Probabilmente avrai subito tentativi di "Pig Butchering Scam", anche se magari non sai che si chiama così. Si tratta di una truffa finanziaria che sta diventando sempre più comune, soprattutto nel contesto di criptovalute (difficili da recuperare per le autorità) ed investimenti online. Viene chiamata così perché i truffatori "ingrassano" la vittima, proprio come si farebbe con un maiale prima di macellarlo. In altre parole, gli scammers passano del tempo a costruire fiducia nella vittima (facendosela amica), convincendola poi ad investire somme ingenti somme di denaro, prima di svanire nel nulla. Son diffuse ormai da diversi anni e in particolare han visto il boom durante la pandemia Covid19 (soprattutto su app social). Il fallimento di Heartland Tri-State Bank in Elkhart (Kansas, USA) era direttamente legato a una truffa di questo tipo. Il CEO Shan Hanes è stato scoperto per aver sottratto $47 milioni dalla banca nel tentativo di garantire i suoi presunti fondi. Hanes è stato accusato in tribunale federale di appropriazione indebita nel febbraio 2024 e condannato a 24 anni di prigione.
COME AVVIENE IL RAGGIRO
La truffa inizia spesso con un contatto casuale tramite social media, app di incontri o piattaforme di messaggistica. Il truffatore si presenta come un amico, un potenziale partner o un consulente finanziario. Il truffatore investe tempo nel costruire una relazione con la vittima, condividendo dettagli personali (spesso falsi) e creando un legame di fiducia. Dopo aver guadagnato la fiducia della vittima, lo scammer introduce un'opportunità di investimento. Solitamente, si tratta di un investimento in criptovalute o in piattaforme di trading, che sembrano legittime (a causa anche di screen fake) ma sono scam. All'inizio, la vittima vede dei guadagni, che spesso sono solo una simulazione creata dal truffatore. Questo incoraggia la vittima a investire sempre di più, magari convincendola a coinvolgere amici o familiari. Una volta che il truffatore ritiene di aver estratto il massimo possibile dalla vittima, scompare, lasciando la vittima senza soldi e senza possibilità di prelevare.
SCAM FACTORY
Le "Scam Factory" sono vere e proprie fabbriche criminali, dove gruppi di truffatori lavorano in team per mettere in atto truffe su larga scala. Queste organizzazioni criminali operano spesso in paesi dove la legislazione è debole o assente per questo tipo di comportamenti. Le persone che lavorano in queste fabbriche possono essere individui ingannati o forzati a partecipare, talvolta vittime di tratta di esseri umani.
I punti cardine sono:
-Addestramento: i truffatori vengono addestrati su come manipolare le vittime, su come mantenere le conversazioni e far crescere la fiducia. Possono anche imparare tecniche specifiche per identificare potenziali vittime vulnerabili. Viene insegnato anche la costruzione di identità fake e principi di Ingegneria Sociale.
-Struttura Organizzata: questi gruppi spesso funzionano come aziende, con una gerarchia interna, orari di lavoro e obiettivi da raggiungere. Alcuni membri si occupano del contatto iniziale, altri del supporto tecnico, e altri ancora dell'incasso del denaro.
-Uso di Tecnologia: vengono utilizzati software sofisticati per creare falsi siti di investimento, manipolare i mercati e mantenere le apparenze di legittimità.
Se ingannati, queste truffe sono difficili da combattere perché spesso coinvolgono giurisdizioni "soft", rendendo complessa l'azione legale o di recupero del denaro.
ALCUNE SCAM FACTORY FAMOSE
Shwe Kokko è uno dei luoghi più noti in Myanmar (stato di Kayin, vicino la Tailandia) associati alle "scam factories". Shwe Kokko nasce come un progetto di investimento da parte di aziende cinesi, ufficialmente destinato a diventare una nuova "città intelligente" con infrastrutture moderne, casinò e complessi residenziali. Tuttavia, in seguito questo progetto è diventato un rifugio per attività illegali, tra cui truffe su larga scala e traffico di esseri umani.
A Shwe Kokko, diverse scam factories sono state allestite in edifici fisici (non online). Queste sedi comprendono da decine a centinaia di persone, spesso lavoratori migranti provenienti da vari paesi asiatici, che sono costretti o ingannati a lavorare come truffatori.
Molte persone impiegate in queste factory vengono portate a Shwe Kokko con la promessa di un lavoro legittimo, solo per ritrovarsi prigioniere e costrette a partecipare a queste truffe. Le condizioni di lavoro sono spesso disumane, con minacce di violenza fisica se non riescono a raggiungere gli obiettivi imposti dai loro "supervisori".
Shwe Kokko è sotto il controllo dell'Esercito di Liberazione Nazionale Karen (KNLA), che ha una certa autonomia rispetto al governo centrale del Myanmar. Queste milizie permettono l'esistenza delle scam factories in cambio di tangenti o altre forme di sostegno economico.
Secondo rumours, le autorità locali sono complici o chiudano un occhio su ciò che accade a Shwe Kokko. Questo rende difficile per le vittime o per le organizzazioni internazionali intervenire e fermare queste attività.
Ci sono anche altre aree spesso caratterizzate da una governance debole, presenza di gruppi armati o corruzione diffusa, che permettono a queste operazioni illegali di prosperare. Ecco altre note:
1) Sihanoukville (Cambogia)
Città costiera cambogiana diventata famosa negli ultimi anni per lo sviluppo caotico legato all'investimento cinese, con la costruzione di casinò e resort. Tuttavia, molti di questi casinò sono stati chiusi dalle autorità cinesi, il che ha portato i criminali a diversificare le loro attività.
La città è associata a una serie di scam factories che operano principalmente nel settore delle truffe online, tra cui il pig butchering. Gli impiegati di queste fabbriche sono spesso vittime di tratta, provenienti da vari paesi asiatici, e lavorano in condizioni di schiavitù moderna. La presenza di reti criminali locali, in combutta con investitori stranieri, ha reso difficile per le autorità locali e internazionali intervenire efficacemente.
2) Bavet (Cambogia)
Bavet è una città di confine tra la Cambogia e il Vietnam, nota per essere un punto di passaggio per il traffico illegale di merci e persone. La città ha una lunga storia di attività illegali legate ai casinò, che sono stati chiusi o riconvertiti in centri di truffa. Le scam factories in Bavet si concentrano su truffe di investimento, in particolare legate alle criptovalute.
3) Golden Triangle Special Economic Zone (SEZ) (Laos)
Area situata nel triangolo d'oro tra Laos, Thailandia e Myanmar, è ufficialmente un'area di sviluppo economico, ma è anche nota per essere un centro di attività illecite, inclusi casinò e traffico di droga.
Le truffe che operano nella Golden Triangle SEZ sono spesso legate a piattaforme di gioco d'azzardo online e investimenti fasulli. E' una base operativa per truffe internazionali.
La regione è fortemente militarizzata, rendendo difficili le operazioni di contrasto al crimine.
4) Clark Freeport Zone (Filippine)
Situata vicino a Manila, si tratta di un'area economica speciale con numerosi investimenti stranieri. Tuttavia, anche qui sono emersi casi di scam factories. Le truffe operanti in quest'area sono spesso legate a call center fasulli che si spacciano per supporto tecnico o servizi finanziari, attirando vittime da tutto il mondo. Le persone coinvolte in queste truffe possono essere attratte da promesse di lavoro legittimo ma si trovano intrappolate in situazioni di sfruttamento.
5) Nord della Thailandia
Vicino al confine con Myanmar e Laos, sono state scoperte scam factories che includono truffe romantiche, schemi di investimento fraudolenti e piattaforme di trading fake. Molti lavoratori sono trattenuti contro la loro volontà, spesso in condizioni simili alla schiavitù. La presenza di gruppi armati e la difficile accessibilità della regione complicano le operazioni di polizia e rendono difficile la chiusura di questi centri.