L’Internet Freedom Order proposto da Ajit Varadaraj Pai (presidente della Federal Communications Commission), manda in pensione (almeno negli USA) la "Net Neutrality" varata negli anni 90.
Ciò cosa vuol dire?
I provider possono ora decidere di dare priorità sul web ad alcuni servizi piuttosto che ad altri (in base al potere di acquisto).
Un risultato che non sorprende perché la neutralità della rete, voluta dall’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, non è storicamente mai piaciuta ai repubblicani.
Ajit Pai è un uomo che il presidente Donald Trump ha messo ai vertici della FCC a fine gennaio del 2017, una manciata di giorni dopo il suo insediamento alla Casa Bianca.
Ad esempio se Google non avesse usufruito della Net Neutrality oggi non sarebbe il gigante che è, visto che i concorrenti del tempi (su tutti Yahoo), pagando, avrebbero potuto ottenere traffico più veloce verso i propri siti.
Lawrence Lessig, giurista americano e fondatore dello Stanford Center for Internet e Society, sostiene che la democrazia e la neutralità della rete siedono su concetti molti simili, sull’altro versante Ken Engelhart, dell’azienda di consulenza strategica StrategyCorp, è convinto che non ci saranno conseguenze catastrofiche né per le aziende né per gli utenti finali.
Il tema dell’abolizione della Net Neutrality non è affatto nuovo, già nel 2014 alcuni grandi nomi del web, tra cui Netflix, Reddit, Tumblr, Mozilla e altri ancora, avevano rallentato i propri siti, per mostrare agli utenti un potenziale effetto di una prioritizzazione del traffico web.
A fine del 2014 l’allora presidente americano Obama aveva già risposto con un secco "No" a chi chiedeva una gestione del web subordinata all’esborso degli utenti.
La questione non è certo solo tecnologica: un provider può decidere di premiare i contenuti di un fornitore a danno della concorrenza.
In Europa vige un regolamento varato nel 2015 e, perfezionato nel 2016, che stabilisce regole di massima secondo le quali i provider non possono cedere alla tentazione di creare una rete preferenziale a più corsie.
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