Project Ara di Google stanno realizzando l'ormai noto smartphone modulare (componibile) con "open hardware".
Ma in poche parole di cosa si tratta? Al posto di uno smartphone che dopo 1 annetto comincia ad avere problemi a causa di malfunzionamenti di determinati componenti, Google propone un dispositivo modulare, in cui ogni singolo elemento può essere sostituito con la versione aggiornata e funzionante.
Un modulo può contenere un qualsiasi componente, dall’hardware interno alla batteria, dal display alla memoria, fino ad arrivare alla CPU e alla fotocamera notturna.
Il tutto in una gamma di colori e fantasie in perfetto stile Google.
Il colosso di Mountain View ha anche meditato di mettere a disposizione delle stampanti 3D in fase di ordinazione del telefono per permettere ai compratori di crearsi da soli le componenti e neutralizzare ogni barriera alla personalizzazione, ma l’idea è stata bocciata a causa dei costi troppo elevati.
La base in alluminio, che ospita i magneti al quale vengono agganciati i vari "pezzi", presenta uno spessore modesto, ma ovviamente ad essa vanno collegati display, fotocamera, processore, speaker e batteria(una specie di un anodo metallico ultra sottile. In poche parole sarà possibile produrre batterie più piccole dotate della stessa capacità di quelle attualmente sul mercato, permettendo la creazione di componenti più sottili per il Project Ara).
In pratica viene preso uno smartphone e diviso in tanti pezzi più piccoli, un po' come se fossero mattoncini Lego, ognuno attaccato all'altro e a alla base metallica tramite dei magneti.
Al momento questo è un progetto destinato a sviluppatori di hardware e software, ma l'obiettivo finale è quello di lanciare Ara sul mercato e renderlo disponibile a tutti.
Project Ara sarebbe dovuto essere lanciato a fine 2015 ma ad oggi, ancora niente.
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