L’indagine è stata avviata dalla Polizia Postale di Catania a seguito di una segnalazione dell’associazione Meter che indicava la presenza sulla Rete di un forum che rinviava ad uno spazio virtuale contenete un archivio di migliaia di video/foto di pornografia minorile.
All’interno dell’archivio i file erano minuziosamente catalogati in cartelle.
Il creatore del forum invitava gli utenti a immettere altri file di simile contenuto: “carica una cartella contenente video e foto (preferibilmente le ragazze devono essere minorenni)”.
Lo spazio sul Deep Web era chiamato “La Bibbia 3.0”, contenente migliaia di files di fotografie e video ritraenti donne, prevalentemente adolescenti, nude e in pose provocanti.
A conclusione delle indagini è stato possibile ricostruire l’apporto dato all’archivio informatico dai partecipanti, identificando coloro i quali inviavano le foto dell’ex fidanzata o di sorelle minori, foto estrapolate da telefoni e computer in riparazione, immagini di ragazze minorenni sottratte da profili pubblici.
Dei 3 arrestati, 2 devono rispondere di detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico, uno di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti oltre al sequestro di centinaia di supporti informatici contenenti migliaia di files pedopornografici.
I 33 denunciati devono rispondere del reato di detenzione di materiale pedopornografico.
Le perquisizioni sono state effettuate in 14 regioni (Campania, Lazio, Piemonte,Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo, Veneto, Toscana, Liguria, Trentino Alto Adige).
Tra questi ci sono tre napoletani.
Le investigazioni informatiche hanno consentito di individuare il presunto creatore del forum, successivamente chiuso, residente in provincia di Napoli, nonché gli altri cinque soggetti che avevano diffuso tramite altre piattaforme Web, tra cui anche servizi di file sharing, il predetto archivio informatico.
Sono ancora in corso le attività per l’identificazione delle minori.
Le perquisizioni sono state compiute presso le residenze degli indagati nelle provincie di Napoli (3), Lecce (1), Bologna (1), Chieti (1).
Il materiale informatico sarà sottoposto ad analisi da parte del personale specializzato della Polizia Postale.
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