"Con i nostri straordinari occhiali proverete l'ineguagliabile illusione di vedere attraverso i vestiti. Per tutte le ragazze sarà un fuggi fuggi"
Tra le pagine dei giornaletti degli anni '70 e ’80 ("L'Intrepido", "Diabolik", "Tex", "Zagor", "Topolino", sul retro delle schedine del Totocalcio, etc), venivano venduti dei prodotti "tecnologici" quantomeno strani. Tra tutti questi prodotti, forse i più famosi furono gli occhiali a raggi X (occhiali per radioscopia). Si trattava di comuni occhiali che, un volta indossati, avrebbero dovuto far vedere sotto i vestiti.
Praticamente, la visione a raggi X consentiva di eliminare la copertura dei vestiti e di vedere, sotto di essi. Praticamente quello che arrivava a casa era una normale montatura in plastica di colore variabile con delle lenti in cartone. Al centro delle lenti vi era un foro in cui era appoggiato un foglietto semitrasparente di plastica rossa (polistirene) che avrebbe dovuto portare ad uno sdoppiamento dell'immagine e una specie di diffrazione, osservando il corpo in controluce.
Si può riprodurre l'effetto, praticando su un cartoncino un foro e mettendo dietro una penna di gallina/gallo con le linee orizzontali.
Nonostante la chiara truffa, la ditta produttrice dell’oggetto (Same o Same Govj) che aveva sede a Milano, non ha mai ricevuto una denuncia o una richiesta di risarcimento. In realtà questa ditta aveva più indirizzi sparsi nella città e pare che nessuna avesse un ufficio fisico, più che altro si trattava di un'azienda fantasma. Il boom delle vendite avvenne negli anni '70 e '80. Molti adolescenti, ma anche adulti, compravano di nascosto questi gadget, in vendita ad un prezzo più o meno basso circa 7900 lire), e se lo facevano recapitare a casa in pacchi anonimi. L'inventore fu Harold Von Braunhut nato a Memphis nel 1926. Alcuni di questi oggetti sono arrivati sino agli anni 90 e alle porte del nuovo millennio.
ALTRI OGGETTI VENDUTI
Oltre agli occhiali a raggi X, si trovavano 171 articoli: penne in grado di registrare la voce, micro-macchine fotografiche, walkie talkie, rivoltelle De Luxe, profumi afrodisiaci, creme particolari, penne per guardare oltre i muri, penne radio, amplificatori, penne spy, penne gas, microfoni, teledomini (una specie di ipnosi), 25 lezioni di ipnosi, macchina per stampare denaro, mini pistola atomica, mini-sirena, superantenne TV, 'electronic s*x (avrebbe dovuto espandere onde ultrasoniche per far innamorare le persone), filtri per far diventare a colori le TV, inchiostri che spariscono, mostri a grandezza naturale, auricolari per ascoltare a grande distanza, etc Tutto ad un prezzo accessibile e con caratteristiche tecniche sopra ogni possibile immaginazione.
Probabilmente questo tipo di oggetti ebbero il boom all'epoca, anche per i vari film di spionaggio di 007. Nelle riviste di Hulk e di Conan il barbaro, veniva pubblicizzata una crema che spalmata sul corpo avrebbe fatto uscire muscoli enormi.
Negli anni 70, venivano pubblicizzate anche le "scimmie di mare" ovvero delle bustine contenenti acqua e uova di questi animali.
Mettendo in acqua questa sostanza, si potevano allevare dei simpatici animali dalla forma umana e che potevano essere addomesticati per fargli compiere le azioni che si volevano. Queste bustine oltre a normale acqua, contenevano uova di Artemia Salina, un piccolo crostaceo le cui uova sono in grado di rimanere in stato di quiescenza per diverso tempo fino a quando non trovano le condizioni ideali per schiudersi. Infatti, mettendo le uova in acqua tra 25 e 30 gradi, nel giro di qualche giorno si potevano avere questi piccoli crostacei di meno mezzo centimetro. Oggi il commercio di uova di animali è vietato per cui tutte le bustine sono state sequestrate e tolte dal mercato.
Superantenna TV non era nient'altro che uno spinotto coassiale, una piattina, un condensatore a disco ed un po' di plastica (eliminava giusto qualche interferenza).
Tutti questi oggetti valevano molto poco (sicuramente meno di quanto li si pagava) però è certo che la Same spendeva un sacco per pubblicità (ad esempio un contratto per 13 settimane dietro la schedina del Totocalcio, nel 1978, costava la cifra astronomica di 1 milione e 400.000 lire a settimana).
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