Yahoo!, seppur in declino per via dell'ascesa di Google, vanta un singolare primato: fu tra i primi motori di ricerca dell'era Internet. Cioè tra i primi siti ad indicizzare pagine Web.
Anche se in realtà i primi due motori di ricerca furono WebCrawley (aprile 1994) e Lykos (sempre 1994 ma qualche mese dopo). Nel febbraio del 1994 Folo e Yang, due ragazzi universitari, creano un database di link per tenere traccia dei portali web che trovano più interessanti.
Ben presto questa sorta di contenitore digitale diventa caotico, tanto da spingere i due ad organizzarlo, dividendo le risorse in diverse categorie. I due, inoltre, pubblicano "Jerry And David's Guide To The World Wide Web", una sorta di guida che spiega come gestire al meglio la propria vita dogotale.
Inutile dire che, seppur per un pubblico di nicchia, la guida ha un grande successo tra gli studenti del campus. Poco due gli stessi creano il loro dominio nel world wide web: nasce www.yahoo.com
Il nome scelto altro non è che l'acronimo della frase "Yet Another Hierarchically Organized Officious Oracle" (cioè Gerarchia Organizzata + Oracle, fonte di saggezza e conoscenza).
IL GRANDE SUCCESSO
Come detto ai tempi la concorrenza era quella che era, comunque nel primo anno d'attività il sito raggiunge il milione di contatti e centomila visitatori unici mensili.
La società ricevi investimenti da Sequoia Capital, che negli anni precedenti era stata l'artefice del successo di Cisco, Oracle, Apple.
In seguito Yahoo! amplia i propri servizi, viene lanciata Yahoo! Mail e Yahoo! Search un motore di ricerca che prima del successo di Google Search ha dominato il mercato.
Alla fine degli anni '90, la home di Yahoo! è la pagina più visitata del web e la società produce ricavi che investe nell'acquisizione di startup (non sempre azzeccate).
Era un'epoca d'oro per la società, tanto da spingere i fondatori ad entrare in borsa.
Dopo lo sbarco a Wall Street, il titolo dell'azienda raggiunge rapidamente i 118 dollari, ma la crisi finanziaria che nel 2001 ha coinvolto tutte le società informatiche non risparmiò neppure un colosso come Yahoo!, che in pochi mesi vede ridimensionarsi il suo valore a otto dollari per azione.
Per migliorare i servizi offerti agli utenti, il management di Yahoo! decide di utilizzare gli utili prodotti dall'azienda per comprare alcune startup: nel 1999 acquista per tre miliardi e mezzo Geocities, un web hosting gratuito per siti Internet, fallito nel 2009 a causa dell'esplodere dei blog e dei social network.
Sempre nel 1999 spende oltre cinque miliardi di euro per Broadcast.com, un hub digitale per radio online che si rivela un altro flop. Meglio è andata sul fronte Alibaba, sito di e-commerce cinese: Yahoo! ha acquisito il 40% della società per un miliardo di dollari, rivendendo poi la quota per sette miliardi.
LA TENTATA ACQUISIZIONE DI MICROSOFT
Nel 2008 Microsoft tenta la scalata a Yahoo! lanciando un'offerta di pubblico acquisto da oltre 44 miliardi di dollari. La società di Redmond ha offerto 31 dollari ad azione, ben più del valore reale dell'epoca(19.18 dollari). Dopo un consiglio di amministrazione infuocato, il management rifiuta però l'offerta, ritenendola insufficiente. Microsoft tenta un nuovo attacco, aumentando l'offerta di altri 5 miliardi (per un'offerta complessiva di poco inferiore ai 50 miliardi di dollari), ma anche in questo caso rispedita al mittente dalla dirigenza Yahoo!. Bill Gates e soci decidono di ritirarsi dal campo e puntare le proprie attenzioni (e soldi) su altre startup. Questo fu l'inizio di una crisi per Yahoo!: valore di mercato che crolla e molti funzionari d'alto livello costretti alle dimissioni.
LA CRISI E LA RINASCITA
Nel 2008 Yahoo!, ormai soppiantato da Google, rischia la bancarotta risentendo anche della crisi finanziaria. L'idea è quella dell'acquisizione del social network Tumblr, che avrebbe dovuto portare un aumento del 20% del traffico del portale. L'effetto, ovviamente, non è immediato: nel luglio del 2013 Yahoo! diventa il portale più visitato degli Stati Uniti, superando anche Google e Facebook.
Un successo momentaneo, ma che sembra di buon auspicio per il futuro: a giugno 2015 i numeri di Yahoo! parlano di oltre 700 milioni di visitatori unici.
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