Secondo i dati di CoinMarketCap.com, oggi la capitalizzazione complessiva delle criptovalute è calata di circa 3 volte e mezzo da gennaio 2018 (dai 640 miliardi ai 180).
Come se non bastasse, l’indice Crypto Compare Digital Asset 10, che registra il valore di Bitcoin e delle altre monete digitali, ha registrato un crollo di oltre l’80%.
Un simile risultato è considerato anche peggiore di quello registrato dopo lo scoppio della bolla speculativa delle dot com nel 2000, quando gli investitori decisero di cominciare a vendere le loro azioni di Dot-com Companies a seguito della pubblicazione di bilanci poco soddisfacenti (l'indice borsistico Nasdaq Composite perse il 78% del suo valore).
La storia sembra simile a quella di oggi delle criptovalute: gli investitori temono soprattutto che la loro adozione non sia veloce come avevano sperato, e che la mancanza di una precisa regolamentazione del mercato porti ad effetti negativi.
Secondo quanto riporta Bloomberg, chi ha il compito di regolare questo mercato deve ora punire le frodi conseguenti all’immissione nel mercato di queste valute troppo volatili, 900 delle quali sono ormai dichiarate morte.
Oggi siamo lontanissimi dal boom degli acquisti di monete elettroniche registrato nel dicembre 2017, dove il solo Bitcoin valeva quasi 20.000 dollari (oggi ne vale 6.500).
Anche Ethereum, la seconda valuta digitale per capitalizzazione, ha risentito di questa crisi di fiducia, riportando un calo di -4,8% e attestandosi al valore di 213 dollari, con una perdita complessiva di -35% nel mese in corso.
Nessun commento:
Posta un commento