Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei, è stata arrestata a Vancouver per via di un mandato di arresto internazionale emesso dagli USA. Gli USA poi hanno chiesto l'estradizione. La richiesta di arresto statunitense riguarderebbe violazioni alle sanzioni americane contro l'Iran e arriva proprio nel giorno in cui la compagnia cinese viene bandita da British Telecom per "spionaggio".
L'ambasciata cinese ha chiesto alle autorità canadesi di liberarla. Per la Cina è in corso "una seria violazione dei diritti umani".
"Abbiamo presentato rimostranze formali a Canada e Stati Uniti, chiedendo che entrambi chiariscano immediatamente le ragioni dell'arresto e liberino subito l'arrestata per proteggere i diritti legali della persona", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang, durante una conferenza stampa.
Secondo il New York Times, l'arresto di Meng Wanzhou, rischia di far precipitare le tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina sulle questioni delle telecomunicazioni. Washington ha espresso preoccupazione per l'utilizzo delle apparecchiature di telecomunicazione di Huawei, citando il rischio di spionaggio a causa degli stretti legami dell'azienda con il governo cinese. Huawei è sotto inchiesta per aver violato i controlli commerciali americani in paesi come Cuba, Iran, Sudan e Siria.
Gli USA e l'Australia hanno chiuso le loro frontiere e le loro reti di TLC a Huawei, invece il Giappone e l'India stanno seriamente pensando di escludere i fornitori cinesi dalle gare per le infrastrutture 5G. In Germania alti funzionari del ministero degli Esteri e dell'Interno hanno già chiesto di escludere Huawei dall'asta per il 5G.
Nel Regno Unito un rapporto governativo pubblicato a luglio ha rivelato che la banda larga della società cinese e le attrezzature per le infrastrutture mobili forniscono solo "garanzie limitate" di non rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale. Oggi in Italia gli apparati di Huawei sono dentro le reti di tutti gli operatori, a tutti i livelli: accesso radio, layer ottico di trasporto.
Praticamente tutto il traffico Internet italiano prima o dopo passa per un router Huawei.
"Non abbiamo vinto appalti 5G in Italia" replica Huawei che si dice anche "sorpresa della presa di posizione del governo statunitense".
Ma spiega un portavoce "partecipiamo a un progetto pilota indetto dal precedente governo nel 2017 che prevede di sperimentare il 5G in tre aree del Paese: a Milano, a Bari e a Matera"
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