un modo per far capire che un utente intende investire sulla sua identità online e non è un truffatore pronto a cambiarla in continuazione.
Il progetto a fine 2016 ha ricevuto un finanziamento di 3 milioni di dollari, la release iniziale è datata aprile 2016.
Sito ufficiale: OpenBazaar (Download)
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