Dopo il boom, da circa 2 anni il calo di Facebook sembrerebbe inesorabile.
Per la verità anche altri social network hanno avuto un leggero calo ma quello di Facebook è il più vistoso.
A fine 2014 l'utilizzo del noto social network, almeno tra i giovani, è sceso da poco più del 70% al 40%.
Resta il più grande social network del mondo(non considerando Instagram tale), ma qualcosa sta cambiando.
Non solo, pare che la creatura di Zuckerberg sia diventato un posto dove si naviga(anche se meno del passato), ma non si condivide.
Secondo Global Web Index, il numero di utenti globali che si dice attivo è calato progressivamente negli ultimi anni: dal 70% nel 2012 al 52% a fine 2014.
Nell’ultimo mese 4 utenti su 10 hanno sfogliato il News Feed senza postare o commentare niente.
Colpa delle App e degli Smartphone? Probabilmente si.
Le ragioni che stanno dietro questo risultato sono molteplici, ma sicuramente una risiede nell’esplosione dei servizi di messaggistica, che consentono altri tipi di comunicazione.
Quindi le visite a Facebook sono sempre frequenti, ma più veloci e soprattutto molto meno interattive.
Se si considera che per la fascia giovane degli utenti è già un mezzo scarsamente utilizzato, Zuckerberg dovrà inventarsi alla svelta qualcosa.
FACEBOOK SCOMPARIRA' NEL 2017?
Uno studio della Princeton University prevede infatti che il noto social network scompaia dal web entro il 2017: nei prossimi 2 anni, afferma la ricerca, potrebbe perdere l’80 per cento o più dei suoi seguaci.
Naturalmente è soltanto un’ipotesi scientifica.
Altri social network, come MySpace e Bebo, sono nati, cresciuti e precipitati nel nulla molto rapidamente: in teoria non è escluso che possa accadere anche a Facebook.
John Cannarella e Joshua Spencer, docenti di ingegneria meccanica all’università americana, hanno analizzato il numero di volte che il nome Facebook viene digitato su Google, scoprendo che il picco è stato raggiunto nel dicembre 2012 e da allora è cominciato il declino.
"Le idee si diffondono come un’infezione tra la gente fino al momento in cui scompaiono e già in passato sono state descritte secondo modelli epidemiologici, si può dunque raggiungere una condizione di immunità a un’idea come la si raggiunge con una malattia", scrivono i due scienziati nella loro tesi di ricerca.
L’esempio di quanto accaduto al social network MySpace è pertinente: fondato nel 2003, raggiunse l’apice del successo nel 2007 con 300 milioni di utenti, per poi declinare fino a scomparire dal Web nel 2011. Acquistato dalla news Corporation di Rupert Murdoch per 580 milioni di dollari e valutato a un certo punto ben 12 miliardi di dollari, finì per essere venduto da Murdoch per appena 35 milioni di dollari.
magari
RispondiEliminaahhaah :)
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