Di SETI ne avevo già parlato in questi due articoli: SETI e SETI@Home.
Il progetto ad oggi non ha raggiunto lo scopo di trovare intelligenze extra terrestri(o almeno non ha trovato "certezze" o comunque evidenza significative), ha però provato alla comunità scientifica che i progetti di calcolo distribuito possono essere accolti come valido strumento di analisi, che spesso batte i più grandi supercomputer. Tuttavia, non è stato ancora dimostrato che l'ordine di grandezza in eccesso dei computer utilizzati, molti fuori casa, abbia giovato scientificamente al progetto.
http://setiathome.ssl.berkeley.edu/
LE ANALISI
Secondo le analisi effettuate dal programma Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), è improbabile la presenza di vita intelligente nella Via Lattea.
Meno di un milione sono i sistemi solari adatti ad ospitare una civiltà abbastanza avanzata da inviare segnali radio nel cosmo.
Un gruppo di ricerca di cui fa parte anche il famoso cacciatore di alieni Jill Tarter ha esaminato decine di sistemi con stelle e pianeti cercando eventuali segnali radio provenienti da civiltà aliene.
Ma non hanno mai trovato nulla.
"Non abbiamo trovato segnali di origine extraterrestre", dicono i ricercatori nello studio.
Il team ha selezionato 86 stelle utilizzando i dati del telescopio della Nasa Kepler, da tempo a caccia di pianeti abitabili, e ha anche osservato 19 stelle che casualmente erano finite nel campo di ricerca.
Kepler ha trovato 2.740 pianeti abitabili, ma gli astronomi hanno limitato la loro ricerca alle stelle che ospitano cinque o sei candidati, alcuni dei quali risiedono all'interno della zona abitabile, ossia alla distanze dalla stella dov'è possibile trovare acqua allo stato liquido.
Le stelle selezionate sono distanti da 1.000 a 1.500 anni luce dalla Terra.
SEGNALI RADIO E LA COSTELLAZIONE DEL CIGNO
I segnali radio potrebbero fornire una possibile indicazione di vita intelligente dato che gli esseri umani generano tali segnali qui sulla Terra.
Utilizzando il Robert C. Byrd Green Bank Telescope in West Virginia, il team ha sondato ogni sistema stellare per cinque minuti tra febbraio e aprile del 2011.
La ricerca di intelligenza extraterrestre era stata interrotta lo scorso anno per mancanza di fondi.
Ma, all'inizio di dicembre del 2011, un esercito di 42 radio telescopi, noti come Allen Telescope Array, pare abbia rilevato dei segnali provenienti di stella in stella nella costellazione del Cigno.
L'interesse scientifico si riaccese subito.
Quantomeno per le intercettazioni radio che si sono avute a Lassen Peak, ossia il luogo dove i radio-telescopi sono situati.
Forme di vita avanzata potrebbero essere molto rare nel cosmo, sostiene Geoffrey W. Marcy, professore di Ricerca di forme di vita extraterrestre presso l'Università della California.
"Ma sicuramente sono là fuori, da qualche parte, perché il numero di pianeti simili alla Terra all'interno della Via Lattea è decisamente molto alta", aggiunge Marcy.
Secondo lo scienziato, inoltre, basterebbe un segnale, un suono o un'incomprensibile sequela di numeri senza apparente significato, catturato da almeno una delle antenne dell'Hat Creek Radio Observatory dell'Università di Berkeley, a porre fine alla nostra solitudine nell'universo.
Cambierebbe il consueto svolgersi della storia.
Dopo anni di predominio nello spazio di sonde e di miliardi di dollari della NASA spesi nella causa della ricerca di forme di vita aliena, la conclusione è sempre e solo quella: l'unica forma di vita finora conosciuta è il DNA.
Gli scienziati hanno esaminato i pianeti in una gamma di frequenza compresa tra 1,1 e 1,9 Ghz.
Queste ultime sono le frequenze in cui idrogeno e idrossile (entrambi i componenti dell'acqua) emettono segnali rilevabili dai radiotelescopi.
Sulla base dei loro risultati, i ricercatori hanno calcolato che meno di una stella su un milione di stelle nella Via Lattea potrebbe avere attorno pianeti abitati da una civiltà abbastanza avanzata da saper inviare segnali rilevabili.
Tuttavia secondo gli scienziati del programma SETI ci potrebbero essere ancora milioni di civiltà in attesa di essere trovate dato sono miliardi i pianeti simili alla Terra nella nostra galassia.
L'augurio dei ricercatori è che in futuro, radiotelescopi più sensibili, come lo Square Kilometer Array, potrebbero essere in grado di trovare segnali anche più deboli rispetto a quelli che l'uomo è in grado di rilevare ora.
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