Un flash crash si verifica quando il prezzo di una criptovaluta (e in generale di un asset) diminuisce rapidamente in un tempo brevissimo (qualche secondo), per poi risalire velocemente.
Talvolta la volatilità trasforma normali fluttuazioni del prezzo in un improvviso crollo. I titoli che crollano a seguito di un flash crash, normalmente recuperano la maggior parte del loro valore nel minor tempo possibile. Secondo alcuni si tratta semplicemente di estrema volatilità. Tuttavia, le cause dei flash crash andrebbero approfondite perchè le somme di denaro perse degli investitori spesso sono ingenti. La stessa cosa comunque può verificarsi al contrario, con i prezzi che aumentano rapidamente di valore prima di scendere velocemente (un po' quello che succede al listing di un nuovo token).
Una delle caratteristiche del flash crash è il verificarsi di un brusco movimento di prezzo quando non vi è una ragione fondamentale per una estrema volatilità. Inoltre, la velocità istantanea a cui può verificarsi un flash crash dimostra che questo fenomeno è causato da trader che operano ad alta frequenza utilizzando algoritmi.
ALCUNI ESEMPI
A metà del 2017, il prezzo di Ethereum precipitò da $319 a soli 10 centesimi nel giro di pochi secondi. A differenza di quanto accade a molti titoli dopo un flash crash, Ethereum è riuscito a recuperare tutte quelle perdite durante la stessa giornata. Più precisamente si verificò su Gdax, dove fu un ordine di vendita di diversi milioni a portare il prezzo da 317 a 224 dollari, provocando liquidazioni e 800 ordini "stop loss" (le vendite automatiche, quando il prezzo di un asset di muove in direzione opposta alla propria posizione).
A febbraio 2021, sempre il prezzo di Ethereum è crollato per un’ora a $700 sull’exchange di criptovalute Kraken, il che rappresenta una delle più grandi correzioni di sempre.
In un’ora di crollo a candela, il prezzo è sceso a $700, cioè un calo del 63% rispetto alla media giornaliera, ma poi il valore della criptovaluta è rapidamente tornato al prezzo recente di $1.749,84, in calo comunque di oltre il 13%.
BTC invece scese di circa 9.500$ a partire da 57.500$, mentre su Coinbase ETH crollò di 400$.
Tuttavia, come si può facilmente capire, le liquidazioni a cascata portarono perdite particolarmente ingenti sul già citato Kraken, con BTC sceso del 22% ed ETH del 64%.
FAT FINGER
Qualche crash è stato causato da errori accidentali, ovvero quando un gestore di fondi ha involontariamente aggiunto uno zero in più al proprio ordine o ha immesso un ordine al prezzo sbagliato, spesso indicato come un errore "fat-finger".
SPOOFING
Vi sono poi dei tentativi da parte dei trader di manipolare il mercato attraverso un metodo illegale noto come "spoofing" (a volte noto anche come "dynamic layering"), nel quale qualcuno piazza grandi ordini di vendita a un prezzo lontano dal valore di mercato corrente, per poi annullarli rapidamente prima che l'asset raggiunga quel prezzo. Ciò crea l'impressione che si stia verificando un grande evento di vendita e spinge anche altri trader ad iniziare a vendere per paura che il prezzo diminuisca. Si verifica uno squilibrio tra la quantità di ordini da vendere rispetto all'acquisto, il che porta al calo del prezzo. La persona che ha piazzato l'ordine di vendita iniziale ha anche ordini per acquistare lo stesso titolo a un valore molto inferiore al valore di mercato, ma annulla l'ordine di vendita prima che il titolo raggiunga il prezzo al quale l’ordine viene eseguito. Questo significa che la persona può quindi acquistare il titolo al prezzo minimo raggiunto in seguito al flash crash e venderlo a un prezzo notevolmente più alto dopo che il titolo risale (ciò porta a profitti abnormi in pochi secondi).
ALGORITMI
Anche i malfunzionamenti dei software possono causare ritardi nella comunicazione dei dati di mercato, il che può portare all'applicazione di prezzi non corretti.
In passato, anche l'aumento del Trading algoritmico e ad alta frequenza ha portato a flash crash. Si tratta di computer superveloci che si basano su algoritmi pre-programmati. Ad esempio, un titolo è scambiato a £1 e un sistema di trading ad alta frequenza dispone di un algoritmo per vendere automaticamente quel titolo se il prezzo raggiunge 90p (per ridurre al minimo le perdite potenziali) o se raggiunge 110p (per realizzare un profitto). Questo significa che se il prezzo del titolo subisce un crollo deciso fino al livello di 90p, anche se brevemente, possono essere attivate intere serie di ordini di vendita automatici, che a loro volta spingono il prezzo più in basso e continuano ad attivare mediante trigger altri algoritmi man mano che i prezzi scendono.
Altri algoritmi comunque hanno ordinato ai loro sistemi di acquistare il titolo se scende al di sotto di 90p (perché è considerato un buon prezzo), così quando gli algoritmi che ordinano l'acquisto delle azioni iniziano a essere attivati mediante trigger, lo squilibrio ricomincia a compensarsi e il tutto si inverte. Il prezzo scende così in basso che gli acquirenti cominciano a superare i venditori e il prezzo recupera.
BASSA LIQUIDITA', ARBITRAGGIO E CASH AND CARRY
Molti flash crash si verificano anche quando ci sono volumi di Trading ridotti perché la bassa liquidità comporta che gli ordini di grandi dimensioni possono quindi amplificare i movimenti dei prezzi.
A volte però la bassa liquidità nei mercati, nei momenti ad alta volatilità, può portare a discrete possibilità di guadagno. Può capitare infatti che i prezzi dei future (derivati) con una certa scadenza si discostino dal prezzo del sottostante spot portando all'arbitraggio (che in generale permette di comprare un asset ad un prezzo inferiore e rivenderlo ad un prezzo più alto). Si parla di "Cash And Carry" (avrò ad esempio uno spread elevato tra acquisto/vendita di 1000 dollari e quello sarà il mio guadagno. Questa strategia si basa sul fatto che lo spread diminuisce nel tempo sino ad arrivare a 0 allo scadenza; come viene applicata? Apro due posizioni identiche long e short, ad esempio 0.2 BTC su entrambi, sino alla scadenza del future).
O ancora può esserci molto spread tra un'exchange e l'altro, quando un token viene listato su un grosso exchange (a causa dell'alta volatilità, bassa liquidità e magari prezzo in discovery).
Un'ottima opportunità di arbitraggio si è avuta al listing di Cardano su Coinbase dove c'era una netta differenza di prezzo con il prezzo di BTC (scambiato a 57,000 su BTC/USDT e a 55,000 su ADA/BTC su Binance).
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