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mercoledì 28 settembre 2022

Arrestato L'Hacker Di GTA 6: Si Tratta Di Un Inglese Del Gruppo Lapsus

GTA 6 sarà il videogame più costoso della storia, dove secondo un leak dovuto ad un attacco hacking dove sono trapelate altre importanti info ed anticipazioni, il budget supererebbe i 2 miliardi di dollari (PIL maggiore della media di alcune nazioni Africane), circa 9 volte di più rispetto al precedente capitolo GTA 5 (che portò ricavi di oltre 800 milioni di dollari in sole 24 ore, piazzando oltre 170 milioni di copie vendute). Il principale responsabile del gigantesco leak che ha colpito GTA 6 è stato arrestato dalla polizia dell'Oxfordshire nel Regno Unito ed è ora accusato di crimini informatici perpetuati ai danni di Rockstar Game: si conoscono solo le iniziali, A.K., perché il cybercriminale ha appena 17 anni. Lo stesso era stato coinvolto già in passato di attacchi ai danni di Uber, Microsoft e Nvidia. A.K. è parte del celebre gruppo Lapsus$, in passato responsabile di diverse azioni che hanno causato danni ingenti. Sono stati ben 80 i video pubblicati online da un anonimo cybercriminale che era riuscito a penetrare nei server della casa di produzione ottenendo indebitamente gli accessi tramite Slack. Anche se con una grafica ancora in beta, i contenuti svelavano diverse importanti informazioni come la presenza di un protagonista femminile e l'ambientazione a Vice City. 
Rockstar Game aveva poi confermato che il materiale diffuso era autentico, affermando di aver iniziato lo sviluppo del game nel 2014. A pochi giorni dall'attacco, la polizia britannica ha fermato quello che sembra il responsabile, il 17enne A.K. membro del collettivo Lapsus$. Con una nota ufficiale, la polizia della città di Londra ha comunicato di aver arrestato il giovane lo scorso giovedì 22 settembre, in collaborazione con la National Cyber Crime Unit della National Crime Agency e ora dovrà fare i conti con due capi di imputazione ovvero non solo di crimini informatici, ma anche di violazione delle condizioni di libertà su cauzione dato che già in passato era stato fermato dalle autorità per intrusioni illecite in server di grandi società come Microsoft e Nvidia. 
L'hacker si è dichiarato colpevole di violazione di libertà vigilata ma non dei crimini informatici. La polizia sarebbe sulle tracce di altre 2 persone.

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